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Il 17 maggio si celebra il World Whisky Day, una giornata dedicata a uno dei distillati più iconici al mondo. Mentre Scozia, Irlanda, Stati Uniti e Canada rappresentano i tradizionali poli produttivi, negli ultimi anni si è assistito a una crescita significativa dei cosiddetti “world whisky”: whisky prodotti al di fuori di queste nazioni storiche. Questa categoria include paesi emergenti come India, Cina, Australia, paesi nordici e, sempre più, l’Italia.​

Secondo recenti analisi, il mercato globale del whisky ha raggiunto un valore di 72,7 miliardi di dollari nel 2024, con una previsione di crescita a un tasso annuo composto (CAGR) del 6,7% fino al 2034. Questa espansione è trainata dalla crescente domanda di whisky premium e artigianali, con i consumatori che cercano esperienze uniche e prodotti di alta qualità.​

In questo contesto dinamico, l’Italia si sta affermando come un attore originale e sorprendente nel panorama dei “world whisky”. Distillerie come Puni, Poli Distillerie, Mazzetti d’Altavilla e Winestillery, forti dell‘esperienza artigianale italiana, reinterpretano il proprio sapere con spirito innovativo e voglia di rompere gli schemi, creando whisky che esprimono il terroir italiano in chiave contemporanea e conquistano un pubblico internazionale sempre più esigente.

Puni Distillery – Glorenza (BZ, Trentino-Alto Adige)

Fondata nel 2010 in Val Venosta, è la prima distilleria italiana interamente dedicata al whisky. I primi imbottigliamenti sono stati rilasciati nel 2015, con il debutto del Puni Nova, considerato il primo whisky italiano della storia. Puni utilizza alambicchi tradizionali scozzesi e una ricetta a base di cereali maltati coltivati in Italia: orzo, segale e frumento. La distillazione avviene con metodo discontinuo e l’invecchiamento in botti selezionate avviene sia in magazzini fuori terra che in uno spazio interrato che garantisce condizioni stabili tutto l’anno.

La gamma attuale include:

  • Puni Gold – invecchiato in botti ex-Bourbon, elegante e speziato
  • Puni Sole – maturazione in botti ex-Bourbon con affinamento in Pedro Ximénez Sherry, dal profilo morbido e fruttato
  • Puni Vina – affinato in botti ex-Marsala siciliane, ricco e avvolgente

Accanto alla produzione regolare, la distilleria propone edizioni limitate come la serie Arte e Aura, con maturazioni in botti di vino toscano, sherry, whisky torbato o legni vergini. Puni ha aperto la strada al whisky made in Italy, conquistando l’attenzione internazionale per qualità, visione e capacità di raccontare il territorio in modo autentico e contemporaneo.

Puni Gold

Poli Distillerie – Schiavon (VI, Veneto)

Distilleria storica della grappa, attiva dal 1898. Ha debuttato nel mondo del whisky con “Segretario di Stato” (2021), un single malt affinato in botti di rovere francese ed ex-Amarone.

  • Segretario di Stato (2021) – single malt, leggermente torbato
  • Conclave (2024) – single malt torbato, 5 anni in botti di quercia bianca rigenerate

Con Conclave, Poli ha confermato la volontà di consolidarsi nel segmento whisky con una proposta dal carattere deciso e un naming evocativo.

Mazzetti d’Altavilla – Altavilla Monferrato (AL, Piemonte)

Una delle distillerie più antiche d’Italia, attiva dal 1846. Nel 2024 ha lanciato il suo primo whisky: Animo.

  • Animo (2024) – whisky dal profilo aromatico complesso: note di lievito, vaniglia, orzo tostato. Gradazione 48%

Il nome, letto al contrario (Omina), evoca l’idea di presagio e di spirito. Una nuova avventura per una realtà bicentenaria.

Winestillery – Gaiole in Chianti (SI, Toscana)

Fondata da Enrico Chioccioli Altadonna, figlio di uno dei più noti enologi italiani, Winestillery unisce il mondo del vino e quello della distillazione con grande originalità. Il progetto nasce nel cuore del Chianti con l’obiettivo di creare distillati toscani moderni e identitari.

