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A cura di Assoenologi

Documento reso disponibile su www.assoenoligi.it

SOMMARIO: Dati generali di esportazione – Aree di esportazione – Tipologie Esportate

Periodo di riferimento. Aprile 2008

Per leggere e/o scaricare il documento originario completo di grafici e tabelle
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www.assoenologi.it/site/assets/upload/pdf/14_esportazioni_dic07.doc

Dati generali di esportazione

Secondo le elaborazioni dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Assoenologi, l’organizzazione nazionale di categoria che raggruppa e rappresenta i tecnici del settore vitivinicolo, il dato conclusivo di fine anno regala al vino italiano un altro record circa il valore delle consegne. L’export raggiunge 3.412 milioni di €, cifra mai raggiunta prima, portando la quota del vino all’interno dell’agroalimentare italiano al 16,8%.I volumi, rispetto alle precedenti analisi, registrano un rallentamento netto, solo +0,2%, rispetto a quanto registrato nel mese di novembre, quando la variazione in volume rispetto allo stesso periodo del 2006 si attestava al 4,4%.Il prezzo medio all’export subisce una variazione positiva pari al 6,8% da 1,75 a 1,87 €/litro. L’offerta complessiva diretta sui mercati esteri tende a un miglioramento qualitativo che viene sintetizzato dal valore medio.

Aree di esportazione

I segnali che vengono dalle principali aree, pur mantenendo il segno positivo, nascondono all’interno una tendenza alla flessione dei volumi, distribuita a macchia di leopardo.Sul versante dei valori si registra una maggiore dinamicità. Gli incrementi sono superiori alle quantità, indicando lo spostamento progressivo del vino italiano verso una maggiore qualità e indirettamente una, probabile, migliore remunerazione. Unico caso opposto si registra nel Nord America dove i volumi segnano un +6,9% più elevato dei valori +2,6%, realtà ovviamente condizionata dal mutato rapporto US$/€.
Desta qualche preoccupazione la flessione dell’area europea -2,2% e di alcuni mercati di riferimento come la Germania, Danimarca e Austria.Completano il quadro positivo le buone performance dell’Europa dell’Est +19,4% in volume e +47% in valore; i paesi europei non aderenti all’Unione (Svizzera, Norvegia e Islanda) +3,7% e 10,5%; l’Estremo Oriente + 5,7 % e +14,0%; l’Oceania +18,8% e +23,2% (rispettivamente volumi e valori).

I prezzi medi delle diverse aree sono in crescita, a parte le aree del dollaro che mostrano valori negativi. La flessione dell’area Nord America è del 4% e può essere considerata un dato soddisfacente ben al di sotto della svalutazione della moneta verde.
In alcuni mercati si nota un orientamento verso i prodotti più economici, accompagnate dalle prime avvisaglie di riduzione dei consumi che potranno, secondo Assoenologi, registrare un’accelerazione nei prossimi mesi.Si ampliano le flessioni delle consegne in Germania – 5,8%, Danimarca – 7,4%, Austria – 4,2% e Francia -16%. Solo a luglio la Germania registrava un + 12%, l’Austria + 8,2% e la Danimarca appena -1,8%. In questo senso la rapidità della caduta delle consegne si prospetta come un fenomeno di particolare intensità.

In Giappone si consolida la flessione dei bianchi –13,6% e ancora più acuta è la tendenza per i vqprd –20,1%. I valori si contraggono rispettivamente – 2,5% e – 11,4%. Il mercato statunitense, che paradossalmente dovrebbe essere il più danneggiato dalla svalutazione del dollaro, mostra segnali di tenuta. A sorpresa i rossi registrano la crescita in volume del 21,6% e una flessione delle consegne dei vini bianchi – 5,2% che colpisce i vini da tavola, mentre i vqprd bianchi mostrano una buona vivacità + 15,1%, insieme agli spumanti +8,3%. Il Canada conferma una crescita appena al di sotto del 3% sia in valore che in volume, che segue un anno (il 2006) molto positivo. Il valore delle esportazioni ha raggiunto 195 milioni di €, confermandosi al 5° posto nella graduatoria dei mercati più importanti.

Appare sempre più evidente il ruolo primario dei paesi di recente adesione all’Unione Europea, che svolgono una duplice funzione: “cuscinetto” per assorbire le flessioni di alcuni mercati dell’area europea; non secondariamente di spostare sempre più a Est il confine del consumo del vino italiano, sviluppando mercati di prossimo futuro interesse. La tabella riporta gli incrementi più significativi dei flussi valori e volumi.Assoenologi sottolinea come non sorprende vedere la presenza di paesi di grandi tradizioni enologiche come la Bulgaria, la Romania e l’Ungheria con tassi di crescita a due cifre. La Romania in particolare registra il tasso di crescita più elevato all’interno dell’Unione Europea.

Le consegne sul mercato svizzero raggiungono 616 mila ettolitri, superando la barriera dei 200 milioni di €, un mercato che non ha conosciuto flessioni negli ultimi anni, garantendo al vino italiano ampie soddisfazioni.Ancora in crescita la Norvegia: valore +12,8% per un valore superiore a 40 milioni di € ; e volume + 8,8 % (118 mila ettolitri). Anche l’ Islanda registra una significativa crescita: + 30% valore e +12% in volume, portandosi ad una valore prossimo ai 3 milioni di €.La Russia pur confermando l’espansione della domanda + 43% nei valori e + 18% nei volumi, mostra un leggero ridimensionamento rispetto ai dati dell’ultimo bimestre del 2007.

