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In un momento critico per l’economia nazionale, può l’innovazione tecnologica sostenibile attrarre investimenti e mobilitare le risorse presenti sul territorio in un circolo virtuoso che genera nuove opportunità di sviluppo in armonia con l’ambiente e le persone? Una risposta positiva a questo interrogativo emerge dalle pagine di “SustainaBEERity – i nostri risultati, l’impegno di tutti”, il Bilancio di Sostenibilità 2012 di Carlsberg Italia presentato oggi nella storica sede di Induno Olona (VA) durante una tavola rotonda

Redatto secondo gli standard internazionali GRI e AA1000 e certificato da parte di LRQA, il Bilancio di Sostenibilità 2012 di Carlsberg Italia è disponibile in formato digitale sul sito aziendale www.carlsbergitalia.it per la consultazione e il download. Il documento assolve a una duplice funzione: restituire un profilo accurato della filiale italiana delGruppo Carlsberg Breweries A/S, quarto produttore mondiale di birra, e fornire tutti gli indicatori utili a valutare le performance dell’Azienda nel 2012 sotto i profili della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Da questo punto di vista, ciò che balza immediatamente all’occhio nel Bilancio di Sostenibilità 2012 è la peculiare connotazione glocal di Carlsberg Italia, ovverosia il suo essere senza soluzione di continuità espressione del Gruppo internazionale cui appartiene, di cui condivide policy, comportamenti e linee guida, e realtà d’impresa attiva e profondamente integrata nel tessuto del territorio in cui è insediata. Non si tratta di un dettaglio ininfluente, poiché la cultura aziendale del Gruppo Carlsberg, improntata all’innovazione, alla tensione all’eccellenza qualitativa e al senso di responsabilità per l’impatto delle proprie attività sull’ambiente e le persone, si è tradotta nel rilancio e nel costante aggiornamento tecnologico degli impianti dello storico Birrificio Angelo Poretti, attivo da ormai 140 anni a Induno Olona, che oggi produce oltre 1 milione di ettolitri di birra annui ed è certificato secondo gli standard internazionali ISO 9001, ISO 14001, HACCP e – dal 2013 – ISO 50001.
Ancora più significativo della connessione tra respiro internazionale e radicamento locale è il progetto DraughtMasterTM Modular 20, l’innovazione di prodotto e di processo che sta rivoluzionando la distribuzione e la spillatura della birra. Nato da un’idea internazionale, il sistema di spillatura che elimina l’aggiunta di anidride carbonica e rimpiazza i tradizionali fusti in acciaio con fusti in PET riciclabile, garantendo vantaggi rilevanti per il consumatore finale (migliore qualità della birra), per gli operatori del settore Ho.re.ca (maggior semplicità di gestione, pulizia e risparmi economici) e per l’ambiente (minore impatto in termini di consumi di risorse e inquinamento), è stato sviluppato in Italia ed è divenuto vincente grazie soprattutto al coinvolgimento e al contributo di competenze di fornitori partner italiani. All’interno delGruppo, Carlsberg Italia è oggi centro d’eccellenza per la tecnologia in PET, rappresentando il punto da cui la tecnologia, la formazione e il know-how si diffondono in Europa e nel mondo. DraughtMasterTM Modular 20, perciò, dimostra come l’impulso internazionale possa attirare investimenti e attivare risorse presenti sul territorio in un “gioco di squadra” che crea innovazione e sviluppo nel nostro Paese.

I benefici ambientali del nuovo sistema di distribuzione e spillatura, per il quale Carlsberg Italia è stata insignita nel corso del 2012 di prestigiosi riconoscimenti quali il Premio dei Premi, il Premio Imprese per l’Innovazione e il Premio Innovazione Amica dell’Ambiente, emergono dal confronto tra le prestazioni dei fusti in PET con fusti in acciaio e bottiglie in vetro.

