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Sono 245 le cantine, in rappresentanza di tutte le 20 regioni italiane, e 319 le etichette che partecipanti alle selezioni del concorso – realizzato in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino, Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole – che designeranno le eccellenze nazionali di una qualità di vino che vede l’Italia al primo posto delle esportazioni mondiali.

Come previsto a fare la parte del leone per numero di cantine ed etichette partecipanti è la Puglia che, con il 40% della produzione nazionale di Rosato, si propone da anni come regione capo-fila per la valorizzazione di questa originale proposta enologica . Alle spalle della Puglia per numero di cantine partecipanti Abruzzo, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. «Non si tratta più di un trend da osservare – ha dichiarato all’avvio delle selezioni Fabrizio Nardoni, assessore regionale alle Risorse agroalimentari -, è ormai un comparto con virtù consolidate: cresce e si sviluppa nel segno della grande qualità. Così come dimostrano anche le peculiarità dei rosati pugliesi iscritti al Concorso che con caratteristiche di pregio sono in grado di competere con il mercato internazionale e in particolar modo con i rosati chiari e ramati della tradizione provenzale, che ancora oggi dettano legge sulla platea del largo consumo mondiale».

 I 319 Rosati partecipanti passeranno oggi e domani al vaglio delle otto commissioni di valutazione composte da dai maggiori esperti, enologi e giornalisti enogastronomici italiani che si cimenteranno in tre diverse sessioni di analisi sensoriale dei vini in gara.«In alcuni mercati – ha sottolineato Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani e presidente della commissione di giuria del Concorso – i Rosati italiani si affermano non solo per le particolari caratteristiche sviluppate all’olfatto e al gusto ma anche per il colore brillante, giustamente intenso, ma sempre legato a una specifica tipologia cromatica che evidenzia il legame col territorio. Caratteristiche difficili da ottenere e che i Rosati italiani possono ostentare grazie al lavoro intenso e qualificato di imprenditori ed enologi».

 «In Italia – ha aggiunto Leonardo Palumbo dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino – l’interesse sui vini Rosati è stato sollecitato dalla nostra Accademia che ha organizzato ben tre Tornate, due delle quali in Puglia. Con un orgoglio tutto pugliese ho assistito e partecipato al crescente decollo dei Rosati fino a traguardi che sino a qualche decennio fa, erano impensabili. Il Rosato ha il vento in poppa e gioca oramai nel cortile dei grandi vini, è un gioiello delle espressioni gustative, delle terre viticole, e rappresenta una sicura e pregevole “via italiana al vino”».Saranno 18 i vini Rosati tranquilli, frizzanti e spumanti a essere premiati con medaglie d’oro, d’argento e di bronzo il prossimo 31 maggio al Castello Aragonese di Otranto, al termine del convegno internazionale sui vini Rosati durante il quale esperti provenienti da Francia e Germania offriranno interessanti chiavi di lettura per approcciare al meglio i mercati esteri.

 +info: www.concorsorosatiditalia.it/ – – –

 

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