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L’Autorità Portuale di Trieste ha inteso confermare anche per il 2012 l’abbattimento dei canoni di occupazione dei magazzini adibiti a deposito di caffè crudo nella misura del 20%. “Ciò consentirà allo scalo triestino – afferma la Presidente Marina Monassi – di incrementare gli arrivi dai Paesi caffeicoli, confermando così la propria leadership nel bacino mediterraneo”. Gli arrivi per l’anno in corso infatti potrebbero far conseguire al porto di Trieste un risultato di assoluto rilievo che si dovrebbe attestare attorno alle 130.000 tonn. di caffè crudo, pari a circa 2.200.000 sacchi da 60 Kg. Le previsioni future sono ottimistiche in quanto il Vietnam, maggior paese produttore di caffè “robusta”, ha stimato nuovi record per il raccolto 2011/2012 che porterà sicuramente benefici allo scalo, accreditato presso la Borsa di Londra. (Fonte: Ufficio stampa – Autorità Portuale di Trieste)

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La Filiera del caffè espresso - La degustazione del Caffè di Franco e Mauro Bazzara - Planet CoffeeErede di Venezia nei traffici del Mediterraneo, dopo la parentesi napoleonica Trieste inizia una crescita rapidissima che, verso la metà dell’ottocento, la porta ad essere il principale scalo dell’impero austro-ungarico ed uno dei maggiori del Mediterraneo. Nel fervore di traffici che il Punto franco esalta, prima esteso alla città, limitato al solo porto a fine secolo, primeggia il commercio del caffè che imprenditori delle provenienze più varie gestiscono con capacità decisamente moderne. È degli inizi del nostro secolo l’attività di mondatura del caffè che in anni recenti è rinata a livello industriale. Consolidato nel corso del novecento, il commercio del caffè a Trieste è riuscito a mantenere un primato che si rispecchia in quel 30% circa di importazioni italiane che gestisce tuttora. L’attività caffeicola cittadina oggi è rappresentata da: – Cinque aziende importatrici e grossiste (crudisti); – Una decina di Case di spedizione specializzate in caffè; – Una ventina di torrefazioni delle dimensioni più varie; – Alcuni fra i più validi agenti di commercio specializzati nel prodotto; – Uno dei pochi impianti di decaffeinizzazione presenti in Italia (Demus); – Il primo impianto moderno per la lavorazione del caffè (Silocaf); – Qualicaf consorzio per la valorizzazione del caffè – Una popolazione che consuma il doppio della media italiana di caffè (circa 10 kg pro-capite/anno, contro i 5 della media italiana). + info: www.assocaffe.it/citta-caffe

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