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Mixology sugli scudi al Wisdomless Cocktail Club di Roma. Appassionati del mondo degli spirits, oltre a professionisti del settore si sono dati appuntamento a metà novembre, in una special night, organizzata da The London Essence e The Botanist Gin, con protagonista il leggendario Erik Lorincz. Il pubblico presente ha potuto assaggiare i drink preparati per l’occasione da uno dei più celebrati professionisti nel segmento dell’hospitality, nonché Head Bartender del Kwānt, cocktail bar situato a Mayfair- Londra, annoverato tra i “The world’s 50 best bars 2024”, una delle classifiche più prestigiose del comparto.

In scena una drink list creata ad hoc da Lorincz, illustrata per l’occasione da un anfitrione d’eccezione, Riccardo Fuggetta, brand Ambassador Italia di The London Essence, che ha rivelato al pubblico, composizione e concept alla base dei cocktails.

Riccardo Fuggetta, Brand Ambassador in Italia di The London Essence

Ingredienti imprescindibili, i prodotti del portfolio Molinari, a partire da The Botanist. Un Gin scozzese, il primo ad essere realizzato sull’isola di Islay, molto famosa per i suoi whisky, formato da 31 erbe, tra cui 9 classiche e 22 tra erbe e fiori, tutti raccolti a mano. Complesso nella struttura, selvatico ma anche raffinato. Un gin ricco di botaniche che spaziano dal ginepro al mentolo, con sentori amari di pepe, spezie, scorza di limone e pera. Protagonista anche The London Essence, la linea di toniche, acque limonate e sode, nata a Londra dall’omonima storica azienda di profumi, la cui etichetta è stata disegnata dalla celebre illustratrice botanica Bobbi Angel.

Quattro i cocktail proposti: See the Sea con gin Botanist, distillato agli scampi, Fino Sherry, Cocchi Americano; Sunflower Highball con Gin Botanist, Bitter Campari, Vermouth dolce, distillato al topinambur e Indian tonic London Essence; Come as you are con bourbon, Black miso, Cardamomo nero, latte e soda London Essence; Skin Contact Highball con Gin botanist, Fino Sherry, Acqua di pomodoro, Koji e London Essence Indian Tonic.

Ad entrare nel dettaglio della serata, Riccardo Fuggetta: “Abbiamo organizzato questo evento con Erik Lorincz, perché ci tenevamo moltissimo a portare nella Capitale, uno dei maestri del bartending a livello mondiale. Un personaggio importantissimo nella mixology, vincitore della world class globale nel 2010 e già head bartender di un luogo iconico quale il Savoy di Londra. La serata è stata resa possibile grazie alla sinergia con Wisdomless e al supporto di un altro brand del portafoglio Molinari, il gin The Botanist. L’impegno è stato profuso nel creare una special drink list per far degustare qualcosa di inusuale per la città di Roma. E siamo ampiamente soddisfatti”.

Entusiasmo espresso anche per quest’anno che si sta per concludere. “London Essence – aggiunge Fuggetta – è andata oltre le previsioni per il 2024. Se analizziamo il mercato italiano, le performance ci stanno dando grandi risultati. E ripaga il lavoro svolto a livello globale. Ricordo infatti che siamo main sponsor per 50 best bar e 50 best hotel. Naturalmente non ci precludiamo di svolgere attività in collaborazione con altre realtà nel settore luxury e premium ma anche per quanto riguarda il mondo degli street bar. Per noi ribadisco, l’Italia è un mercato significativo ed è dentro la top five del market mondiale di London Essence. Le aree di riferimento principali per noi sono ora in Europa e in Asia. In questo continente, in particolare, Singapore, Cina e Hong Kong. La crescita del comparto della mixology è spinta anche dal turismo legato ai grandi cocktail bar. Aumentano sempre più gli appassionati che si concedono viaggi legati ad esperienze di questo tipo. Naturalmente una parte rilevante è data anche dall’affermazione degli spirits, come ad esempio il gin. Per i consumatori italiani è un must in virtù della predominanza di botaniche legate al Belpaese, a partire dal ginepro della Toscana. La clientela connazionale dove vede artigianalità e ricerca è irresistibilmente attratta. È anche cambiato il modo di bere. Siamo cresciuti in termini di qualità e il merito va ascritto ad alcuni Paesi che hanno fatto da apripista quali USA e UK, la cui scena è stata fonte di ispirazione per il bartending del Sud Europa che sta vivendo un gran momento di forma”.

Sulla serata e sull’evoluzione della mixology negli ultimi anni è intervenuto Dario Comis, bar manager di Wisdomless, un cocktail bar dallo stile unico che accoglie gli ospiti in una wunderkammer per gentiluomini del XIX sec. Lo stile di miscelazione si ispira ai grandi classici rivisitati in chiave moderna, con tecniche innovative e prodotti freschi homemade con il plus di spirits di alta qualità.

Erik Lorincz e Dario Comis

Aver ospitato un maestro come Lorincz – evidenzia Comisè stato un grande onore. Emozionante riproporre i suoi cocktail più iconici adattati a London Essence. Se Sea the Sea è un Martini style secco e aromatico allo stesso tempo grazie a un distillato di scampi che aggiunge un’ottima sapidità, con gli altri si è affrontato l’universo degli highball. Il primo con una nota spiccata data dal topinambur e una bevuta quasi da americano, mentre gli altri due rispettivamente contrassegnati dalla dolcezza avvolgente del milk punch e dall’umami che apporta molta salinità. È un piacere che il nostro pubblico apprezzi sempre più cocktail inusuali e strutturati sebbene nella nostra carta puntiamo ad offrire una riconoscibilità immediata nella bevuta. Ci siamo posti l’obiettivo di creare drink in grado di soddisfare i gusti del cliente e non solo definiti sul palato di bartender o specialisti del settore. D’altronde si esce per star bene in compagnia e trascorrere momenti piacevoli. Nel nostro Paese ancora stiamo vivendo il momento aureo del gin e i cocktail costruiti su questo distillato. Per noi italiani il gin tonic rappresenta senza dubbio un momento di relax. Allo stesso tempo accertiamo il successo degli agave spirits che sono entrati a gamba tesa nel comparto mixology e sono sempre più richiesti dalla nostra clientela straniera. Il mezcal e il tequila hanno occupato quella quota di mercato che una volta aveva il rum. Quest’ultimo lo vedo in sofferenza, destinato ad  un mercato di nicchia con pochi esperti che riescono ad apprezzarne le indubbie qualità. Ritengo che sia più nelle corde di una generazione cresciuta nel mito dei caraibi o legato ad un pubblico adulto che lo gusta in meditazione fumando magari un bel sigaro. Invece rimane sempre immutato il fascino del Whisky che gode di un immaginario unico che ne traina la potenza evocativa”.

+ info: www.molinari.it/
www.thebotanist.com/
www.londonessenceco.com/it-IT

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Scheda e news:
Molinari Italia SpA

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