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“Un luogo di incontro dove la carne e il vino non mancano mai”. Il segreto de “I’Tuscani”, ormai vera e propria icona nello scenario gastronomico fiorentino, sta proprio nella sua genuinità e nella sua dimensione conviviale, nelle sue ‘cicce’ pregiate e in una cantina che non ruba il ruolo da protagonista ai piatti che affianca, anzi li esalta a più non posso.

Alberto Florindo, ideatore e oggi General Manager dei tre ristoranti, ha sempre avuto d’altronde le idee chiarissime su dove arrivare e cosa fare per arrivarci. Il suo obiettivo non era dar vita all’ennesimo locale acchiappa-turisti dedicato alla Chianina, non ci sbagliamo, bensì costruire molto più ambiziosamente un nuovo concept di cucina fiorentina con al centro il prodotto e la sua storia. Ispirato dall’amore per la propria terra, dall’attenzione per gli ingredienti della tradizione e le materie prime più ricercate piuttosto che dal grande nome dello chef, ecco che nel giugno 2012 è giunto dunque il suo primo passo in un contesto tutt’altro che semplice: l’apertura dell’antesignano “I’ Tuscani” a San Frediano. Un primo esperimento con un menù che potremmo definire bandiera: antipasto di salumi e formaggi, bistecca con verdure grigliate, cantucci e vin santo. Scelte drastiche e oculate, che hanno escluso subito pasta e caffè puntando esclusivamente su piccoli fornitori toscani non presenti nella grande distribuzione, che dall’iniziale divisione tra curiosi e scettici sono riuscite però a fare ben presto breccia nel cuore di tutti.

PH Alice Del Re

Il primo acuto di un concerto che negli ultimi anni ne ha fatte sentire, vedere e degustare delle belle, da Firenze alla… Cina. Merito ovviamente anche delle abilità di Enrico Burberi, rappresentante nel mondo della ristorazione che, dopo essere rimasto entusiasta del progetto e dell’energia che lo permeava, ha deciso di parteciparvi come socio nel 2013. Così come della smisurata passione di Barbara Fagioli, entrata nello stesso anno per lavorare in sala, ma divenuta in poco tempo co-fondatrice del marchio e compagna di Alberto nella vita. Persone e non numeri, cuori pulsanti e non imprenditori ossessionati dal guadagno, palati esigenti e difficili da accontentare. Non è un caso che la sfida vincente de “I’Tuscani” sia proseguita con l’apertura già nel 2014 de “I’Tuscani 1”, con le sue sperimentazioni innovative e i suoi celebri spettacoli teatrali – a volte addirittura improvvisati sul momento – all’insegna, per esempio, della “Divina Commedia” di Dante Alighieri.

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Da uno a due è un attimo. Il 2015 è stato l’anno dell’apertura de “I’Tuscani 2” in Via de’ Federighi, un nuovo ambizioso lancio che ha visto affermarsi per la prima volta l’inconfondibile policy green che oggi rappresenta in maniera intrinseca l’azienda: mangiare e stare bene sì, ma col minor impatto possibile sull’ambiente. Si spiegano così i primi piatti compostabili, i prodotti bio per la pulizia, l’energia verde (anch’essa toscana) e poi anche il primo, importantissimo, accordo con Treedom per costruire una foresta e regalare al mondo un po’ di ossigeno nuovo. Il tutto, definito e organizzato nel dettaglio direttamente dal nuovo quartier generale, “Casa Tuscani”, sede e cuore pulsante dell’impresa con uffici, laboratorio e magazzino aperta nel 2016 insieme a “I’ Tuscani 3” in via Dante Alighieri (non perdetevi le sue cooking class!) e all’ampliamento dello staff col nuovo socio David Dubois, prima dell’inaugurazione l’anno successivo de “I’Tuscani 4” in via dei Vagellai e dell’intuizione del 2017 che, grazie alla collaborazione col colosso internazionale Evergrande, porterà a breve proprio il marchio fondato da Florindo nel petalo dedicato alla ristorazione della prestigiosa “Ocean Flower Island”, al largo della costa nord di Danzhou in Cina, come alfiere del made in Tuscany. Senza dimenticare il recente inserimento dell’esperto e preparato Area Manager Alberto Amadori.

PH Alice Del Re

Passi mirati e ponderati, mai più lunghi della gamba, che con una gestione sapiente, prodotti di primo livello e, soprattutto, una proposta culinaria nuova e originale rendono attualmente “I’ Tuscani” un autentico punto di riferimento per i fiorentini e non solo per i turisti. Al centro di ogni piatto troviamo infatti più di 100 piccoli produttori locali, selezionati e certificati, che garantiscono ogni giorno un’esperienza unica e irripetibile con taglieri, contorni, salsicce, hamburger e – come potrebbero mancare? – succose bistecche, indicando sempre e comunque i nomi delle aziende di provenienza e delle razze animali servite (Grigio del Casentino, Limousine del Mugello e Chianina, solo per citarne alcune). Perché da “I’Tuscani” si mangia e si beve con la massima trasparenza e un filo diretto tra tavolo e cucina. Rigorosamente in compagnia e in allegria, per riscoprire il piacere dello stare insieme e della condivisione (del cibo e delle emozioni) dinanzi a un piatto da leccarsi i baffi, mettendo per una volta da parte l’Io in modo da far trionfare il Noi: un Noi da intendersi come commensali, ma anche un Noi ben più grande concepito come abitanti di un pianeta in grave difficoltà e che, proprio posti come “I’Tuscani”, aiutano nel loro piccolo a far respirare di nuovo.

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