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Ricagno: «La rinascita del Brachetto è vicina. In Italia vendite in ripresa (+1,5%). Nel mondo segnali positivi». E spunta l’intesa natalizia con Emergency e il contest di immagini su Instagram.

«Il Brachetto sta risalendo la china. La politica del Consorzio dà i primi frutti. Il mercato italiano risponde. Dai primi mesi del 2015 anche dall’estero arriveranno indicatori positivi». Paolo Ricagno, presidente del Consorzio del Brachetto e dei vini d’Acqui e presidente di una delle più antiche cantine sociali che operano nella zona del Brachetto a cavallo tra Acquese e Astigiano, non ha dubbi sulle proiezioni commerciali che danno le bollicine rosse dolci piemontesi in risalita dopo un “annus horribilis” segnato da segni meno.

«Ora invece – dice – abbiamo invertito la tendenza e in questo ultimo scorcio di 2014 il Brachetto ha fatto segnare un benaugurante +1,5%  sul mercato Italia, quello più vicino a noi, ma anche quello più difficile a causa della crisi economica e finanziaria che ancora deprime i consumi. È la conferma che la politica del Consorzio, che ha tutelato il reddito dei vignaioli fin quando è stato possibile, ha centrato l’obiettivo di mantenere posizioni commerciali in Italia che altri vini stanno perdendo».

Ma tra i motivi principali di questa lenta risalita delle quotazioni del Brachetto ci sono anche le Case spumantiere che hanno creduto e ancora credono in questo vino. Ricagno ne è consapevole: «Da alcune settimane ci sono Maison che promuovo e fanno pubblicità su importanti canali media, come tv, radio e giornali, citando esplicitamente il Brachetto come vino piemontese. È un segnale di lungimiranza e intelligenza commerciale che si unisce alla risorsa irripetibile che è il territorio del Brachetto»

E per quanto riguarda l’estero? Il presidente del Consorzio di tutela del Brachetto è categorico: «I primi mesi del prossimo anno ci daranno la conferma che il Brachetto è un vino interessante anche sui mercati esteri. Merito anche di un prezzo centrato all’origine».

E a chi gli chiede perché gli italiani dovrebbero brindare con le bollicine del Brachetto, Paolo Ricagno risponde senza esitazioni: «Perché il Brachetto è un vino nostro, italiano al 100%, dato da un vitigno che si coltiva solo in Italia, sulle colline del Piemonte. È, insomma, una dichiarazione di amore per il nostro Paese e di fede in un “made in Italy” che non è secondo a nessuno nel mondo».

Infine un paio di iniziative natalizie.

Il Brachetto d’Acqui sostiene Emergency. Regalando una bottiglia di Brachetto a Natale si darà un contributo per le cure dei bambini dell’Afghanistan. Lo si potrà fare nel negozio EMERGENCY di Milano presso la Libreria HOEPLI in Via Hoepli, 5. Per info: natale.emergency.it

Da tempo il Consorzio del Brachetto ha affidato parte della sua comunicazione ai socialnetwork e ai miniblog (la pagina Facebook dell’Ente di Tutela ha poco meno di 19 mila fans). Così, a Natale, il Brachetto si promuove anche con un contest digitale.

Dal 20 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 il Consorzio del Brachetto d’Acqui in collaborazione con gli Instagrammers Piemonte e gli Instagrammers Asti invita tutti gli amanti del Brachetto e gli appassionati di fotografia digitale a condividere i propri momenti di festa e di felicità su Instagram. Si potrà raccontare i propri momenti di gioia con una fotografia e una breve frase che includa l’hashtag #SHARETHEBLISS su Instagram. Altre info sul sito: www.brachettodacqui.com.

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