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“Ci sono quattro tipi di prodotti ai quali si pensa quando si parla di grande Made in Italy: il lusso…., le auto, l’arredamento e il cibo. Giusto, però forse bisognerebbe aggiungerne un altro, le acque minerali,, …di cui l’Italia è il primo produttore al mondo .. . Eppure, nonostante queste ottime performance produttive,….. le nostre acque minerali, ad esclusione di alcuni marchi di proprietà di grandi multinazionali, sono poco valorizzate all’estero.” E’ questa la conclusione di una ricerca che Alberto Dell’Acqua, docente di corporate finance della Sda Bocconi , ha svolto di recente sui processi di merger & acquisition del settore, analizzando i dati forniti da Mineracqua e Beverfood

L’interesse internazionale per il nostro mercato è forte, anche grazie al generale cambiamento nei consumi e negli stili di vita degli ultimi anni: “La maggiore attenzione al concetto di ‘benessere’ si riflette sui comportamenti delle aziende che operano su scala mondiale”, spiega Dell’Acqua. “Esempio lampante è quello di Coca-Cola, che, anticipata da Pepsi sul posizionamento nel settore degli sport drink, ha deciso di investire nelle acque minerali, comprando Lilia e il principale brand delle acque romene, la Dorna”. Così come la Nestlè che, precedendo gli altri player, possiede oggi la maggiore quota di mercato nel settore e sta operando “un ottimo lavoro di riposizionamento dei suoi marchi italiani, San Pellegrino in testa, nel settore Ho.re.ca (hotel, restaurant e caffetterie), trasformandoli in marchi di lusso”.

Ma se l’acqua delle sorgenti italiane comincia a far drizzare le antenne dei grandi investitori stranieri, la stessa cosa non sembra ancora avvenire in casa nostra: “Ci sono alcuni piccoli marchi storici, come la fonte Bracca (che in passato era l’acqua del Papa), che non hanno sufficiente visibilità e rimangono confinati a livello regionale”, aggiunge Alberto Dell’Acqua. “Se questi fossero riuniti in un grande gruppo, oppure sostenuti da maggiori investimenti di capitali, le aziende che li gestiscono potrebbero crescere e magari proporli come brand di lusso ‘Made in Italy’ nell’importantissimo comparto Ho.re.ca”.

Per un più ampia informazione sulla ricerca si rimanda al C.S. dell’Università Bocconi.
www.stampa.unibocconi.it/articolo.php?ida=1490&idr=2 del 28.06.2007 – Barbara Orlando Responsabile Ufficio Stampa Univ. Bocconi Tel. 02.5836.2330 Andrea Celauro Ufficio Stampa Univ. Bocconi Tel. 02.5836.2467l

ultime sul settore -> acqua minerale italia: i consumi pro capite proiettati oltre i 200 litri/anno

 

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