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A Cura
di DELOITTE
www.deloitte.com/consumerbusiness

SOMMARIO: Sei retailer italiani presenti nella classifica internazionale dei 250 migliori al mondo – Le vendite salgono dell’8% e Tesco raggiunge il quarto posto – I Primi 10 Retailer (Retail Sales 2006 = US$ Mil) – Cresce la spesa per i beni di necessità secondaria (autostima) – Gli europei si espandono all’estero per dare impulso alla crescita – La gara per l’India – INFO/Deloit

Riferimento temporale: gennaio 2008


Per scaricare una copia dello studio “The Global Powers of Retail 2008”:
www.deloitte.com/dtt/cda/doc/content/dtt_globalpowersretailing.pdf

Sei retailer italiani presenti nella classifica internazionale dei 250 migliori al mondo

Per scaricare una copia dello studio “The Global Powers of Retail 2008”:

Mantengono sostanzialmente invariate le loro posizioni i sei retailer italiani presenti nella classifica internazionale dei 250 migliori al mondo curata ogni anno da Deloitte e presentata nello studio “2008 Global Powers of Retailing”, pubblicato in collaborazione con la rivista americana STORES. Sono Coop Italia al 51° posto (-2 posizioni rispetto al 2007), Conad all’80° (+19 posizioni),Esselunga al 124° (+ 8 posizioni), Luxottica al 162° (-4 posizioni), Gruppo Pam al 226° (-2 posizioni) e Finiper al 228° (+ 5 posizioni).

Dato ancora più interessante è l’ingresso in classifica, per la prima volta, di sei retailer cinesi e russi: il miglior cinese – Bailian Group – si è piazzato al 101° posto, mentre il miglior russo – X5 – al 191°. Dario Righetti, Partner di Deloitte e responsabile del Consumer Business, commenta: “E’ un periodo entusiasmante per il retailing globale. Il settore continua a crescere a ritmi sorprendenti. I grandi player tradizionali consolidano la loro posizione e nuovi competitor entrano nella lista dei TOP250. I mercati emergenti come Russia e Cina, che solitamente erano protagonisti come mercati di sbocco per le aziende dei Paesi industrializzati, ora sono presenti nella rosa con insegne proprie.

Questo non fa che confermare la crescente maturità nel business dei mercati emergenti per il settore retail.” Il gruppo cinese Bailian è nato nel 2003 quando il governo municipale di Shanghai fuse più gruppi di retailer nel tentativo di ridurre i costi e competere in modo più efficace con le società straniere. La russa X5 invece è nata nel mese di maggio 2006 dalla fusione di Pyaterochka e Perekrestok, due catene leader in Russia. Le altre new entry cinesi sono Suning Appliance Co. Ltd (216esima), GOME Electrical Appliances Holding Limited (218esima) e Dalian Dashang Group (224esima). L’altra società russa è la privata Euroset Group (229esima), il principale operatore di telefonia mobile del Paese.

Le vendite salgono dell’8% e Tesco raggiunge il quarto posto

Le vendite totali dei primi 250 retailer sono salite a 3,25 milioni di miliardi di dollari nel 2006, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Secondo lo studio di Delotite il profitto netto medio (basato su dati forniti da 187 retailer) è stato del 3,6%, con un leggero aumento rispetto al 3,5 % dell’anno precedente. Soltanto sette dei 187 retailer hanno riportato una perdita netta nel 2006, rispetto ai 15 sui 188 totali nel 2005.

A dominare incontrastato da ormai 9 anni resta Wal-Mart, che ha aumentato il suo vantaggio su Carrefour, seconda in classifica. La grande rimonta è stata però di Tesco, che ha superato il gigante del mercato tedesco Metro e si è posizionato al 4° posto, segnando il primo importante cambiamento tra i primi 5 retailer dal 2003. Tesco è diventato così il secondo più grande retailer in Europa e sta guadagnando terreno su Carrefour. Durante il passato decennio, Tesco ha rapidamente scalato la classifica delle potenze globali del retail. Nel 1996 si trovava al 18esimo posto e già nel 2001 aveva raggiunto il 13esimo. Tra il 2001 e il 2006, Tesco ha registrato il tasso di crescita annuale composto più alto di qualsiasi retailer negli attuali primi 10 nel 2006 e ha continuato la suaascesa fra i primi cinque.

I Primi 10 Retailer (Retail Sales 2006 = US$ Mil)

1-Wal-Mart US = 345.0
2-Carrefour France = 97.9
3-The Home Depot, Inc US = 90.8
4-Tesco UK = 80.0
5-Metro Germany = 74.9
6-The Kroger Co. US = 66.1
7-Target Corporation = 7 59.5
8-Costco Wholesale Corporation US = 59.0
9-Sears Holdings Corporation US = 53.0
10-Schwarz Unternehmens Treuhand KG Germany 0 52.4

“La quota totale di vendite dei primi 10 retailer continua a crescere”, aggiunge Righetti, “con un
totale di vendite pari a 978,5 miliardi di dollari nel 2006, che corrisponde al 30,1% delle vendite dei
primi 250, in crescita rispetto al 29,4% del 2005”.Il decimo retailer più grande, Schwarz, sta crescendo ad un tasso maggiore rispetto al suo rivale piùvicino, Aldi GmbH & Co. Ciò significa che il dislivello tra i primi 10 e i rimanenti si sta ampliando.

