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“Il futuro del PET nella filiera Horeca” è il titolo del convegno – organizzato dalla Federazione ITALGROB che si terrà in Confindustria a Roma il prossimo 5 giugno – Ore 10.00/13.00. Obiettivo del convegno è quello di fare il punto sulle criticità che si stanno generando a seguito delle recenti direttive dell’Unione Europea, relative alle limitazioni, se non ai divieti, di utilizzo di contenitori monouso in plastica per i prodotti alimentari.

 

 

I lavori saranno aperti dal presidente di Italgrob Vincenzo Caso, seguiranno le relazioni di Marco Colombo Direttore IRI, che farà il punto sui volumi e sui valori del mercato di Bibite e acqua minerale in Pet sul mercato Horeca; Angelo Bonsignori, direttore generale della Federazione Gomma Plastica, parlerà del ruolo dei produttori dei polimeri e l’importanza del recupero ed il riciclo del PET. Il punto di vista dell’industria di bibite e acqua sarà esposto da Giangiacomo Pierini vicepresidente Assobibe ed Ettore Fortuna Vicepresidente Mineracqua, seguirà Antonio Capacchione, membro di giunta della FIPE e presidente SIB (Sindacato Italiano Balneari). Dopo le relazioni seguirà il dibattito al quale parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni interessate alle direttiva U.E., nonché i rappresentanti dei maggiori schieramenti politici italiani.

 

 

“Ad oggi – dichiara Dino Di Marino – Direttore Generale di ITALGROB –  non vi è stato ancora alcun dibattito e confronto specifico su come e quanto tali direttive andranno a condizionare i consumi di bevande in PET che avvengono specificatamente nel mercato della ristorazione extradomestica. Parliamo di categorie merceologiche che sul mercato HoReCa esprimono valori e volumi di grande importanza le cui criticità coinvolgono sia produttori che i distributori, ma anche i punti di consumo, nello specifico il canale Bar. L’urgenza – conclude DI Marino – è quella di verificare tutte le implicazioni che questa direttiva comporta, fare chiarezza anche per alcuni disposizioni da parte di amministrazioni locali che hanno trovato, nel vietare e nel multare, la soluzione più rapida, quando invece si possono e si devono avviare iniziative più virtuose, magari avviando una fattiva collaborazione fra e con gli operatori della filiera.”

 

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