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Il bilancio 2014 del gruppo Campari si chiude con vendite pari € 1.560 milioni (+2,4%, variazione organica +3,4%). L’EBITDA prima di oneri e proventi non ricorrenti si è portato a € 337,5 milioni (-0,5%, variazione organica -0,4%, 21,6% delle vendite). L’Utile netto del Gruppo è in diminuzione del -13,9%, dopo poste straordinarie negative (€ 43,2 milioni). L’Utile netto rettificato del Gruppo è di € 154,4 milioni, in diminuzione del -0,7%. Il Debito finanziario netto è di € 978,5 milioni a fine anno (€ 852,8 milioni al 31 dicembre 2013) grazie alla generazione di cassa molto positiva (free cash flow pari a € 177,9 milioni). Il Dividendo proposto per l’esercizio 2014 risulta invariato rispetto all’anno precedente (€ 0,08 per azione).

Bob Kunze-Concewitz (cfr foto in occhiello), Chief Executive Officer ha dichiarato: ‘I principali indicatori di performance nel 2014 sono stati in linea con le aspettative. In particolare, il tasso di crescita organica delle vendite è stato positivo ed è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Inoltre, ha evidenziato un’accelerazione nel quarto trimestre. Per quanto riguarda la redditività operativa, grazie all’accelerazione della crescita organica delle vendite e a un forte recupero dell’incidenza percentuale del margine lordo sulle vendite nel quarto trimestre, il risultato della gestione corrente sull’anno è stato in linea con l’anno precedente a livello organico. Questo risultato è stato raggiunto nonostante l’aumento del livello di spesa in pubblicità e promozioni e l’incremento significativo degli investimenti in nuove strutture distributive. Guardando al futuro, ci aspettiamo che la volatilità di alcuni mercati emergenti e la competizione di prezzo in atto in alcune aree geografiche rilevanti per il Gruppo continueranno anche nel 2015, riducendo pertanto la visibilità in questa fase dell’anno. Per contro, riteniamo di potere conseguire un andamento positivo del business e della marginalità trainato dallo sviluppo delle cinque top spirit franchise, in particolare dagli aperitivi, dal rum e dal whisky americano, anche grazie all’apporto positivo di un’accelerazione dell’attività di innovazione. Inoltre, riteniamo che lo sviluppo del business e della marginalità possa beneficiare dei ritorni attesi rispetto ai recenti investimenti in nuove strutture distributive e produttive del Gruppo, di un contesto più favorevole per quanto riguarda i costi delle materie prime, nonché dell’apporto positivo dei tassi di cambio’.

Con riferimento alla crescita organica, tutte le aree geografiche hanno registrato una performance positiva nel 2014. L’area Americhe è cresciuta del +4,0%, mitigata dal trend di riallineamento degli ordini al sottostante trend dei consumi negli Stati Uniti, in particolare per Wild Turkey bourbon, e alla continua forte crescita evidenziata in Argentina e Brasile. Le vendite sul mercato italiano (26,4% del totale) hanno registrato una crescita del +9,4%, attribuibile a una crescita organica del +3,5% e a una variazione di perimetro pari al +5,9%, principalmente dovuta all’acquisizione del Gruppo Averna. La crescita organica è stata determinata principalmente dalle performance superiori all’andamento del mercato per il business degli aperitivi, in particolare Aperol cresciuto del +5,4%, con Aperol Spritz riconosciuto come il #1 Italian Cocktail[3], Crodino e Campari Soda, che hanno registrato una crescita rispettivamente pari a +15,0% e +5,6%.

La crescita organica nel resto d’Europa è stata pari a +3,2%, grazie a una solida performance in tutti i mercati, in particolare in Russia, trainata dagli spumanti, e nei mercati dell’Europa Occidentale, trainati da Aperol. Tali risultati hanno permesso di compensare la debolezza registrata in Germania, nonostante il miglioramento registrato nel quarto trimestre. L’area resto del mondo ha registrato una performance organica pari a +1,5%. Come atteso, l’Australia è risultata debole ed è stata compensata dallo sviluppo favorevole nei mercati emergenti (in particolare in Nigeria, Sud Africa e Cina) e nel canale duty free.

In termini di risultati per brand, le sei top franchise internazionali hanno evidenziato una crescita organica pari a +3,0% nel 2014, grazie a Campari, Aperol e al portafoglio di rum giamaicani, che hanno accelerato la crescita nel quarto trimestre, e alla stabilizzazione del trend di SKYY in un contesto molto competitivo come quello statunitense. La performance complessiva organica della franchise Wild Turkey è stata influenzata dalla continua debolezza registrata in Australia, mitigata dal riallineamento degli ordini al sottostante trend dei consumi negli Stati Uniti nel quarto trimestre.

La debolezza della franchise Cinzano è attribuibile alla forte competizione di prezzo in Germania che ha compensato la performance positiva in Argentina e in Russia. I brand ad alto potenziale hanno mostrato buoni risultati con una crescita organica pari a +4,3%, trainata dai single malt Scotch whisky (GlenGrant) e dalle tequila (Espolòn). I key brand locali hanno registrato una crescita organica pari a +5.1%, evidenziando risultati positivi in tutto il portafoglio prodotti. Per quanto riguarda i principali brand locali, gli aperitivi monodose italiani hanno registrato una performance positiva. Campari Soda ha evidenziato risultati molto soddisfacenti, crescendo complessivamente del +5,8%, e Crodino ha avuto una crescita molto forte (+14,2%), con un trend di stabilizzazione nella seconda metà dell’anno, come atteso.

+info: www.camparigroup.com/it/gruppo-campari-annuncia-risultati-2014

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