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Arriva, fresca di stampa, la nuova Guida de L’Espresso I Vini d’Italia 2012, edizione numero undici. Piemonte e Toscana ai vertici della classifica regioni, rispettivamente con 46 e 45 vini d’eccellenza reciprocamente. Ma la Guida ai Vini d’Italia 2012 dell’Espresso è molto altro ancora. Mappe, guida alla degustazione e all’abbinamento col cibo, recensione di vini e aziende di qualità. Con ampio spazio ai “Migliori acquisti”, la tabella che segnala i vini dal rapporto qualità/prezzo più favorevoli dell’anno, perché si può bere bene, anzi benissimo, senza spendere più di 15 euro. Che vita è quella di chi non ha vino? Questo fu creato per la gioia degli uomini: allegria del cuore e gioia degli uomini è il vino bevuto a tempo e a misura. Sin dall’Antico Testamento troviamo esortazioni a gioire del vino, nelle giuste dosi e nei momenti opportuni. Per quanto riguarda la scelta del vino, invece, meglio affidarsi a testi decisamente più… laici e attuali.

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Una piccola enciclopedia compatta del buon bere, per muoversi con destrezza tra oltre 10mila vini recensiti (circa la metà di quelli che gli autori hanno assaggiato per effettuare la loro selezione) e approfondire la conoscenza sulla conservazione e sul servizio del vino e la terminologia tecnica, grazie a un sintetico glossario. Quindi un volume di consultazione per enoappassionati con una certa ‘cultura’, ma anche un manuale di studio per chi muove i primi passi nel mondo del vino, pronto ad apprendere sempre più. Un testa a testa tra Piemonte e Toscana è quello che si trovano di fronte i patiti di classifiche. Conferma il suo primato in numero di eccellenze (46) infatti la terra del Barolo, seguito a 45 vini eccellenti dalla patria del Brunello. E con un abile scatto arriva a 32 eccellenze – e terzo gradino del podio – il Trentino insieme all’Alto Adige. Chi ama inoltre simboli e statistiche, andrà subito a cercare premi e menzioni speciali, scoprendo che le aziende premiate con le stelle (quelle cioè di maggiore rilevanza in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni) sono state attribuite a 410 produttori, sui 2240 selezionati. Tra questi, 15 case vitivinicole hanno ottenuto la massima valutazione di tre stelle. Con la menzione speciale “Outsider” sono stati invece selezionati i migliori vini delle denominazioni o tipologie che si sono particolarmente distinte negli assaggi per alcune peculiarità degne di nota, pur senza raggiungere livelli d’eccellenza. La massima classificazione è invece costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle cinque bottiglie corrispondenti ad un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2012 ne attribuisce 225, sei in meno della precedente edizione.

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Anche quella tra regioni è una comparazione inevitabile da cercare. Sfogliando la Guida, suddivisa per regioni con tanto di carte geografiche e approfondimenti sulle maggiori denominazioni, balza agliocchi il primato del Piemonte, con 46 vini da “5 bottiglie”. In particolare il Barolo si conferma al primo posto nella gerarchia delle denominazioni, anche se le 17 eccellenze di quest’anno costituiscono il numero più basso registrato nelle ultime edizioni, a causa di un’annata non proprio favorevole. Il successo piemontese è stato ben supportato anche da un’ottima annata dei Barbaresco e dei Nebbiolo delle denominazioni “nordiche” della regione (Gattinara su tutte). Proprio un Barbaresco, l’Asili 2006 di Roagna, è stato l’unico vino a raggiungere il massimo punteggio di 20/20 nell’edizione 2012.A un solo passo dal Piemonte, incalza la Toscana. Dove 45 eccellenze sono raggiunte grazie alla brillante riuscita dei Brunello di Montalcino 2006, con due vini (Cerbaiona e Le Ragnaie) in vetta alla graduatoria regionale con 19/20. In ottima evidenza anche i Chianti Classico e i rossi della costa livornese. Nel Trentino spicca la prova spettacolare dei Teroldego di Elisabetta Foradori, che ha piazzato sul podio ben tre delle sue pregevoli selezioni. L’ennesima, rilevante, performance dei vini dell’Alto Adige ha condotto l’intera regione a ridosso di Piemonte e Toscana con ben 32 eccellenze complessive. Conferma la sua straordinaria vocazione vitivinicola l’area della Valle Isarco, grazie anche a produttori come Manni Nössing, autore di uno straordinario Sylvaner, uno dei due migliori bianchi dell’anno con 19/20, e Köfererhof, superlativo su tutta la gamma proposta e capace di ottenere addirittura quattro eccellenze.

