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A cura di RAFFAELE CIOFFARI
Amministratore Delegato MAIOR Consulting – www.maiorconsulting.it

Fonte: Annuario Birre Italia 2006-07 Beverfood srl

SOMMARIO: L’ingrosso bevande, composto dai 1.785 Grossisti che operano specialisticamente o prevalentemente nella commercializzazione e distribuzione di Bevande ai punti di consumo horeca, al normal trade o redistribuiscono ad altri Grossisti/Sub, sono stati analizzati nella VIa edizione biennale dell’Indagine GROSS DRINK 2006, appena completata dalla MAIOR Consulting di Milano.

Rif. Temporale 07/2006

Il canale Grossdrink e l’inserimento di nuovi distributori

Trattasi di un canale in costante evoluzione, che registra storicamente un calo del numero operatori “storici”, solo parzialmente compensato dall’avvento nella distribuzione bevande di ex grossisti food e dolciari che, nel tempo, sono diventati prevalentemente distributori di bevande. E’ sorprendente anche per gli addetti ai lavori, che ogni 2 anni, l’Indagine di canale GROSS DRINK®, commissionata fin qui da 36 gruppi dell’industria di marca e della distribuzione, evidenzi sistematici cambiamenti “strutturali”, quali (Tav.1):

– aziende cessate o acquisite e quindi non più operative
– grossisti bevande che hanno significativamente variato il proprio mix prodotti, mix canali, giro d’affari, organizzazione di vendita, settori e categorie prodotti trattati
– grossisti horeca, di estrazione food o dolciaria, che sono diventati nel frattempo “prevalentemente bevande”

Sulla base dei risultati delle altre contemporanee Indagini sull’ingrosso alimentare e dolciario completate da MAIOR Consulting nel I° semestre 2006 (GROSS FOOD® e GROSS SWEET®), si registrano altresì sostanziali incrementi di numerica “trattanti” bevande da parte di operatori ingrosso di altri settori.

Questa crescita della “intersettorialità” dei grossisti in Italia si è fortemente accentuata negli ultimi 4 anni, con uno sviluppo assortimentale, attuato sia con prodotti complementari e sinergici rispetto all’offerta storica del grossista, che con prodotti appartenenti a settori del tutto differenziati rispetto all’offerta base. I fattori che hanno concorso a determinare questa tendenza delle aziende grossiste, sono riconducibili, in particolare, alla

– flessione/stagnazione dei consumi totali, e dei consumi fuori casa in particolare, conseguenti all’andamento economico generale ed al forte aumento dei prezzi al consumo
– necessità di mantenere/sviluppare il fatturato, in presenza di costi crescenti, con “nuovi prodotti da vendere”
– necessità di presidiare la fedeltà del cliente, con un’offerta più ampia di prodotti e servizi, oltre che con prezzi e condizioni.

L’allargamento del portafoglio prodotti da parte dei grossisti al di fuori del loro assortimento storico

All’inizio degli anni 2000, i Grossisti Bevande avevano sostanzialmente completato, infatti, l’inserimento in assortimento di vini e liquori, e, ad oggi, tali prodotti sono trattati rispettivamente dall’87% e dal 73% di essi.

Più raramente i Grossisti Bevande hanno sviluppato settori a temperatura condizionata (Fresco e Freddo). Hanno avviato successivamente, pur con difficoltà notevoli, il processo di diversificazione nel dolciario e nel food, con prodotti secchi/confezionati e materie prime per pizzerie. Più raramente i Grossisti Bevande hanno sviluppato settori a temperatura condizionata (Fresco e Freddo).

Per quanto riguarda i Grossisti Alimentari, l’intersettorialità del proprio assortimento ha riguardato fino alla fine degli anni 90 prioritariamente altri settori del food, con difficoltà ed impegno notevole, anche finanziario, per dotarsi di una logistica del Fresco e del Freddo. Negli ultimi anni hanno, puntato sullo sviluppo dei settori Bevande e Dolciario e, ad oggi, il 24% dei Grossisti Food Service tratta Bevande ed il 19% i prodotti Dolciari.

Per i Grossisti Normal Trade, la diversificazione settoriale è risultata analoga.I Grossisti Dolciari infine, hanno puntato decisamente sull’inserimento e sviluppo sia delle Bevande, trattate attualmente dal 48% di essi, che del Food (44%). Sono pertanto decisamente aumentati nell’ultimo biennio i Grossisti che hanno avviato la commercializzazione di settori merceologici diversi da quelli di origine.

Complessivamente, il numero dei Grossisti di varie tipologie trattanti Bevande, è cresciuto di 290 unità nel biennio 2004-06, pur a fronte di un calo dei Grossisti Bevande in senso stretto di 100 aziende nel periodo (Tav. 2). L’incremento dei trattanti si è concentrato fra i Grossisti Dolciari, circa la metà dei quali opera ormai anche nel settore bevande, con risultati crescenti di fatturato e quota. Ancora più numerosi, cioè il 20% ca. dei trattanti Bevande, sono Grossisti Food Service, che operano prevalentemente nella ristorazione, hanno maturato un rapporto molto consolidato con la clientela e sono pertanto introdotti ed accreditati.

Grossiti Dolciari e Food Service nuovi competitor per i Grossiti bevande

Grossisti Dolciari e Food Service sono pertanto competitors sempre più temibili per i Grossisti Bevande, ed anche se la loro forza distributiva si esercita solo per le bevande confezionate e non anche per i fusti, la loro quota totale è comunque in crescita. Va sottolineato che questa evoluzione della distribuzione intermedia di Bevande in Italia non risulta positiva neanche per l’Industria, che deve gestire, di fatto, una situazione per certi versi contraddittoria: una concentrazione crescente della quota horeca all’interno del canale ingrosso Bevande e, contemporaneamente, un forte aumento della “numerica trattanti” con Grossisti food e dolciari.

I trattanti per singola categoria di prodotto manifestano infatti un aumento che interessa ormai tutti i produttori. Alla fase iniziale di diversificazione settoriale, in cui i Grossisti Dolciari hanno cominciato a trattare prevalentemente Succhi di Frutta per il canale Bar, le Gas Station, le Palestre ecc. ed i Grossisti Food Service hanno inserito inizialmente Vini e Acqua Minerale, si è configurata ormai una situazione completamente diversa: i Grossisti Dolciari trattano mediamente 2,8 ed i Grossisti Food 3,4 categorie di Bevande. La Birra, ad es., è commercializzata dal 42% dei Grossisti di altri settori trattanti bevande (Tav. 3)

Altri competitors: i Cash & Carry

Aggiungasi la crescita accelerata del numero dei Cash & Carry e le loro politiche sempre più orientate alla competitività di prezzo ed al servizio per la clientela horeca, e si comprende come la distribuzione intermedia di bevande in Italia presenti un quadro di crescente complessità per l’Industria e per i Grossisti stessi.

La minore fedeltà d’acquisto dei pubblici esercizi e la tendenziale diversificazione delle loro fonti di approvvigionamento, sono altresì modificazioni sostanziali che si stanno ingenerando nella filiera delle bevande in Italia. L’Industria e la Distribuzione dovranno pertanto sempre più confrontarsi con tali complessità crescenti, per preservare / sviluppare le proprie quote nell’horeca e nei consumi fuori casa in generale.

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