L’associazione Go Wine ha riunito lo scorso sabato a Reggio Emilia delegati e soci promotori provenienti da tutta Italia per discutere i programmi del 2025 e affrontare le conseguenze delle recenti modifiche al Codice della Strada. Durante l’incontro è stato approvato un documento ufficiale che esprime la posizione dell’associazione sulle nuove normative.
La questione centrale: l’inasprimento delle sanzioni
L’attenzione si concentra sull’inasprimento delle sanzioni per chi supera la soglia dello 0,5 g/l di tasso alcolemico (fascia 0,5-0,8 g/l), una misura che, secondo Go Wine, colpisce in modo sproporzionato un consumatore responsabile. Massimo Corrado, presidente dell’associazione, ha dichiarato:
“Era davvero necessario intervenire su questa soglia? Non stiamo parlando di chi supera lo 0,8 g/l, ma di una categoria di consumatori che apprezza il vino in modo consapevole e moderato. Le misure già in vigore, come la decurtazione dei punti sulla patente, erano sufficienti. L’inasprimento rischia di creare un clima di terrore che danneggia non solo i consumatori ma l’intero settore vinicolo”.
Le tre principali criticità
Nel documento ufficiale, Go Wine ha evidenziato tre questioni critiche sollevate dalla normativa:
- Riduzione dei consumi
L’allarmismo mediatico e il timore delle sanzioni stanno causando un calo preoccupante dei consumi. Ciò rischia di compromettere anni di lavoro da parte di vignaioli, consorzi ed enti che promuovono l’eccellenza e la qualità del vino italiano. - Confusione tra vino, superalcolici e stupefacenti
L’equiparazione del vino ad altre sostanze o bevande crea un messaggio fuorviante che danneggia l’immagine di un prodotto che rappresenta la cultura e le tradizioni del Made in Italy. - Impatto sull’enoturismo
Nei territori del vino, l’enoturismo rappresenta una leva economica cruciale. La normativa, tuttavia, rischia di disincentivare i visitatori e di compromettere un settore che da anni valorizza il territorio e le sue eccellenze.
Promuovere il consumo responsabile
Go Wine ribadisce la necessità di educare e sensibilizzare al consumo moderato e consapevole, tutelando il legame speciale tra i produttori e gli appassionati del vino. Come segnale concreto, nei prossimi eventi dell’associazione sarà messo a disposizione un etilometro professionale, un servizio che unisce sicurezza e prevenzione.
Un appello al settore
Go Wine invita tutte le organizzazioni vinicole a fare sistema per proporre una revisione della normativa, basandosi su dati statistici concreti. “I grandi consorzi potrebbero avviare indagini nei loro territori per dimostrare che incidenti stradali nella fascia tra 0,5 e 0,8 g/l sono marginali. Le misure più severe dovrebbero riguardare chi supera la soglia dello 0,8 g/l, indicativa di un comportamento irresponsabile”, conclude Massimo Corrado.
+info: www.gowinet.it/
1 Commento
Sta avvenendo lo stesso cambiamento verificatosi qualche decennio fa per le sigarette.
Da qualche anno gli alcolici non rientrano più nella piramide alimentare e il numero degli astemi ha superato quello dei bevitori. Il vino, contrariamente a quanto ci raccontano, non fa parte della dieta mediterranea, il suo consumo annuo è passato in pochi decenni da 110 litri a testa a meno di 30. Inoltre una maggiore attenzione agli aspetti salutistici dell’alimentazione, l’emergere dei dati scientifici sul loro consumo, la scoperta della sobrietà come modo piacevole di stare assieme, stanno cambiando la percezione degli alcolici.
Come per l’uso di tabacco. Solamente una generazione fa, era normale fumare. Nei film e in televisione gli attori facevano sfoggio di sigarette; si fumava nei cinema, nei luoghi di lavoro, sugli aerei e negli ospedali. Ora il fumo non è sparito, ma è limitato alla sfera privata. Chi fuma non si propone più come un modello positivo ed è più attento – per amore o per forza – verso gli altri. Quando i comportamenti vengono interiorizzati non si torna più indietro, diventano cambiamenti di civiltà. Nessun fumatore, per quanto accanito, proporrebbe di tornare a fumare nei cinema. Lo stesso processo sta accedendo agli alcolici. Come il tabacco, sono legali, molto nocivi, cancerogeni e molto diffusi perché danno dipendenza; è logico che abbiano lo stesso destino. In un prossimo futuro bere alcolici quindi non sarà più così scontato e normale da rendere tollerate e banali le sue conseguenze.