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Ricordate le lunghe file a Expo 2015 per entrare nel padiglione del Giappone? Ecco, forse gli effetti indiretti sono stati uno dei motivi della grande partecipazione alla terza edizione del Milano Sake Festival andato in scena alla Cascina Cuccagna nel capoluogo lombardo. Due giornate, domenica 9 ottobre per il pubblico dei consumatori, mentre lunedi 10 ottobre per operatori del settore.

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Alcuni espositori mostrano i loro Sake al Milano Sake Festival

Grande soddisfazione da parte di Marco Massarotto, Presidente de “La Via del Sake”, Associazione culturale per la promozione e lo scambio enogastronomico Giappone-Italia. “Il nostro obiettivo è quello di aumentare la diffusione del Sake, tramite una formazione mirata e un approccio che vada oltre la classica bevanda da fine pasto”. Il Sake è molto altro, una bevanda alcolica tradizionale ottenuta della fermentazione del riso, collegata alla storia millenaria del Giappone, con un processo produttivo che presenta alcune comunanze sia con il vino che con la birra. Il Sake viene consumato come un vino e può essere degustato a diverse temperature, dipende dalla tipologia e dal gusto di ognuno di noi. In Giappone è la bevanda nazionale, viene servito con un rito particolare in cui viene riscaldato in una piccola bottiglia di terracotta chiamata tokkuri e sorseggiato in una tazza piccola di porcellana chiamata sakazuki. Ma questo legame così forte con il suo paese di origine paradossalmente potrebbe essere un rischio. “La percentuale di consumo al di fuori dei confini nipponici è circa del 2%-continua Massarotto una quota export molto bassa dove l’Italia è il secondo importatore in Europa appena dietro la Germania, con un incremento doppio rispetto allo scorso anno. La diffusione della cucina giapponese sta facendo da traino, ma se non si aumenta la quota destinata all’estero il rischio è quello di vedere sparire delle distillerie artigianali”.

Presentata lunedi la prima edizione del premio “Sake Maestro”, un concorso volto a premiare il miglior talento italiano interprete del Sake giapponese. Il premio vedrà la presenza dei più importanti produttori di Sake e media di settore e prevede come premio un viaggio training in Giappone. Basta un dato per capire il successo della terza edizione del Milano Sake Festival. A metà pomeriggio del primo giorno di domenica, l’organizzazione è letteralmente corsa ad acquistare nuovi bicchierini per consentire di fare gli assaggi. Quindi anche per noi di Beverfood.com c’è stata la possibilità di fare delle degustazioni tra i desk dei presenti e vi riportiamo qui alcuni tra i Sake degustati.

 

FUKUMITSUYA – UNIONTRADE

Uno degli operatori di settore più esperti nel legame con l’Asia in generale e con il Giappone che dura ormai da più di trent’anni. Tra le novità presentate al Milano Sake Festival una carta dei Sake, stile nostra carta dei vini per intenderci, da presentare nei ristoranti. Sommelier di tutta Italia avvisati, ora nelle liste dei vini è tempo di dare anche spazio al Sake. Abbiamo avuto modo di assaggiare qualche prodotto molto interessante, mentre a Uniontrade hanno anche portato delle bottiglie invecchiate di cinque, dieci e vent’anni di Fukumitsuya. Al naso questi prodotti evolvono dando note dall’albicocca, al cognac e una complessità crescente. In bocca sono rotondi e vellutati, con equlibrio e persistenza sul finale. Intanto segnaliamo che Uniontrade ha aperto Ryukishin www.ryukishin.it , Ramen Bar in zona Porta Genova a cui a breve ne seguirà un’altra apertura.

Fukumitsuya-sake-uniontrade

www.fukumitsuya.co.jp/english/
www.uniontrade.info

 

AKASHI-TAI – GHILARDI SELEZIONI

Tra i distributori di spirits e distillati, Pietro Ghilardi è stato uno dei primi a puntare sul Sol Levante e sul Sake. Una scelta che sta dando degli ottimi risultati in termini di vantaggio nei confronti dei competitors, ma anche in termini di vendite. E con Pietro Ghilardi abbiamo parlato di come deve essere il Sake ideale per la miscelazione. Un prodotto tattile, che si senta anche in miscelazione. Come Honjozo Sake, della Akashi-Tai, prodotti utilizzati dai migliori bartender di Londra dove la presenza di cucine etniche fa aumentare anche la domande di bevande esotiche. Consigliato ad esempio l’aggiunta di due chucchiaini del Genmai Yamadanishiki, Sake invecchiato in aggiunta a un Cocktail Manhattan.

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www.akashi-tai.com
www.ghilardiselezioni.com

 

MIDORINOSHIMA – COMPAGNIA DEI CARAIBI

Catalogo sempre in linea con i trend e i gusti di settore, Compagnia dei Caraibi al Milano Sake Festival ha presentato una linea di prodotti di Midorinoshima. Sake che stanno riscuotendo un ottimo successo in Francia, si sta cercando di allenare anche il gusto degli italiani a una bevanda che può passare dalle tendenze del Jumai Genshu, al Gingjo, sino al Junmay Daiginjo. E nel listino prodotti a breve si potranno anche degustare dei liquori a base di frutta e il Shocu, distillato a partire da materie prime differenti, base di patate dolci ad esempio ma anche orzo, sesamo e frumento. Un distillato tra i più bevuti in Giappone e nella vicina Cina.

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www.midorinoshima.com
www.compagniadeicaraibi.com

 

ENTER SAKE – MILANO SAKE

Una delle chicche del Milano Sake Festival. Richie Hawtin, un dj di musica elettronica di fama mondiale, grande appassionato di Sake. Uno dei soli quattro Sake Samurai, con Enter Sake ha introdotto un modo di interpretare il Sake in maniera diversa. Scelta personale dei Sake in degustazione, micro realtà con sentori che vanno dall’eleganza alla finezza. In Italia Enter Sake è distribuito da Milano Sake, esperienza di quattro soci e amici che puntano molto anche sul Food Pairing per sdoganare il Sake anche nei ristoranti italiani. Sarà possibile al Ristorante Bianca di Milano il prossimo 18 ottobre partecipare a una serata a colpi di #sakexperience.

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www.entersake.com
www.milanosake.it

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Scheda e news:
Ghilardi Selezioni Srl

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