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Analizzando i dati dell’ultimo report di Assobirra si rileva un exploit delle esportazioni di birre italiane all’esetero (1,5 mio hl nel 2008 contro 1,1 del 2007) ma si conferma nel frattempo la forte dipendenza dei nostri consumi dall’estero. Il mercato italiano, infatti, è alimentato solo per il 66% dalle produzioni nazionali e per ben il 34% da birre importate. L’Italia è il paese europeo che importa di più in rapporto al totale dei consumi. In realtà il consumatore italiano è abbastanza esterofilo in materia di birre


Si tenga inoltre conto che almeno altri 3 mio hl di birra prodotte in Italia riguardano marche estere prodotte su licenza nel nostro paese, quali Heineken, Amstel, Henninger, Fischer, Mc Farland, Tuborg, Carlsberg, Kronenbourg, Miller G. D., Budweiser e altre ancora. e, quindi, possiamo dire che quasi una birra su due che consumiamo in Italia è costituita da marche estere.

Paesi
esportatori

Import 000 hl

Variaz.

2004

2008

%

Germania

2.624

3.451

+31,5

Paesi Bassi

603

703

+16,6

Danimarca

496

509

+26,2

Regno Unito

253

138

-45,5

Belgio

208

204

-1,9

Slovenia

ND

204

ND

Spagna

132

133

+0.7

altri

556

654

+17,6

TOTALE

4.872

5.996

+23,0

Fonte: elaborazioni Beverfood si dati Assobirra

La Germania da sola esporta oltre 3,4 mio hldi birre sul mercato italiano con una quota del 58% sul totale, in costante crescita negli ultimi anni. La birra tedesca da noi ha sempre goduto di una grande immagine. Si tenga conto inoltre che nel nostro paese il maggior flusso turistico è dato proprio dai tedeschi. Olanda e Danimarca seguono al secondo e terzo posto, ma molto distanziate dalla Germania (rispettivamente 0,7 e o,5 mio hl). Di rilievo, più per il valore qualitativo e culturale che non per la dimensione quantitativa, sono le birre importate dal Belgio (quota del 3,4% a quantità ma molto più elevata a valore). Sono, invece, crollate le importazioni dalla Gran Bretagna (appena il 2,3%). In forte crescita sono invece le importazioni dalla Slovenia (3,4% del totale).

Le esportazioni si sono portate a oltre 1,5 mio hl (+42% rispetto aloo scorso anno) grazie al fatto che in questi ultimi tempi sono state sviluppate delle politiche di valorizzazione internazionale di alcuni nostri brand storici. Il gruppo SABMiller ha individuato in Peroni Nastro Azzurro una delle proprie marche internazionali e ne sta sviluppando la presenza su molti mercati esteri (UK, USA, Sud Africa, Giappone, ora anche Russia e altri ancora). A sua volta Heineken sta prestando una maggiore attenzione all’export di Birra Moretti, grazie anche ai numerosi riconoscimenti ottenuti a livello internazionale. UK , USA e Sud Africa sono le nazioni a maggior volumi di export, cui si aggiungono le vicine Albania e Malta.

Per un più ampio resoconto sul mercato italiano della birra si rimanda al nuovo INFOBIRRA ITALIA 2009-10

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