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Con il nuovo anno la Bolivia produrrà la “Coca-Colla”, una nuova bibita gassata energizzante a base di foglie di coca che riprende il termine “collas”, soprannome delle popolazioni che vivono a ridosso delle Ande. Lo ha annunciato il governo boliviano di Evo Morales (vedi foto), ricordando che le foglie di coca vengono oggi utilizzate per numerosi prodotti legali. Il progetto rientra nella strategia governativa di incrementare i consumi di prodotti a base di foglie di coca nella prospettiva di aumentare le coltivazioni legali di piante di coca

Copertina Annuario Bevitalia 09-10La bevanda, secondo quanto ha riferito l’associazione dei coltivatori di coca, sarà scura e avrà un’etichetta rossa molto simile a quella della Coca-Cola. Verrà prodotta da privati nella provincia di Cochabamba e farà parte del processo di industrializzazione della coltivazione della coca appoggiato dal governo boliviano. Al riguardo va ricordato che in Bolivia è illegale la droga (cocaina) estratta dalle piante di coca, ma non è illegale l’uso delle foglie di coca. In effetti in Bolivia sono già in commercio diversi prodotti a base di foglie di coca, come tè, sciroppi, dentifrici, liquori, torte e caramelle. Un ristorante italiano a La Paz offre addirittura spaghetti coca, una miscela di farina di grano e di foglie di coca. Le autorità governative hanno peraltro precisato che la bibita, forse, alla fine avrà un altro nome; in effetti il nome “Coca Colla” andrebbe ad aprire un immediato contenzioso con la più celebre e storica Coca-Cola americana.

Il presidente boliviano Evo Morales, che in passato è stato un coltivatore di coca ed è abituale masticatore di foglie di coca, come peraltro buona parte della popolazione, da anni si batte per la legalizzazione a livello internazionale della “pianta sacra” boliviana: quest’estate ha ufficialmente richiesto di cancellare dalla Convenzione Onu sulle droghe due commi che riguardano la masticazione della foglia di coca, ritenuta con orgoglio «una pratica ancestrale e millenaria dei popoli indigeni andini che non può né deve essere proibita». Morales ha annunciato pochi giorni fa una riforma legislativa che permetterà un aumento della produzione legale di coca sino a 20mila ettari (attualmente è limitata a 12mila), con l’obiettivo di includere gli agricoltori di coca del Chaparè, base sociale di Evo Morales, nell’area della coltivazione legale di coca.

+INFO: www.clarin.com/diario/2009/12/31/um/m-02111135.htm
www.fuoriluogo.it/blog/2010/01/02/coca-colla-coca/

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