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Il nodo fondamentale nel futuro dell’industri del beverage è il packaging. Collegato alle varie questioni relative all’inquinamento globale e allo smaltimento rifiuti, è stato il centro delle discussioni del Beverage Forum 2019 di Chicago, lo scorso aprile. Con un particolare accento su quello che viene definito “packaging secondario”.

LA RICERCA – “Le nostre statistiche raccontano di quanto un packaging in fibra forte, efficace e sostenibile ci aiuti a rinforzare la fiducia dei consumatori nei brand”, racconta Britt Staley, marketing manager per West Rock, Atlanta. “Il 62% dei nostri intervistati hanno ammesso di sentirsi più attratti verso marche che propongano un packaging riciclabile, riutilizzabile o biodegradabile. Selezionare i materiali con responsabilità, evitare la plastica monouso e ottimizzare il design sono aspetti critici della comunicazione di un brand moderno”. Lo studio di West Rock ha coinvolto 2.400 intervistati trai consumatori statunitensi, chiedendo informazioni sulle loro idee circa l’ambiente, il comportamento sociale e il packaging sostenibile. “Tre su quattro sostengono che i materiali scelti dalle aziende dicano molto sulle prospettive e inclinazioni che queste hanno verso problemi ambientali e di sostenibilità”, continua Staley. “La carta è il materiale meglio recepito, rispetto a plastica e acrilico”.

PACKAGING SECONDARIO – Le fa eco Bret Arnone, Vice Presidente delle Operazioni Commerciali di Graphic Packaging Internationals: “Lo spostamento delle preferenze dei consumatori verso materiali sostenibili è evidente, nello specifico verso il cartone. Cercano prodotti riciclabili e che abbiano un basso impatto ambientale”. L’impatto vero è sul packaging secondario: “Scatole o involucri già pronti per gli scaffali, come ad esempio bottiglie, sono generalmente trasportate in vassoi rigidi standard: da qualche tempo stiamo ottimizzando le dimensioni e le proprietà dei vassoi, in modo da fonderne due in uno, e così via”.

STORYTELLING – Con l’avanzare del packaging sostenibile tra le chiavi del successo e dell’etica di un brand, i fornitori stanno spingendo l’acceleratore sugli involucri esperienziali. “L’esperienza è ormai il punto fondamentale per i consumatori. Il 72% dei millennials (fonte Harris Group) preferiscono spendere il proprio denaro in esperienze, piuttosto che in oggetti o materiali. E questa idea coinvolge anche il bere: cercano avventura e sapori unici, e sono disposti a impegnarsi con marchi che sposino questi desideri”. Un esempio brillante è il Summer Ice Pack di Dogfish Head: “La scorsa estate, il brand voleva un multipack dal design unico e allo stesso tempo elevare l’esperienza del consumatore, con uno strumento che funzionasse come frigo monouso riciclabile, dandogli la possibilità di aggiungere ghiaccio ovunque lui fosse, in spiaggia, per strada, in viaggio”, spiega Staley. E gli ordini per il cooler hanno riportato un sold out a metà estate, evidenziando il potere del packaging secondario. “Dall’intuizione circa una nuova configurazione di packaging, a aggiustamenti più grandi come contenitori connessi e realtà aumentata, ci aspettiamo che il futuro del packaging abbia sempre più vie per connettersi con i desideri dei consumatori”. Il packaging secondario è forse la leva principale per raggiungere i bevitori, secondo Arnone: “Può servire come spazio per raccontare la storia del brand e la sua filosofia in altri modi, oltre a rinforzarne l’identità se propone qualità ed efficienza di trasporto”.

Fonte: bevindustry.com

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