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Le esportazioni mensili di caffè del Brasile, maggior produttore mondiale di caffè, si mostrano in caduta libera ai livelli più bassi degli ultimi due anni, un contesto commerciale che alimenta le preoccupazioni in merito ad un possibile calo della richiesta globale conseguente alla pandemia di coronavirus.

 

 

Le spedizioni del mese di maggio sono scese a 2,68 milioni di sacchi (1 sacco =  60 KG) , in calo del 23% rispetto allo stesso mese nel 2019, ovvero ai livelli più bassi da luglio 2018 (fonte Cecafè). Possiamo imputare quanto sta accadendo al ciclo off in cui versavano le piantagioni nel 2019, anche se dobbiamo riconoscere che il contesto commerciale in oggetto potrebbe riflettere una certa cautela nelle attività degli operatori di settore.

 

 

“Prima gli importatori hanno spinto affinché venisse accelerato il ritmo delle esportazioni al fine di far fronte al possibile aumento della diffusione del coronavirus, mentre ora prevale la cautela: non vogliono avere scorte elevate senza essere in possesso di un quadro maggiormente chiaro della possibile evoluzione della domanda” (Nelson Salvaterra, broker presso Coffee New Selection, Rio de Janeiro).

“La domanda globale è in calo”: questo il commento di Carlos Alberto Fernandes Santana, direttore di Empresa Interagricola, e le spedizioni di giugno, probabilmente, confermeranno il trend…

Fonte: www.commoditiestrading.it

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