Buona la performance del vino italiano in Estremo Oriente trainata dai mercati minori. Le crescite degli scambi sono orientate verso un miglioramento qualitativo in tutti i mercati, a parte Taiwan dove i volumi crescono ad una velocità doppia dei valori, rispettivamente 75% contro 35%. A tre cifre a crescita del mercato della Corea del Sud + 104% nei valori + 61%.
In America Latina merita particolare attenzione la crescita del Brasile + 21% in valore, +19 in volume; e del Messico + 20% valore + 26% in volume, dati che confermano il consolidamento registrato per l’intero 2007.

Tipologie Esportate

Sempre secondo l’ufficio studi di Assoenologi, la domanda internazionale continua a preferire i bianchi + 4,0% contro una flessione del – 5,0% dei rossi (volume). Sul versante dei valori i rossi crescono del 4,8% mentre i bianchi del 6,6%. Il dato positivo di novembre dei rossi Doc/g +1,2%, si è trasformato a dicembre in negativo -0,5%. I rossi da tavola conservano una crescita sostenuta che si ferma al 13,6%, contro il + 16,1% di novembre, passando da 597 a 678 milioni di €. I vini bianchi mostrano un andamento positivo simile per le due principali tipologie qualitative (Doc/g – Vdt) rispettivamente 5,3% e 7,3%.
I valori dei Vqprd mostrano una lieve crescita complessiva +1,0% , grazie al consolidamento della domanda di vini bianchi di qualità.Sostenuta la domanda di vini rossi da tavola +13,6%, mentre i bianchi mostrano un tasso di crescita più contenuto +7,3%. In termini assoluti il differenziale in valore tra le due tipologie si riduce passando da 104 a 66 milioni di €.

Gli spumanti colgono un successo molto atteso +25,1% in valore e +10,8% in volume. I valori assoluti passano da 310 a 386 milioni di €, superando la quota del 10% dell’intero valore export, grazie ad un’impennata dei valori unitari +12,9%. Tutte le tipologie registrano una netta crescita: dall’Asti al Prosecco, dalla Franciacorta al Trento.
Assoenologi conclude registrando, tra gli elementi più significativi del 2007, il definitivo sorpasso in valore dei Vdt nei confronti dei Vqprd, 1421 contro 1343 milioni di €. Sorpasso, che se da un alto può essere semplicemente licenziato con uno spostamento verso prodotti più economici, dall’altro sottende una maggiore frequenza del consumo, spesso legato alla sfera privata, sempre più fra le mura domestiche.
La crescita in valore dell’export è individuabile in due grandi tipologie produttive i vini da tavola + 131 milioni di € rispetto al 2006 e gli spumanti + 77 mil €, che insieme sono responsabili del 90% dell’incremento registrato per l’intero settore.

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Maggiori informazioni e analisi sono disponibili nel B2B di www.assoenologi.it, alla voce “Esportazioni vino italiano – Informazioni Statistiche Export Vino Italiano”. (EVI© – Esportazione Vino Italiano by Assoenologi)

INFOFLASH ASSOENOLOGI www.ASOENOLOGI.IT
Nel 1891 Arturo Marescalchi, enotecnico diplomato alla Scuola enologica di Conegliano, con 46 colleghi fondò la “Società degli Enotecnici Italiani”, cioè la progenitrice dell’attuale Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi). Dopo due anni, nel 1893, con il collega Antonio Carpené, pubblicò il primo numero della rivista “L’Enotecnico”, oggi “L’Enologo”, che da sempre costituisce l’organo ufficiale di stampa della categoria. Nel 1916 la Società degli Enotecnici Italiani trasferì la sua sede da Conegliano a Milano. In quel periodo l’Associazione contava 100 tecnici, il 45% di tutti gli enotecnici allora impegnati nel settore. Con l’avvento del fascismo l’Associazione si sciolse per essere ricostituita nel 1946 per opera dell’enotecnico Giuseppe Asnaghi che, alla Scuola enologica di Alba, trasformò la “Società degli Enotecnici Italiani” in “Associazione Enotecnici Italiani”, di cui assunse la presidenza. Nello stesso anno a Milano fu organizzato il primo congresso nazionale del dopoguerra; una manifestazione che, ininterrottamente da allora, ogni anno si ripropone come il massimo appuntamento della categoria. Il passaggio da “Associazione Enotecnici Italiani” ad “Associazione Enologi Enotecnici Italiani” avvenne in occasione del 46° Congresso nazionale, celebrato a Trento nel 1991 quando, con i primi cento anni di vita, si festeggiò l’approvazione della legge 10 aprile 1991 n.129, voluta dall’Associazione per riconoscere ufficialmente il titolo di enologo ed aprire così ai tecnici vitivinicoli italiani le porte professionali dell’Europa. L’Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli – Assoenologi si propone, senza fini di lucro e nel rispetto del principio della mutualità, la tutela professionale dell’enologo e dell’enotecnico e dei tecnici del settore vitivinicolo in generale sotto il profilo sindacale, etico, giuridico ed economico, e di rappresentare la categoria a tutti i livelli. L’Assoenologi si propone inoltre di promuovere l’aggiornamento tecnico dei soci con pubblicazioni, convegni, seminari ed altri mezzi idonei. Inoltre di tener desto lo spirito associativo e di solidarietà tra gli enologi e gli enotecnici ed i tecnici vitivinicoli con incontri, riunioni, pubblicazioni, convegni e similari, nonchè svolgere tutte quelle attività o iniziative che si ritengono necessarie all’interesse mutualistico dei soci. Un altro scopo primario dell’Assoenologi è quello di operare per il miglioramento e la tutela della produzione vitivinicola nazionale e per la sua valorizzazione e diffusione in Italia e all’estero partecipando a comitati e commissioni ministeriali e proponendo ai competenti uffici obiettive considerazioni e risoluzioni.

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