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La società che imbottiglia le acque Fonteviva e Amorosa, di cui il Comune di Massa possiede il 97% delle azioni, ha chiuso il 2012 con un margine in attivo per 253.382 euro e con un utile netto di 13.490 euro, a fronte di ricavi totali per 4,9 milioni di euro. Si conferma il risultato conseguito nel 2011 quando, per la prima volta da lustri, Evam ha registrato un utile. Un vero successo, se si considera che il 2005 si era chiuso con una perdita di oltre un milione (a fronte di ricavi totali per 3,2 milioni) e che nel 2008 la perdita aveva superato 1,6 milioni di euro (a fronte di ricavi per 3,8 milioni): una situazione tale da mettere in dubbio la sopravvivenza stessa dell’azienda.

Nel 2008, è iniziato il percorso di risanamento, con la nomina a presidente del consiglio di amministrazione del manager Antonello Galleni da parte del sindaco Roberto Pucci. A tutt’oggi Galleni copre anche la funzione di direttore generale, assumendo su di sé tutte le responsabilità e consentendo in più un risparmio di oltre 100 mila euro sul costo del personale. Che cosa sia diventata Evam lo si ricava dal bilancio 2012 approvato dall’assemblea degli azionisti mercoledì scorso. Evam ha migliorato non solo la sua efficienza ma anche la sua immagine aziendale, sia nei confronti della cittadinanza e dei clienti che degli istituti bancari, riuscendo ad affrontare il pesante indebitamento pregresso con le sue forze, senza ricorrere alle casse del Comune proprietario. Un indebitamento legato anche all’investimento milionario per la costruzione di un magazzino presso lo stabilimento di via dei Carri, opera mai completata e che ha anzi causato molti problemi. Anche nel 2012, infatti, sono state impiegate risorse finanziarie e di personale nell’ambito della regimazione delle acque e della messa in sicurezza della struttura in cemento armato ancora incompiuta; somme sono state spese anche per portare avanti la causa intentata nei confronti dell’impresa appaltatrice. Dopo il record negativo del 2008, già nel 2009 la perdita era scesa a 277.408 euro e nel 2010 a 114.819. Nel 2011 il primo segno positivo: utile di 17.386 euro, sostanzialmente confermato con i 13.490 euro del 2012. E questo nonostante sull’azienda continuino a pesare, appunto, i fardelli del passato. In sostanza, il management di Evam ha conseguito l’obbiettivo che gli era stato affidato: raggiungere, tra il 2008 e il 2011, la sostenibilità. Con il 2012 si è aperta una nuova fase, quella del rilancio, con l’obbiettivo non solo di raggiungere nel 2015 “livelli di redditività ottimale” ma anche di mettere l’azienda in grado di affrontare le evoluzioni del mercato, in particolare in relazione ai rapporti con Humana Italia spa, attraverso innovazioni di tipo tecnico, organizzativo e commerciale. Già nel 2012 Evam ha dovuto far fronte alla ristrutturazione interna di Amorosa Humana spa, partner storico per la commercializzazione di Amorosa in vetro, prodotto destinato all’infanzia. Humana ha ridotto in misura significativa gli acquisti di acqua Amorosa ed Evam è comunque riuscita a mantenere livelli elevati di fatturato e margine. Per il futuro — è l’indicazione del management — è strategico l’acquisto di un nuovo impianto Pet (in sostituzione di quello in uso e di “taglia” maggiore) per incrementare produzione e vendita del marchio Fonteviva in Pet e garantire ad Evam maggior indipendenza rispetto al mercato Amorosa e del vetro a perdere in generale.

Fonte: www.assindustriams.it/articoli.php?arid=40731 – +info aziendale: www.acquafonteviva.it/

evam

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