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Sono tutti convinti che non esista, ma Alessia Di Bartolomeo lo può confermare: il Molise c’è davvero, lì dove è sempre stato, e ha dato i natali anche a una delle bartender più rock’n’roll di Firenze. Dal suo Molise, passando attraverso diverse tappe italiane (e non solo) che hanno formato la sua figura professionale un po’ rustica, ma al contempo creativa, eclettica e sempre sincera, Alessia è approdata al porto del Rex Cafè di Firenze nel 2023.

Appassionata ed esperta di tecniche homemade, è stata chiamata a incrementare il già consolidato genio creativo di Mosè Giordani e Dalia Valli. L’obiettivo? Mantenere sempre al passo con i tempi e con la concorrenza la proposta di miscelazione di uno degli storici cocktail bar del centro di Firenze (Via Fiesolana 25r), con un eccentrico mix tra professionalità e irriverenza. Ma come si coniuga il divertimento con una miscelazione di buon livello?

“Il Rex è prima di tutto un cocktail bar”, risponde Alessia Di Bartolomeo. “La nostra bottigliera è scelta con cura e le etichette non sono mai banali, le tecniche di preparazione sono all’avanguardia e replicano l’approccio tipico dei più importanti bar. Quello che davvero ci contraddistingue sono però le due facce della stessa medaglia: da un lato, il bere bene, con un servizio preciso, una welcome water aromatizzata e una cocktail list creativa; dall’altro, un’abbondante dose di irriverenza, libertà e divertimento, come le etichette fatte da noi per i nostri pre-batch con immagini non politically correct, l’arredamento con oggetti divertenti (sulla mia posizione c’è un mappamondo con una riproduzione gigante del Molise piazzato a caso nell’Oceano Pacifico) e adesivi vari che rendono più simpatici i telefoni di mezza Firenze. È incredibile vedere come chi veniva al Rex 30 anni fa trovi ancora adesso la stessa grande anima di un luogo che non tramonterà mai”.

Ci racconti meglio queste due facce del Rex?
“Chi conosce bene il Rex sa che è un mutaforma: vederlo trasformarsi è come assistere al cambio della guardia di Buckingham Palace. Siamo aperti tutti i giorni dalle 19 alle 2 e il servizio è da cocktail bar: ti accoglie un cameriere che ti accompagna a un tavolo o puoi sederti al bancone e chiacchierare con il bartender che sa consigliarti quale drink scegliere. La musica in filodiffusione è sempre piacevole e ricercata. Abbiamo anche una sorta di laboratorio dove facciamo preparazioni di sciroppi, infusioni, analcolici sodati e già imbottigliati in monodose, insieme a cocktail pre-batch, per lavorare al meglio anche quando il volume nel fine settimana aumenta. Il venerdì e il sabato, dopo le 23, esce la vera anima libera del Rex: via gli sgabelli dal bancone, la porta d’ingresso è la seconda, si accende dal semaforo luminoso, le luci sono ancora più basse e in console parte il dj set. Si balla sul bancone, si sente il suono della campana (a suonarla con orgoglio è la stessa Alessia, ndr), si ammirano le bolle di sapone (stesso discorso fatto per la campana, ndr) e si ascolta la musica: tutto questo mentre nascono amori e amicizie”.

Più che un bar, per tutto quello che succede sembra un transatlantico…
“Proprio da questo deriva il suo nome. Il transatlantico Rex fu gestito dalla compagnia Italia Flotte Riunite durante gli anni ’30. Questa imponente nave venne costruita presso i cantieri Ansaldo di Genova Sestri Ponente. È celebre soprattutto per essere stata l’unica nave italiana ad aver vinto il prestigioso Nastro Azzurro tra il 10 agosto 1933 e il 3 giugno 1935. Inoltre, il Rex è stato immortalato nel film ‘Amarcord’ del regista Federico Fellini. Eccovi spiegato dunque il nome del locale”.

Quali sono i tre signature cocktail che rappresentano meglio la proposta del Rex?
“In primis lo Spicy Rita, a base di tequila aromatizzata al lapsang, che gli conferisce un sentore affumicato. Si aggiungono purea di mango fresco e tintura di habanero, oltre al lime. Questo drink me lo porto dietro ormai da anni, di bar in bar, e in poco tempo è divenuto un must anche sul bancone del Rex. Poi dico l’HemPunch, un punch che cambia ricetta ogni volta che lo preparo (sono 8 litri alla volta). L’ingrediente fondamentale è il tè alla canapa, gli altri cambiano in base alle disponibilità. Per realizzarlo uso della canapa CBD trattandola come una qualsiasi altra spezia ed estraendone gusto e profumo con un’estrazione a caldo orientale, un sistema sostenibile che ci permette di evitare sprechi, riutilizzando scarti di altre preparazioni e prodotti che resterebbero invenduti. Non dimentichiamoci infine il Knickerbocker, miscela segreta di rum giamaicani, Triple Sec, lime e sciroppo homemade di frutti rossi. Se volete però sapere la vera storia di questo drink, che fa parte della Jerry Thomas’ Bartender Guide, chiedete a Mosè: ve la racconterà indossando davvero i knickers, vedrete!”.

Spicy Rita

E a chi non beve alcol cosa proponete?
“Siamo molto fieri della nostra linea di analcolici a base di spezie, agrumi freschi e altri prodotti stravaganti che sodiamo e imbottigliamo in monodose personalmente. Vi faccio qualche esempio: c’è il Rosalia con mela e rosa canina, profumato e non dolce; il Tropico del Caprifoglio con ananas e caprifoglio, fruttato e dolce; lo Smokonut con lapsang e cocco, coccoso e affumicato”.

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1 Commento

  1. Patrizia varanese Reply

    Ale DiBa come sempre sei il top. Confermo il Molise esiste e tu ne sei la dimostrazione, peccato che tutte le eccelenze molisane, ed intendo in ogni campo professionale, sono dovute emergere solo fuori da questa nostra regione. Un forte abbraccio ❤️

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