  • Florentis (2024) – varie edizioni: Vinsanto, Super Tuscan, Single Cask
    In particolare, la versione Super Tuscan è un omaggio ai grandi vini toscani: un single malt affinato in botti che hanno contenuto blend rossi di Sangiovese e Cabernet, con un profilo fruttato e speziato.

Winestillery porta un linguaggio contemporaneo e cosmopolita nella distillazione italiana, mantenendo un forte radicamento territoriale.

Florentis Super Tuscan

Altre distillerie italiane attive nella produzione di whisky

  • Psenner – Termeno (BZ)
    eRètico (2016) – single malt nelle versioni affinato in botti di ex-grappa e sherry, ex-grappa e Amarone, ex-grappa e Gewürztraminer. La distilleria, fondata nel 1947, è un pilastro della tradizione altoatesina e ha introdotto il whisky con grande rigore tecnico.

    eRètico Grappa e Sherry
  • Nannoni – Civitella Paganico (GR)
    Al Focarile (2018) – single grain whisky con diverse edizioni, anche in botti ex-Ornellaia. Priscilla Occhipinti guida la distillazione con spirito innovativo e precisione toscana.
  • Exmu – Sassari (SS)
    Single Malt (2023) – versioni in botti ex-Bourbon e botti vergini. La distilleria nasce da un birrificio agricolo e lavora con orzo sardo.

    Examu – Ex Bourbon
  • Silvio Carta – Zeddiani (OR)
    Whisky Silvio Carta From Sardinia (2023) – in botti centenarie di castagno ex-Vernaccia. Profilo aromatico unico, con forte legame al territorio sardo.
  • Villa de Varda – Mezzolombardo (TN)
    inQuota Whisky di Montagna (2023) – diverse versioni: Dolomiti Spruce, Amarone, Passito di Pantelleria e Segale. Frutto di una lunga esperienza famigliare nella distillazione e uso creativo di botti da vino.
  • Roner – Termeno (BZ)
    Ter Lignum (2023) – affinato in tre legni diversi: ciliegio, rovere e larice. Il distillato nasce dal FORST Malt Blend, un mosto ottenuto dalla birra FORST, fermentato secondo l’antica tradizione brassicola altoatesina. Il risultato è un whisky dal profilo elegante, con sentori di malto tostato, frutta secca e leggere note resinose, esaltato da un affinamento originale e identitario.
  • Strada Ferrata – Seregno (MB)
    Giovane microdistilleria indipendente con approccio sperimentale:
    First Release
    (2024) – single malt torbato, distillato 2021. Maturato in single cask ex-birra acida.
    Second Release (2025) – Whisky di malto Monaco, distillato 2021. Maturato in botti ex bourbon ed ex birra.

    Strada Ferrata – Second Release
  • CRAK Brewery – Campodarsego (PD, Veneto)
    Nel 2024, CRAK Brewery ha ampliato la sua produzione artigianale lanciando due whisky italiani, frutto della collaborazione con la master distiller Priscilla Occhipinti della Distilleria Nannoni.
    Italian Whisky (2024) – invecchiato per 3 anni in botti ex-Bourbon, con una gradazione alcolica del 45% vol.
    Italian Whisky Full Proof (2024) – stessa base, ma imbottigliato a pieno grado al 60% vol, per un profilo più intenso e strutturato.

    CRAK Italian Whisky
  • DU.IT Distilleria Urbana Italia – Firenze (FI)
    Umarell (2024) – single malt in botti ex-Bourbon e caratelli di Vin Santo. Distillato artigianale urbano, stile ironico ma tecnica rigorosa.
  • St. Urban – Cornaiano (BZ)
    Single Malt (2024) – affinato in botti ex-Gewürztraminer Passito. Distillato elegante con un’anima altoatesina raffinata.
  • Sibona – Piobesi d’Alba (CN)
    Whisky Sibona – blend premium con malto torbato, distillato in alambicco discontinuo e affinato in botti di rovere. Gradazione 44% vol.

La Mappe delle Distillerie di Whisky in Italia

L’Italia del whisky è giovane ma già sorprendente. Una scena fatta di passione, creatività e radici profonde, capace di proporre distillati di alta qualità che meritano di essere scoperti e celebrati. Il World Whisky Day è l’occasione perfetta per alzare i calici anche con un dram tricolore.

© Riproduzione riservata

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