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Il bilancio consolidato 2015 del Gruppo Lavazza registra volumi in crescita del 4,4%, un fatturato di 1,47 miliardi (comprende per un trimestre la danese Merrild), in crescita del 9,6% rispetto agli 1,34 miliardi del precedente esercizio. Dal 2016 la società consoliderà la neo acquisita Carte Noire (ACQUISTO CARTE NOIRE)  e, degli 1,6 miliardi di ricavi stimati, il 65% sarà realizzato all’estero.

(nella foto sopra l’AD Antonio Baravalle)
Lavazza-cup-beansRiduzione invece dei margini aziendali, con un Ebitda a147 milioni (contro 226 milioni del precedente ) e un Ebit A 72 milioni (156 Mni nel 2014). La riduzione dell’Ebitda e dell’Ebit è riconducibile a una pluralità di fattori, tra i quali l’aumento del costo della materia prima e il significativo incremento degli investimenti in marketing e comunicazione mirati allo sviluppo dei mercati internazionali. L’utile d’esercizio è di 802 milioni, in forte rimbalzo rispetto ai 127 milioni del 2014 grazie la plusvalenza conseguita con la cessione del pacchetto azionario dell’americana Keurig Green Mountain.

Dal punto di vista finanziario, l’anno si è chiuso con un saldo di cassa di 1,35 miliardi, rispetto ai 340 dell’esercizio precedente. Tuttavia queste risorse sono servite per finanziare per circa 700 milioni l’acquisizione di Carte Noire e saranno utilizzate anche per la ristrutturazione dello stabilimento di Settimo Torinese (60 milioni) e la nuova sede di Torino. La multinazionale torinese ha però ottenuto da un pool di banche 400 milioni a medio termine e quindi potrebbe ancora avere in cassa 300-400 milioni. dopo l’acquisizione della francese Carte Noire la società torinese è  al sesto posto nella classifica mondiale dei grandi produttori di caffè

Nel 2015 la quota di fatturato derivante dai mercati internazionali è salita dal 50 al 53%. A trainare le vendite sono stati, in particolare, Stati Uniti (+35%), Regno Unito (+19%), Germania (+19%) e Francia (18%).In lieve miglioramento l’Italia, dove Lavazza conferma la leadership con una quota di mercato, a valore, pari al 43,7% (dati Nielsen). Un mercato difficile quello italiano: nel 2015 nella grande distribuzione è cresciuto a valore dell’1,9% (dati Iri) ma è scivolato a volume del 2,1%. Tutti i segmenti sono in contrazione, ad eccezione delle capsule che hanno registrato vendite per 200 milioni, senza contare le vendite realizzate da Nespresso.

 

Fonte: emanuelescarci.blog.ilsole24ore.com/2016/05/24/

 

INFOFLASH LAVAZZA

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Al sesto posto nella classifica dei torrefattori mondiali, il Gruppo è oggi presente in oltre 90 Paesi attraverso consociate e distributori, esportando il 55% della sua produzione. Lavazza impiega complessivamente – dopo l’acquisizione di Carte Noire – circa 3 mila persone, con un fatturato di oltre 1,4 miliardi di euro nel 2015. Lavazza ha inventato, proprio alle sue origini, il concetto di miscela, ovvero l’arte di combinare diverse tipologie e origini geografiche del caffè, caratteristica che ancora oggi contraddistingue la maggior parte dei suoi prodotti. L’azienda conta inoltre 25 anni di tradizione nel settore della produzione e della commercializzazione di sistemi e prodotti per il caffè porzionato, imponendosi come prima realtà italiana a lavorare sui sistemi a capsula espresso. Lavazza è presente in tutti i business: a casa, fuori casa e in ufficio, puntando sempre all’innovazione su tecnologie e sistemi di consumo. Lavazza ha saputo sviluppare la propria brand awareness attraverso importanti partnership perfettamente coerenti con la strategia di internazionalizzazione della marca: come quelle, nel mondo dello sport, con i tornei tennistici del Grande Slam e – nel campo dell’arte e della cultura – con prestigiosi Musei quali il Guggenheim Museum di New York negli USA e i Musei Civici Veneziani.

 

 

+info: www.lavazza.com

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