L’aumento dell’obesità tra gli studenti italiani non è colpa delle macchinette automatiche che distribuiscono snack dolci e salati. Replica così Confida, l’Associazione italiana distribuzione automatica, al Manifesto di Udine per l’educazione alimentare nelle scuole lanciato sabato 14 giugno dalla Coldiretti, con il quale gli agricoltori chiedevano lo stop per legge al cibo ultraprocessato nelle macchinette all’interno degli istituti scolastici.
I NUMERI VERI DEL CONSUMO DI SNACK NEL VENDING
Secondo confida i contenuti del Manifesto Coldiretti non solo ledono la reputazione del settore ma evidenziano una non conoscenza del comparto della distribuzione automatica, soprattutto all’interno del sistema scolastico. Confida rileva innanzitutto che solo il 5% dei 460.915.247 snack dolci e salati venduti in un anno sono consumati in scuole e università: un dato ben diverso da quanto emerso durante il lancio del Manifesto.
“Inoltre, nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie i distributori automatici non sono presenti o sono destinati al solo personale docente – spiega il Presidente di Confida, Massimo Trapletti – Le vending machine sono infatti presenti solamente all’interno delle scuole secondarie di I e II grado e nelle università che, secondo il Ministero dell’Istruzione, sono frequentate rispettivamente da 1,5, 2,6 e 1,9 milioni di studenti. Confrontando i dati, si evince quindi che il consumo medio annuo è di soli sei snack pro capite: pertanto, le vending machine non possono certo essere ritenute responsabili della cattiva alimentazione o dell’obesità dei nostri ragazzi. Le cause vanno ricercate altrove”.
RISPETTO DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI E CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ TQS VENDING
I prodotti venduti all’interno dei distributori automatici delle scuole rispettano rigorosamente i CAM (Criteri Ambientali Minimi) dei servizi di ristoro emanati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Tali CAM, che vengono applicati obbligatoriamente alle nuove gare per l’assegnazione della gestione delle vending machine prevedono la somministrazione di prodotti specifici come, ad esempio, quelli a basso contenuto di grassi, zuccheri e sale, prodotti biologici e a km zero, bevande ad alto contenuto di frutta, prodotti equosolidali e che rispettano i criteri della filiera sostenibile. Inoltre, il settore ha anche una certificazione di qualità volontaria, la “TQS vending”, nata dalla collaborazione tra CONFIDA e l’ente certificatore CSQA, che prevede requisiti e standard qualitativi del servizio superiori a quelli di legge: dal controllo dell’igiene alla manutenzione e sanificazione della macchina, dalla corretta etichettatura alimentare ai controlli microbiologici sui prodotti freschi.
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LA FILIERA DEL VENDING
Il settore della distribuzione automatica è una filiera importante del tessuto economico nazionale che comprende 3.000 imprese che danno lavoro a 33mila persone. L’Italia, infatti, con le sue 808 mila vending machine, ha la più ampia catena distributiva alimentare automatica in Europa, e contribuisce ad un’importante funzione sociale: garantire idratazione e ristoro a 25 milioni di italiani nei luoghi che frequentano ogni giorno, come uffici e fabbriche, luoghi di transito, scuole, università e ospedali.
Fonte: www.fantavending.it – www.confida.com