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Le esportazioni dell’industria francese di vini e alcolici nel 2014 sono risultate in calo del 2,8% rispetto al 2013, con un calo contestuale a quantità del 2,9%. Anche se il bilancio presentato a Parigi dalla Fevs (associazione che riunisce le aziende esportatrici di vini e alcolici) mette l’accento sul fatto che per i transalpini si tratti, malgrado tutto, della terza migliore performance di sempre. Le vendite complessive dell’associazione FEVS, che rappresenta l’85% dell’export nazionale di settore, si è attestato a 10,78 miliardi di euro, con 7,5 miliardi per il solo settore vino (che registra -3,3% in volume e -1,7% in valore) e 3,3 miliardi per i settore spiriti (-5,3% a valore e -1,6% a volume).

Bene lo Champagne (+5,2% e +7,8%), male i vini fermi a denominazione (-6,4% e -8,4%) mentre gli Igp segnano +2,4% a valore con volumi stabili. Forte calo per le esportazioni di Bordeaux che perdono quasi il 10% a volume e il 17% a valore (a 1,77 miliardi di euro), segno meno anche per Borgogna (-13% e -1%), per Beaujolais (-9,7% e -5,4%), per Côtes du Rhône (-5,1% e -0,8%); bene Val de Loire (+3,2% e +8,1%) e Languedoc Roussillon (+3,9% e +10,4%). Sul segmento degli alcolici si segnalano segni meno per i fatturati del Cognac (che da solo vale 2,1 miliardi di euro), Armagnac (-2,9%), Calvados (-4,1%), mentre il segno è positivo per la Vodka (+6,9% a quasi 400 milioni di euro). L’andamento delle esportazioni nei vari Paesi può essere così riassunto:  Usa + 4% a valore, Regno Unito -10,4% , Germania +6,2%, Singapore -7,9% e nuovo passo indietro della Cina a -17,4%, per effetto delle politiche governative contro l’ostentazione del lusso che non favoriscono i prodotti d’alta gamma.

Per accedere alle tabelle e grafici di dettaglio della FEVS: www.fevs.com/files/actu/56_210_1.pdf

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