Compie 20 anni il Carapace, la cantina-scultura realizzata in Umbria per la famiglia Lunelli da Arnaldo Pomodoro, un unicum a livello mondiale, un blend tra architettura, scultura e vino che promuove e il territorio all’insegna del bello e buono. Un anniversario importante, per celebrare il valore di un progetto enologico e culturale fondato sull’eccellenza e sulla sostenibilità, da quando nel 2005 Arnaldo Pomodoro immaginò il Carapace.

All’inizio degli anni 2000 la famiglia Lunelli venne letteralmente stregata del Sagrantino e del suo territorio, decidendo quindi di acquisire storici vigneti a Montefalco e Bevagna. Nel 2003, viene prodotta la prima annata di Montefalco Sagrantino, ecco allora la decisione di affidare la realizzazione della cantina ad Arnaldo Pomodoro, legato da un’amicizia di vecchia data e da precedenti collaborazioni con la famiglia Lunelli. “Ho pensato al Carapace come a un elemento che potesse emergere dalla terra, come una grande cupola che richiama la forza e la potenza della natura. Un luogo dove il vino nasce dentro la scultura”, aveva affermato il Maestro in visita alla tenuta, mentre concepiva l’idea dell’opera, integrata con la natura e celebrare l’arcaicità dei luoghi.
La realizzazione del Carapace ha richiesto sei anni e il lavoro di una vera e propria bottega rinascimentale guidata dalla sensibilità di Arnaldo Pomodoro, mentre per gli aspetti più tecnici dalla professionalità dell’architetto Giorgio Pedrotti. La forma richiama il carapace di una tartaruga, animale simbolo di longevità, elemento che accomuna l’opera al Montefalco Sagrantino, vino identitario del territorio, famoso per la sua straordinaria capacità di invecchiamento. Le crepe che attraversano la superficie della cupola rameica richiamano i solchi del terreno umbro, a simboleggiare il tempo e la sua azione sul vino. Un elemento scultoreo a forma di dardo, di un rosso acceso, che si conficca nel terreno, dà ancora più forza alla scultura nel paesaggio.
Il legame tra la famiglia Lunelli e Arnaldo Pomodoro risale al 1984, quando Gino Lunelli incontra per la prima volta il Maestro, per dare avvio a un sodalizio culturale e umano che porterà alla creazione di opere significative. Dal disco per i 90 anni di Ferrari Trento del 1992, alla monumentale spirale Centenarium posizionata all’ingresso delle Cantine Ferrari nel 2002, fino al Carapace. Un rapporto che continua ancora oggi, che si sviluppa in un più ampio impegno verso la cultura e la responsabilità sociale d’impresa, grazie al sostegno di Tenute Lunelli alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, di cui Matteo Lunelli è membro del Cda.
Al centro di questo percorso artistico e culturale del Carapace, i vini che nascono dentro una vera e propria scultura in cui è possibile vivere e lavorare, che esprimono il carattere del territorio umbro ma coerenti con lo stile enologico di Tenute Lunelli, improntato su eleganza e bevibilità. Montefalco Sagrantino Carapace, Montefalco Rosso Lampante e Ziggurat, questi i nomi delle etichette a cui si è aggiunto a partire dalla vendemmia 2015 il Carapace Lunga Attesa, vini che hanno conquistato i più alti riconoscimenti delle guide italiane e il plauso della critica internazionale, grazie anche alla consulenza dell’enologo Luca D’Attoma.
Tanti i premi ottenuti di quella che è ormai una meta imprescindibile per gli amanti dell’arte e del vino, appena inaugurato il Carapace riceve il Premio UNESCO “La Fabbrica nel Paesaggio” e partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione “Le architetture del Made in Italy”. Fra i più recenti riconoscimenti internazionali, l’inserimento tra le 50 migliori cantine al mondo dai World’s Best Vineyards 2024, con il prestigioso titolo di “Highest New Entry”, al venticinquesimo posto.
INFO tenutelunelli.it/it/tenute_umbria_carapace.php