Carlsberg

Carlsberg Italia è il primo tra i produttori di birra a livello mondiale ad aver conseguito, nel 2011, la Certificazione EPD – Environmental Product Declaration (Dichiarazione Ambientale di Prodotto, consultabile al sito www.environdec.com) per cinque dei principali marchi prodotti e commercializzati (Carlsberg, Tuborg, Birrificio Angelo Poretti Chiara Originale e Birrificio Angelo Poretti Bock – Chiara e Rossa). La certificazione, di valenza internazionale, consente di valutare la sostenibilità ambientale del prodotto in tutti i formati commercializzati dall’Azienda tenendo conto dell impatto di ognuna delle fasi del suo ciclo di vita (analizzate secondo la metodologia scientifica LCA – Life Cycle Assessment), dalla coltivazione delle materie prime fino allo smaltimento del prodotto stesso. Ad ottobre 2012, inoltre, Carlsberg Italia ha firmato un accordo volontario con il Ministero dell Ambiente – il primo di questo genere nel settore della produzione e distribuzione della birra – per definire uno standard di misurazione delle performance ambientali attraverso l’analisi dell’impronta ambientale generata dal ciclo di vita dei prodotti realizzati all interno dello stabilimento di Induno Olona. Nel 2012, Carlsberg Italia ha superato, nella maggior parte degli indicatori d’impatto ambientale, i target di miglioramento fissati per l’anno dal Gruppo Carlsberg facendo segnare risultati positivi in tutti i principali indicatori, ovverosia i consumi di metano, elettricità e acqua, oltre alla produzione di rifiuti e alla quota di rifiuti avviata al riciclo (98,5%). Dall’analisi dei volumi di birra venduti nel 2012 emerge che le bottiglie in vetro rimangono il materiale principalmente utilizzato (65%), ma si evidenzia la significativa crescita dei volumi venduti tramite fusti in PET(tecnologia DraughtMaster), quasi raddoppiata, che guadagnano quota rispetto ai fusti in acciaio e lattine. Cosa vuol dire in concreto? Un risparmio di 3.575.756 kg di CO2, il corrispondente una superficie coltivata ad alberi pari a 486 campi da calcio, oppure 125.245 viaggi in treno Milano-Roma.

SOSTENIBILITÀ SOCIALE
Altrettanto corposa è la sezione del Bilancio di Sostenibilità 2012 che tratta della sostenibilità sociale, a testimonianza dell’impegno di Carlsberg Italia nel creare e consolidare relazioni trasparenti, stabili e costruttive con tutti i suoi interlocutori: dai dipendenti e collaboratori ai partner e clienti, dalle comunità locali e le realtà associative attive sul territorio ai consumatori, secondo una coerente strategia di Corporate Social Responsability. In evidenza, tra i dati riportati nel documento di rendicontazione, la riduzione del 62% negli infortuni sul lavoro, dovuta principalmente al significativo impegno profuso dall’azienda in ambito di prevenzione e protezione, attraverso costanti attività di formazione, informazione e addestramento del personale. Inoltre, l’Azienda ha avviato un processo di gestione dei rischi legati alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con l’obiettivo di certificare il proprio sistema secondo lo standard OHSAS 18001 entro il 2014. Carlsberg Italia, inoltre, sostiene il dialogo con il personale anche attraverso iniziative ed eventi che promuovono la condivisione della cultura aziendale e il senso di appartenenza. Ad esempio, un’iniziativa particolarmente significativa del 2012 è stata l’adesione alle Giornate di Primavera del FAI – Fondo Ambiente Italiano, in occasione delle quali l’azienda ha realizzato un’apertura straordinaria dello stabilimento di Induno Olona, accogliendo circa 5.000 visitatori in visita allo storico Birrificio Poretti. Allo stesso tempo, Carlsberg Italia ha avviato e consolidato una serie di partnership strategiche con Aziende all’avanguardia quali Electrolux, Ecolab, Petainer, RPC e Vinservice nell’ambito dello sviluppo del sistema DraughtMaster. Inoltre ha all’attivo collaborazioni sviluppate con enti accademici e scientifici come UNISIG – Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, IEFE – Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente e ALMA Scuola Internazionale di Cucina, ai quali si aggiungono realtà quali Banco Alimentare.

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Per quanto riguarda, infine, la sostenibilità economica, il Bilancio di Sostenibilità 2012 evidenzia il contributo delle attività di Carlsberg Italia in termini di ricchezza trasferita nel circuito economico del territorio. Malgrado il mercato birrario nel 2012 si sia presentato sostanzialmente stagnante rispetto al 2011, con un calo dei consumi alimentari pari a 2,5/3 punti percentuali (Fonte: Assobirra) e una penalizzazione delle vendite concentratasi nel canale Ho.re.ca, il Valore Aggiunto globale lordo, rappresentativo della ricchezza creata da Carlsberg Italiaa favore dei diversi stakeholder (dipendenti e collaboratori, Pubblica Amministrazione, Finanziatori, Azionisti, ecc.) è ammontato a 26,3 milioni di Euro. Sebbene il risultato dell’esercizio 2012 sia stato negativo, la quota del Valore Aggiunto Globale andata a favore della collettività dopo la remunerazione del personale dipendente, della pubblica amministrazione e del capitale di credito è raddoppiata in valore assoluto rispetto al 2011, dimostrando così un progressivo aumento dell’attenzione e del coinvolgimento dell’Azienda sul territorio.

Fonte: www.carlsbergitalia.it/

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