Le proposte del cocktail bar dell’Intercontinental Rome Ambasciatori Palace, nel cuore dell’iconica Via Veneto.
Mixology da “Dolce Vita”. È l’atmosfera che si respira nella drink list del Charlie’s, il cocktail bar dell’Intercontinental Rome Ambasciatori Palace. Siamo in via Veneto, sul rooftop di un raffinato edificio in stile neorinascimentale progettato dall’architetto Carlo Busiri Vici.
Agli inizi del secolo scorso aprì le porte come residenza per gli ambasciatori in visita nella Capitale per poi diventare sede della Biblioteca dell’Ambasciata degli Stati Uniti prima di essere trasformato in albergo nel 1993 e riaprire nel maggio 2023 sotto il marchio Intercontinental di IHG Hotels & Resorts. La clientela internazionale di stampo anglosassone, la vista sui tetti di Roma e i drink che evocano la caput mundi, restituiscono quel mood che rimanda inevitabilmente alla celebre pellicola del maestro Fellini. Dall’inno alla gioia ai 7 colli nel bicchiere, sono questi i cocktail che omaggiano la città di Roma e celebrano lo spirito di un luogo speciale, che ispira spensieratezza e allegria.
La nuova carta vede protagonisti signature per tutti i gusti. Si va dall’iconico “Good Time Charlie” con Tio Pepe sherry, vermouth secco, Cynar e prosecco all’ “Aventino”, liquore alla rosa, succo di limone, sciroppo di karkadè, rosè frizzante, passando per il “Celio”, Buffalo Trace, liquore ai fichi, mix di miele e fichi, bitter alla menta piperita, Angostura ed “Esquilino”, mix di rum, sorbetto al limone e salvia, curaçao secco, succo di lime, succo di ananas. E per gli amanti dell’agave, il “Quirinale” con Altos Tequila reposado, sciroppo di banana, kiwi soda, liquore al cacao bianco. Non mancano proposte analcoliche come “Oriental lemonade”, Tanqueray 0%, sorbetto al limone e salvia, succo di yuzu, ginger ale e “Cetriolo Esotico”, Tanqueray 0%, succo di frutto della passione, succo di lime, sciroppo di cetriolo, ginger beer.
Ad approfondire la filosofia del Charlie’s, il bar manager, Lorenzo Condò: “La nostra mixology è molto moderna, ricercata ma senza quella rigidità da addetti ai lavori. Vogliamo principalmente far divertire e star bene il cliente. Con i signature abbiamo voluto giocare, evocando nel bicchiere un link tra gli ingredienti e la mitologia di Roma attraverso i suoi iconici colli. E la risposta è stata davvero molto positiva. Hanno incuriosito il pubblico che scorrendo la nostra lista ne viene subito attratto. Qui è d’obbligo una distinzione fra la clientela che soggiorna nell’hotel e gli ospiti esterni, romani e non, che scelgono la terrazza per l’aperitivo o un after dinner. I primi, nella maggior parte stranieri, desiderano conoscere il nostro modo di lavorare, ed il signature è la via privilegiata per capire lo stile del Charlie’s. Direi che costituiscono l’80% delle richieste specie per il primo giro. Bisogna ricordarsi che il mondo anglosassone consuma più drink degli italiani. Per un aperitivo non è raro vedere ogni singolo ospite internazionale consumare anche tre cocktail. E di questi Aventino ed Esquilino la fanno da padrone, grazie ad un sapiente mix di ingredienti. Mentre gli avventori romani vanno sui classici a partire dal Gin Tonic che rappresenta un must. Mi fa molto piacere constatare la grande curiosità di chi richiede questo cocktail. A differenza del passato non ci si accontenta tout court di un gin anonimo ma si richiede un brand specifico interrogando il bartender sulle botaniche. E naturalmente per soddisfare queste necessità abbiamo ampliato la bottigliera con una selezione di gin, organizzando anche masterclass sul tema. Per gli stranieri invece il classico che spopola è il Limoncello Spritz, da un paio d’anni è sul podio. Per quanto riguarda i cocktail storici vanno ancora tanto l’Old Fashioned, imprescindibile per chi beve whisky, l’Espresso Martini, il Pornstar Martini, e per chi non vuole rinunciare allo champagne, il French 75, il principe dei cocktail sparkling. Mentre segue molto la stagionalità il Rum che in estate ha una ripresa dei consumi”.
Una terrazza dunque da vivere in vari momenti della giornata dove si respira condivisione, armonia, spensieratezza, come dice il nome stesso legato al modo di dire inglese “Good Time Charlie”, che indica uno spirito gioviale. Il locale spinge anche l’acceleratore sul pairing fra food e mixology. Insieme ai drink si possono gustare piatti diversi, dalla terrina di Foie gras marinato al sauternes alla tartare di manzo Fassona, dalle ostriche ai salumi, dalla burrata di Andria con purea di melanzane affumicate, pomodorini ramati e insalata mista al tomino al coccio con tartufo grattugiato e pane carbonizzato, solo per citarne alcuni, fino ad una scelta di dessert non banale.
La conversazione con Condò è l’occasione per riflettere sui trend in atto nel comparto: “La bevuta liscia ha ancora un suo spazio. Certo, viene confinata ad una clientela più adulta ed esperta che nella vita è abituata a bere bene o semplicemente per consuetudine consuma un determinato spirito e non vi rinuncia mai neanche nel fuori casa. Se dovessi dire chi occupa uno spazio residuale, direi il cognac, mentre tequila e mescal sono in grande ascesa. Ma se dovessi trovare un elemento discriminante, direi che è il potere di spesa. Gli stranieri non lesinano nelle consumazioni. Infine la tendenza in crescita è indubbiamente la riduzione della gradazione alcolica. I cocktail attuali sono più leggeri rispetto al passato favorendo la frequenza delle consumazioni. Su questo filone si inserisce anche la moda dei mocktail che fine a cinque anni fa erano semplici succhi di frutta, mentre oggi hanno lavorazioni elaborate pari a quelle dei parenti alcolici. D’altronde su questo fenomeno ha messo gli occhi il mercato con i grandi brand che hanno immesso bevande alternative analcoliche”
+info: charliesrome.com
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