Secondo quanto riportato dalla Society of Independent Brewers (SIBA), tra gennaio 2024 e gennaio 2025 nel Regno Unito si è registrato un calo di 100 birrifici, nonostante una forte domanda di birra indipendente. Ogni trimestre del 2024 ha registrato un tasso di chiusura netto negativo, portando il totale attuale a 1.715 birrifici, in calo rispetto ai 1.815 di inizio 2024.
L’associazione di categoria ha affermato che il calo del numero di birrifici registrato nell’ultimo anno è notevolmente più elevato rispetto agli anni recenti. All’inizio del 2023, i birrifici erano 1.828, numero sceso di 13 unità, arrivando a 1.815 all’inizio del 2024. La SIBA ha attribuito l’aumento delle chiusure a fattori quali il debito pregresso dovuto al Covid, l’accesso limitato al mercato tramite i pub e i margini ridotti per i piccoli birrifici.

“la mancanza di accesso al mercato e l’aumento dei costi dei piccoli birrifici indipendenti hanno reso incredibilmente difficile rimanere redditizi. Dato che la domanda di birra indipendente non viene soddisfatta a livello locale, bisogna chiedersi se una maggiore presenza di birra locale nei pub della comunità potrebbe anche aiutare a ridurre i tassi di chiusura dei pub”.
SIBA ha aggiunto: “Mentre iniziamo il 2025, la nostra speranza è che la situazione continui a girare nella giusta direzione e che i numeri dei birrifici nel Regno Unito siano stabili o addirittura in crescita; tuttavia, ciò non accadrà senza un maggiore sostegno da parte del governo per i birrifici indipendenti di grande valore in tutto il Regno Unito”.
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Il Galles ha registrato una crescita marginale nel numero di birrifici, con un aumento netto a 97 birrifici all’inizio del 2025, rispetto ai 96 di inizio 2024. Il tasso medio di chiusura nel Regno Unito è stato di circa il 5,5%. L’Irlanda del Nord ha registrato la diminuzione percentuale più elevata, con una riduzione del 20% nel numero di birrifici, nonostante una variazione netta relativamente piccola pari al 6%. Le regioni con una maggiore densità di birrifici, come il sud-est dell’Inghilterra, hanno registrato un calo maggiore nei numeri.
Fonte: www.siba.co.uk
2 Commenti
La situazione è ancora piu evidente in Italia.
Il dumping esercitato dalle 4/5 aziende oligopoliste che oltre alla birra consegnano spesso soldi o stigliature unito ad una inflazione di cui si parla in termini a volte del 5% ma che per le materie prime del settore è invece anche del 100% ed alla scarsa cultura per un prodotto piu’ sano e naturale (e gustoso) ha praticamente azzerato i margini per una ampia fetta di artigiani anche di dimensioni più rilevanti.
Se a questo si aggiungono i tempi di pagamento che hanno ampiamente sfondato la soglia ritenuta standard dei 30/60 giorni, la tempesta perfetta è servita.
Peccato perchè è un settore interessante e forse un aiuto sarebbe facilmente realizzabile togliendo l’accise del tutto ai birrifici sotto i 5000 ettolitri
Buonasera, personalmente non aspetterei gli aiuti del Governo, i tempi potrebbero compromettere di recuperare per tempo quanto si è perso e rendere più difficoltoso l’ascesa. Incentivare il consumo del prodotto locale fino a ristabilire l’equilibrio. I birrifici, i locali di somministrazione, punti vendita al dettaglio i consumatori finali sono tutti maglia della stessa catena è necessario non trascurare nessuno, la mancanza di uno compromette in parte o totalmente l’esistenza degli altri.
Cordiali Saluti
Franco Giarrusso
Presidente MITB