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La birra artigianale conquista e convince sempre più i consumatori finali. Questo è ciò che è emerso chiaramente dal convegno promosso da Unionbirrai dal titolo “Gli attori sul mercato della birra artigianale in Italia: un produttore, un grossista, un dettagliante e un consumatore finale a confronto” nell’ambito di PIANETA BIRRA BEVERAGE & CO. all’interno di SAPORE TASTING EXPERIENCE tenutosi a Rimini Fiera il 24 febbraio scorso. All’incontro, moderato da Agostino Arioli, Vice Presidente di Union Birrai erano presenti Giuseppe Cuzziol (vedi foto), Presidente di Italgrob, Carlo Canegallo, Presidente di Mo.Bi., e Beppe Serafini, proprietario del Birrificio Rurale di Pavia.

Agostino Arioli, Vice presidente di Unionbirrai ha sottolineato come il fenomeno dei microbirrifici sia in costante crescita nello scenario italiano, e dell’utilità quindi di un confronto fra le parti per promuovere ulteriormente lo sviluppo di questo settore. “Cosa cerca in realtà il consumatore finale? E quali sono le dinamiche che si instaureranno con la catena di distribuzione?” – ha chiesto Arioli. “Attualmente in Italia i microbirrifici sono 300, ma sono in continua ascesa. I volumi di birra prodotti non sono ancora altissimi, ma se vogliamo guardare al futuro occorre già pensare ad una prospettiva legata ai canali di distribuzione.”
E per quanto riguarda la distribuzione, Giuseppe Cuzziol, Presidente di Italgrob e distributore, ha sottolineato proprio il ruolo fondamentale di questo canale, per lo sviluppo del business. “La passione per il prodotto birre artigianali è tanta e si vede.” – Ha detto Cuzziol. – “Ma subito dopo la passione occorre essere realisti e far parlare il business. È impensabile che ancora, e nonostante la crescita costante dei microbirrifici, non ci sia stato un approccio con la distribuzione, soprattutto adesso che si sono raggiunti buoni livelli di qualità sul fronte della qualità. Manca visibilità, la parte sociale, collegamenti politici che si occupino di realtà che offrono al mercato prodotti che prima non c’erano. Se si costituisse un consorzio che riunisce tutte le realtà del territorio, sarebbe più facile per voi poter dialogare con la parte politica.”

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Carlo Canegallo, Presidente di Mo.Bi, il movimento per la birra, ha sottolineato l’importanza della qualità per il consumatore finale. “L’approccio alla birra artigianale da parte dei consumatori” – ha detto Canegallo – “è stata lenta ma graduale. Il processo che si è creato non può prescindere dalla qualità e non vale più l’equazione del prezzo basso a fronte di un prodotto scarso. L’impegno di Mo.Bi è proprio quello di promuovere una cultura della birra di qualità più consapevole e responsabile.”

Beppe Serafini, proprietario del Birrificio Rurale di Pavia e produttore ha evidenziato invece il problema legato al prezzo. “La birra artigianale è una birra spesso meno economica di altre, e quindi più difficile a volte da piazzare sul mercato.” – Ha detto Serafini – “Gli stessi proprietari dei Pub non sono quasi mai interessati alla qualità del prodotto, ma al riscontro economico che ne deriva. È un problema culturale, di conoscenza, di passione, e soprattutto di rintracciabilità di un prodotto che non è legato interamente ad uno stesso territorio, visto che luppolo e malto quasi sempre di importazione.”

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