La birra in cask è una delle bevande più storiche della Gran Bretagna, ancora venduta in migliaia di pub in tutto il paese, ma la birra in botte è da tempo in declino. La petizione chiede il riconoscimento ufficiale del “metodo di servizio storico e tradizionale” che è “esclusivo del Regno Unito”.
La scorsa settimana è stata lanciata una petizione per proteggere il “metodo di servizio storico e tradizionale” che era “esclusivo del Regno Unito”, chiedendo al governo di riconoscere la produzione e il servizio di birra in cask come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, analogamente alla cultura della birra belga, al caffè arabo e alle baguette francesi.

Jonny Garrett, che ha lanciato la petizione e creato la serie di documentari online Keep Cask Alive, ha affermato che la birra in botte ha avuto un ruolo cruciale nella storia britannica. Un tempo tutte le birre venivano servite in botti, ma la pratica è andata scomparendo dall‘inizio del XX secolo, con la diffusione di lager in fusto, più facili da mantenere e altamente gassate.
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“Siamo l’unica nazione che si aggrappa significativamente a questa tradizione”, ha affermato Garrett, che ama la cask ale per la sua sensazione “più morbida e mousse” in bocca. E continua: “Siamo arrivati a questa incredibile tradizione birraria di birre agrodolci, con circa il 4% di malto, che nel panorama birrario è l’invidia di tutto il mondo. Eppure, tendiamo a ignorarla e a feticizzare la produzione americana, belga e tedesca. Abbiamo una tradizione birraria famosa in tutto il mondo.”
L’iniziativa è stata sostenuta dalla Campaign for Real Ale (Camra) e da diversi birrifici, tra cui Timothy Taylor’s, Five Points e Shepherd Neame, che insieme possiedono centinaia di pub in tutto il Regno Unito.
Fonte: www.theguardian.com/