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La birra? Contiene molti nutrienti e se presa in piccole dosi può essere un vero toccasana. Quello che ha svelato oggi il Dott. Luca Gatteschi (nella foto accanto), giudice nel concorso Birra dell´Anno nonché consigliere di SINSEB (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere) e medico della Nazionale Italiana di Calcio, sfata luoghi comuni e spiega gli importanti effetti della bevanda sulla salute di uomini e donne.

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I dati usciti dal Convegno appena conclusosi su “Birra e salute, birra e sport. Incontri possibili o impossibili?”, promosso da UNIONBIRRAI nella seconda giornata di Beer Attraction, parlano chiaro: la birra, soprattutto quella artigianale, che ha caratteristiche importanti a livello qualitativo per via della selezione attenta delle materie prime e del tipo di lavorazione, se consumata con moderazione, è benefica sotto vari aspetti. Assunta dalle donne in pre e post menopausa riduce la perdita di calcio dalle ossa contrastando l’osteoporosi, ha inoltre un’azione favorente anche nei diabetici, migliorando la risposta all’insulina, e nei cardiopatici.

“Dobbiamo ripartire dal concetto fondamentale per cui l’alimentazione è un fatto culturale oltre che sociale, non si può riportare tutto all’analisi degli effetti positivi e negativi di un singolo alimento, che invece va inquadrato nel concetto generale di alimentazione”. Si alza dunque il sipario su uno dei temi più dibattuti a livello internazionale e sul quale l’Italia sta cominciando a prendere appunti. “La maggior parte delle risposte – continua Gatteschi – è legata alla genetica e allo stile di vita in generale. Va poi considerato il piacere, il gusto tanto in senso stretto che in termini di convivialità. La birra artigianale è legata al gusto”.

Lo si capisce soprattutto quando il noto nutrizionista fa dipendere un giusto stile di vita e dunque un consumo consapevole di birra (artigianale) dalla spinta culturale del consumatore verso questo tipo di prodotto: educandolo alla “degustazione”, intesa come consapevolezza della qualità della bevanda, si potrebbe raggiungere presto la soddisfazione del palato evitando gli eccessi. Come per un atleta, le migliori prestazioni della birra si vedono anche sul fronte sportivo. Le acque di utilizzo sono ricche di magnesio e, ha dimostrato l’International Journal of Sport Nutrition, la reidratazione con birra e acqua non è inferiore a quella apportata con la sola acqua.

Lontano dallo sforzo ha effetti positivi, e grazie alla minore quantità di zuccheri, al maggior contributo di magnesio, fosforo, calcio e complesso B, se limitata ad una piccola quantità, la birra è anche più valida di un qualsiasi altro intregratore energetico perché più completo. “Una Gose, ad esempio, dopo una partita di tennis, ha lo stesso valore di un’aranciata”. Basta che non superi i 3-4 gradi alcolici e si può fare, l’incontro tra sport e birra è davvero possibile. Le donne, in questo caso, sono le più avvantaggiate: alcune ricerche avrebbero dimostrato una prestazione sportiva migliore il giorno dopo l’assunzione di birra.    La partita si gioca anche sul campo degli antiossidanti e al pari del vino, cui l’effetto benefico dei polifenoli è molto conosciuto, la birra artigianale può segnare validi punti perché il luppolo ne contiene a sufficienza. L’importante – sottolinea con forza Gatteschi – è non estremizzare. Le sostanze agiscono sempre come fitocomplessi, non giocano un assolo.

Ufficio Stampa: – www.unionbirrai.it

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