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Il perdurare della crisi ha colpito infine anche i consumi fuoricasa. Un’abitudine, quella del mangiare al bar o al ristorante, che gli italiani, forse per concedersi qualche sfizio o per più banale mancanza di tempo, avevano mantenuta salda fino al 2011. Ad una sostanziale tenuta del mercato del fuori casa nel 2011 è seguita una contrazione sempre più evidente nel 2012.. Lo confermano i dati rilasciati da The NPD Group, Inc, società americana che monitora i consumi tramite l’indagine CREST®. A finire sotto la lente mediante una rilevazione quotidiana sono gli acquisti di tutti i pasti nella ristorazione commerciale, ma anche i pasti pronti venduti presso i locali commerciali, la grande distribuzione e i posti di lavoro. Un business che nel quarto trimestre del 2012 in Italia ha registrato un calo di visite del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La causa primaria è la congiuntura economica negativa, che ha colpito duramente le famiglie nella disponibilità economica ma anche nella fiducia sulle prospettive future. Come sempre in questi casi il consumatore attua comportamenti di razionalizzazione che lo portano a rinunce che potremmo definire selettive, nel senso che non coprono indistintamente gli interi consumi, ma piuttosto quelli giudicati più “sostituibili”. Anche se le visite si contraggono in tutte le occasioni di consumo durante la giornata, a soffrire di più sono il pranzo (-3,6%) e la colazione (-2,7%), ovvero le occasioni di tipo funzionale. Soffrono meno invece la cena (-1,5%) e gli snack (-0,1). Un segnale d’allarme comunque che tocca in particolare i ristoranti con servizio al tavolo, i più colpiti sia in termini di visite (-4,2%) sia di spesa (-3,7%), seguiti dal servizio veloce (-2,6% in visite, -2,0% in spesa). Ancora di più soffre il weekend, che vede una contrazione del 6,6% in visite rispetto allo stesso periodo del 2011.

Visto questo legame a doppio filo con l’andamento dell’economia, è verosimile prevedere un ulteriore calo anche nella prima parte del 2013. Un anno che finora è stato caratterizzato da un forte sentimento di incertezza e instabilità politica, ma soprattutto economica. I recenti dati sul primo quadrimestre del 2013 dei Paesi Ocse lo confermano: nonostante una crescita del prodotto interno lordo nella maggior parte dei principali Paesi membri, con in testa gli Stati Uniti, l’Italia registra ancora un calo (per il settimo quadrimestre consecutivo) dello 0,5%, pur in lieve ribasso rispetto al -0,9% del quadrimestre precedente.

Tuttavia, una analisi più particolareggiata del settore evidenzia che la crisi, oltre ad avere introdotto comportamenti di consumo più oculati e stili di vita più morigerati, nel fuori casa ha velocizzato e estremizzato trend precedenti alle ristrettezze economiche. Il modo di percepire e vivere il fuori casa è cambiato come è visibile dalla destrutturazione delle occasioni di consumo, dall’emergere di nuovi luoghi e modalità di consumo. È da questi trend emergenti che può ripartire una ripresa del settore.

Fonte: www.host.fieramilano.it/news

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