Cresce la spesa per i beni di necessità secondaria (autostima)

Secondo lo studio Deloitte le aziende alimentari e di prodotti di largo consumo rappresentano il settore più ampio, con una media di vendite durante il 2006 pari a 16,5 miliardi di dollari, ma il margine netto del profitto per questo gruppo di aziende raggiunge una media del solo 2,8%. Aggiunge Righetti: “Poiché le necessità primarie (cibo e riparo) sono sempre più facilmente soddisfatte in tutto il mondo, la spesa del consumatore si sta orientando maggiormente verso i beni finalizzati al soddisfacimento delle “necessità secondarie” (es.autostima). Ciò è confermato dal crescente numero di retailer nei top 250 specializzati nella vendita di prodotti discrezionali.”

Esistono 49 retailer di abbigliamento e calzature nella lista dei primi 250 del 2006 mentre nel 2004 ce n’erano 40. I distributori di prodotti elettronici sono invece aumentati, dal 2004 ad oggi, da 34 a 37. Anche i retailer specializzati in altri prodotti (per lo sport, arredamento, giocattoli e hobbystica,
gioielleria e forniture per l’ufficio) sono saliti con 88 presenze sulla lista nel 2006, mentre nel 2004
erano 80.

Gli europei si espandono all’estero per dare impulso alla crescita

A causa del mercato saturo e altamente concorrenziale, le aziende europee stanno cercando di individuare nuovi mercati in grado di offrire ulteriori opportunità di crescita. I retailer francesi operano in 15 Paesi, la Germania in 13 rispetto ad una media dei retailer europei pari a 10,5. L’Italia registra una propensione all’internazionalizzazione molto bassa tra le insegne appartenenti alla rosa dei TOP250 attestandosi a 4,2 in realtà tutta attribuibile a Luxottica presente in ben 18 Paesi. In linea generale l’Europa fa comunque registrare un orientamento internazionale decisamente superiore alla media dei TOP250 che è pari a 6,2 e ancor più distante dalla media dei retailer US (3,9).

La gara per l’India

Grazie al potere d’acquisto in forte crescita nei mercati emergenti, i retailer americani ed europei potrebbero scegliere presto di seguire i pionieri del settore e quindi di cercare opportunità all’estero, per incrementare la crescità del loro business. “Uno dei mercati più interessanti da questo punto di vista è senz’altro l’India” ammette Righetti, “sebbene al momento rimanga relativamente chiusa agli investimenti esteri a causa di ostacoli economici e la sua ancor troppo recente rapida crescita, rimane una scommessa se e come potrebbe valer la pena investire in quest’area. E’ un Paese che si muove verso un vero mercato economico e che ha già registrato una rapida crescita della spesa per i beni di consumo.

I leader dei più grandi gruppi in India hanno già rivolto la loro attenzione al retailing. Le aziende in settori tanto disparati come energia, telecomunicazioni e produzione stanno investendo i loro eccessi di liquidità nello sviluppo di moderne infrastrutture di retailing. Investire in India è una sfida a lungo termine e chi si muoverà per primo potrà beneficiare certamente di grandi vantaggi. Certamente nel prossimo futuro si potranno osservare numerose attività tra i retailer di tutto il mondo e i gruppi indiani finalizzate allo sviluppo di future joint ventures”.

Per scaricare una copia dello studio “The Global Powers of Retail 2008”:
www.deloitte.com/dtt/cda/doc/content/dtt_globalpowersretailing.pdf

+info: www.deloitte.com/consumerbusiness
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INFO/Deloitte

Deloitte è la più grande realtà nei servizi alle imprese in Italia, dove è presente dal 1923. Vanta radici antiche, coniugando tradizione di qualità con avanguardia nelle metodologie e nelle nuove tecnologie, come testimoniato anche da autorevoli fonti indipendenti. I servizi di audit, tax, consulting e financial advisory sono resi da diverse società specializzate in singole aree professionali e tra loro separate e indipendenti, ma tutte facenti parte del network Deloitte. Le stesse oggi contano circa 2.500 professionisti che assistono i clienti nel raggiungimento di livelli d’eccellenza grazie alla fiducia nell’alta qualità del servizio, all’offerta multidisciplinare e alla presenza capillare sul territorio nazionale. Il nome Deloitte si riferisce a una o più di una delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu (una Verein svizzera), le sue member firm e le relative entità controllate e/o licenziatarie. Ciascuna member firm e ciascuna entità controllata e/o licenziataria è una entità giuridica separata e indipendente che opera sotto i nomi “Deloitte,” “Deloitte & Touche,” “Deloitte Touche Tohmatsu,” o altri nomi derivati. I servizi sono forniti dalle member firm, dalle rispettive entità controllate o da entità licenziatarie e non dalla Verein Deloitte Touche Tohmatsu. Né Deloitte Touche Tohmatsu, in relazione alla sua natura di Verein (associazione) di diritto svizzero, né ciascuna delle member firm e/o delle entità controllate e/o licenziatarie può essere ritenuta in alcun modo responsabile per atti od omissioni posti in essere da altre entità.

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