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Ogni occasione è buona per godersi una birra speciale. Lo pensano i birrai belgi, che dall’Ottocento si tramandano la piacevole usanza di produrre le cosiddette Kerstbier, le birre invernali. Ma anche Gran Bretagna e Germania vantano tradizioni simili nella propria storia brassicola. Ecco come sono nate le birre per la stagione più fredda e come si sono sviluppate sino ai giorni nostri.

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Kerstbier, Winter Warmer, Weihnachtsbier. Non si tratta propriamente di stili birrari ma rappresentano tre grandi famiglie di quelle che potremmo chiamare “birre natalizie” o invernali. È al Belgio che viene fatta risalire la paternità delle “birre natalizie” o, appunto, Kerstbier [dal fiammingo Kerst: Natale]. Un corpo più ricco, complesso e setoso, ed una decisa speziatura con cannella, ginepro, coriandolo, zenzero o miele sono i tratti peculiari delle Kerstbier.

Ma a cosa si deve il successo di queste birre? Sicuramente, al fatto di poter riscaldare le lunghe serate invernali brindando con un prodotto dedicato. Inoltre, la stagionalità, il corpo ricco e la peculiare speziatura hanno man mano nutrito la curiosità di schiere di appassionati. D’ispirazione belga sono, quasi sempre, le birra invernali italiane: il movimento tricolore è “esploso” proprio con specialità che richiamavano ai profumi e sapori delle perle ad alta fermentazione valloni e fiamminghe.

Seppure con una definizione letterale diversa, da “birre natalizie” a “birre invernali”, anche le Winter Warmer britanniche sono in tutto e per tutto assimilabili al concetto di base delle Kerstbier belghe. Anche in questo caso, infatti, vengono prodotte in autunno per essere assaporate nel corso del lungo inverno e devono la propria straordinarietà al ricorso a spezie ed ingredienti peculiari.

Gli stili di partenza, però, sono molto vari; va registrata una predilezione per le Imperial Stout ed i Barley Wine, ma non mancano esempi di IPA o Strong Bitter dedicate alla stagione più fredda. Per chiudere il cerchio non ci resta che guardare a cosa è successo e sta succedendo in Germania, altra nazione dalla fortissima tradizione brassicola.

Mezzo millennio di Editto della Purezza ha limitato gli ingredienti utilizzati nella produzione delle Weihnachtsbier, ma nonostante il divieto di ricorrere a spezie e altre materie prime che non fossero malto d’orzo (e di frumento), luppolo, lievito e acqua, i mastri birrai bavaresi si sono cimentati spesso e volentieri nella produzione di birre nate espressamente per la stagione più fredda e per celebrare le feste.

La peculiarità nelle Weihnachtsbier sta quasi sempre nella gradazione alcolica, nel colore rosso scuro o bruno e nel sapore fortemente maltato e tostato. Gli stili di riferimento? Bock e variazioni “forti” sul tema, come Doppelbock e Eisbock.

Infine, per i più freddolosi, assolutamente consigliata l’esperienza di provare una “birra brulé”: una tradizione che accomuna, da secoli, la scuola brassicola belga e quella tedesca.

La primavera sembra ancora lontana ma il mondo della birra speciale non è certo andato in letargo.

+Info: www.interbrau.it/birra-per-passione

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