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Le esportazioni di vino italiano nel 2013 superano i 5 miliardi di euro, con una crescita del 7,3%. Un risultato particolarmente incoraggiante e il segnale che il nostro vino piace al consumatore internazionale, soprattutto se posto in relazione alla contrazione dei volumi esportati -4,4%, pari a una flessione di quasi 0,9 milioni di ettolitri.

“E’ da sottolineare un risultato importante”, sostiene Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Associazione enologi enotecnici italiani il cui Ufficio Studi elabora i dati Istat sulle esportazioni di vino italiano. “L’export del vino italiano infrange la soglia dei 5 miliardi €, grazie ad una crescita del +7,3%, toccando il valore di 5.039 milioni €. Un risultato particolarmente incoraggiante e gradito soprattutto se posto in relazione alla contrazione dei volumi esportati -4,4%, pari a una flessione di quasi 0,9 milioni di ettolitri, da addebitare prevalentemente al prodotto sfuso. I dati di consuntivo 2013 dell’export di vino registrano un volume di 20,4 milioni ettolitri. Il valore medio unitario lievita da € 2,20 a € 2,47/litro, +12,3%. Una tendenza ancora in fase d’espansione nell’ultimo trimestre dell’anno, toccando a dicembre quota € 2,60/l”.

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Il valore dell’export nell’area dei Paesi Terzi ha superato il mercato interno dell’Unione Europea: 2.575 e 2.463 milioni € rispettivamente. Due i mercati di riferimento che insieme assorbono oltre il 41% del valore totale esportato: Stati Uniti e Germania, entrambi con un valore di oltre 1 miliardo €”.

Riguardo gli spumanti il bilancio di fine anno, si conclude con risultati brillanti. Il valore registra una crescita da 625 a 736 milioni € + 17,8%, contro +16,3% registrato nei primi nove mesi del 2013; i volumi passano da 1,8 a 2,1 milioni ettolitri +13,7%, contro +8,1% di settembre. La forte domanda traina verso l’alto il valore medio unitario di un ulteriore +4,0% facendo lievitare il prezzo franco cantina da € 3,35 a € 3,48/l.

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Indubbiamente i brillanti successi del 2013 hanno trovato origine nei mercati consolidati dell’Europa e dell’America del Nord. Nell’area dell’Estremo Oriente il vino italiano ancora non ha trovato il passo giusto ma in questo caso l’elemento culturale gioca un ruolo assai più determinante e la pazienza e perseveranza daranno più generosi risultati. Il 2014 si prefigura come il periodo di ritorno per molte economie ad una fase di crescita stabile ponendo le basi per lo sviluppo degli scambi internazionali e tratteggiando l’anno con tinte più rosee.

 +info: www.assoenologi.it/

 

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