C’è una pista beverage che porta al nome del cardinale Pietro Parolin come possibile nuovo Papa. In attesa di sapere chi sceglierà lo Spirito Santo come 267esimo successore al soglio di Pietro dopo Jorge Mario Bergoglio, in Vaticano salgono le quotazioni dell’attuale Segretario di Stato, anche se non sarà scontato secondo il vecchio adagio secondo cui “chi entra Papa in Cappella Sistina esce cardinale”.
L’intuizione della distilleria Poli
Sicuramente possiamo dire senza dubbio che Poli Distillerie ha avuto un grandissimo fiuto nel lanciare qualche mese fa in tempi non sospetti il whisky dal nome Conclave, etichetta evocativa per celebrare l’illustre concittadino. A Schiavon, nel cuore dell’operoso cattolicesimo veneto, si conoscono praticamente tutti. In questi giorni assedista da giornalisti e tv da tutta Italia alla ricerca di notizie fra scoop con anche qualche fake-news, alcuni si ricordano del bambino Parolin che a undici anni recitava già messa.

Whisky, simbolo di un’identità moderna
Ecco allora che l’intuizione del maestro distillatore Jacopo Poli, espressione di una famiglia vocata alla distillazione dal 1898, rappresenta molto di più di un semplice gancio commerciale. Nel primo giorno di Conclave, quello “serio” di mercoledì 7 maggio, dopo il fatidico “extra omnes”, la fumata nera ha mandato in archivio una giornata di attesa in una piazza San Pietro gremitissima di fedeli.

Il successo del whisky made in Italy
La leggenda narra che in tanti si siano incuriositi per questa bottiglia di whisky 100% made in Italy, facendo aumentare l’hype per un prodotto che in poco tempo sta riscuotendo un grandissimo successo. Chissà se in casa Poli stiano già lavorando a un nuovo whisky, per completare il trittico: dopo il Segretario di Stato, realizzato quattro anni fa e dedicato a Parolin con l’ok della Santa Sede per l’utilizzo del nome, due anni fa la volta di Conclave, è in arrivo un distillato dedicato al nuovo Papa? Bocche cucite anche qui come a Roma come impone la regola, anche se non nascondono un pizzico di soddisfazione per essere stati comunque dei premonitori.
Tra sacro e profano: il rito del distillato italiano
Senza dubbio però non è mistero in fatto di spirito, non quello Santo con la maiuscola, che il whisky italiano è ormai una bella realtà. Non sappiamo se ci sarà profumo di papato in arrivo per Parolin, certo che va fatto un plauso a Poli Distillerie per aver saputo coniugare un concetto di identità territoriale in chiave moderna con un approccio umile e rispettoso. Botti chiuse a chiave, bottiglie sigillate, una liturgia laica del mondo dei distillati che si ispira fortemente alla tradizione. Un sorso speciale tra fede e mistero, un mix nel nome del sacro e del profano che ancora una volta vede come l’ingegno e la creatività italiana possano fare nuovi adepti in quella del whisky made in Italy che, come scrivevamo qualche mese fa, ormai è diventata una vera e propria religione.
I prodotti di Poli Distillerie sono distribuiti in Italia da Meregalli Spirits.
+info: www.poligrappa.com/
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