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In Lombardia,oltre alla conferma degli spumanti di Franciacorta, “hanno provocato autentiche emozioni – dicono i curatori Ernesto Gentili e Fabio Rizzari – i vini di AR.PE.PE che con i suoi due Valtellina Riserva 2001 (Grumello Buon Consiglio e Sassella Vigna Regina) ha ottenuto una duplice ed eccezionale valutazione di 19.5/20”. Convincenti segnali di crescita sono infine giunti dalle Barbera dell’Oltrepò Pavese. In netta crescita si sono dimostrati i vini veneti e friulani, rispetto alle passate edizioni della Guida: quindici eccellenze per entrambe le regioni nord-orientali con riscontri decisamente confortanti per l’Amarone della Valpolicella e per il Collio Bianco Vecchie Vigne 2008 di Roncus, anch’esso in vetta alla graduatoria dei vini bianchi con 19/20. I tradizionali vini dolci del Piacentino, unitamente alla conferma del Lambrusco e del Sangiovese di Romagna, hanno dato concretezza al crescente impegno delle aziende emiliano-romagnole. I vini bianchi prevalgono sulla scena marchigiana non solo grazie al Verdicchio ma anche per l’affermazione consistente del Pecorino di Offida. Come lo scorso anno è il Cesanese a rappresentare al meglio l’enologia laziale, con le sorprendenti interpretazioni di Macciocca e de La Visciola.
Il Montepulciano d’Abruzzo consolida la sua presenza e non sono ormai più una sorpresa i possenti e succulenti Primitivo pugliesi, ben distribuiti tra l’area di Manduria e di Gioia del Colle. Greco di Tufo, Fiano e Taurasi non mancano all’appello e ribadiscono ancora una volta la formidabile tempra dei vini campani. L’Aglianico del Vulture dimostra ancora una volta di non essere secondo a nessuno in quanto a carattere, con quattro interpreti di eccezione tra i quali spicca la prova della Riserva Caselle 2006 di D’Angelo. L’annata 2009 non ha permesso agli Etna Rosso di proporsi nuovamente al vertice dell’enologia siciliana ma l’area del vulcano si avvale stavolta del promettente risultato dei suoi intriganti vini bianchi. A capeggiare i rossi isolani è toccato sorprendentemente ad un Cerasuolo di Vittoria e precisamente al Grotte Alte 2006 della talentuosa Arianna Occhipinti. Per il resto è da sottolineare la prepotente affermazione dei Passito di Pantelleria, seguita da due stuzzicanti, seppur diverse, versioni di Marsala delle Cantine Florio. Sei, infine, le eccellenze sarde ma con ben tre vini a quota 19/20: la Malvasia di Bosa di Columbu, la Malvasia di Bosa Dolce dei fratelli Porcu e lo stupefacente Cannonau Sonazzos 2007 di Gostolai, un rosso proposto, tra l’altro, ad un prezzo incredibilmente conveniente.

768 pagine Euro 22,00 in edicola e libreria dal 30 settembre 2011 Direttore: Enzo Vizzari Curatori: Ernesto Gentili e Fabio Rizzari 7,99 euro su I-Tunes

PER VERIFICARE TUTTE LE ECCELLENZE -REGIONE PER REGIONE- CONSULTARE LA SEGUENTE MAPPA:
espresso.repubblica.it/food/dettaglio/la-mappa-delle-eccellenze-2012/2162412

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