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Tra le tante guide sui vini pubblicate in questo periodo per darci consigli sul 2018, sicuramente merita una menzione speciale la Guida Viniplus 2018, pubblicazione dedicata ai vini lombardi e curata dall’Associazione Italiana Sommelier della Lombardia.

Una regione che si conferma con una forte vocazione vinicola, come si legge nelle pagine della guida giunta alla sua dodicesima edizione, che orienta alle eccellenze vinicole lombarde, una mappatura pressoché completa delle denominazioni del territorio. Il vino in Lombardia sta diventando una cosa seria, bastava vedere il parterre de roi alla presentazione di Viniplus avvenuta lunedi 27 novembre al Westin Palace di Milano, tra produttori, sommelier e politici in prima fila. “I dati ci dicono che questo settore negli ultimi anni è cresciuto in quantità, soprattutto in qualità– le parole del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maronitanta eccellenza richiede degli ambasciatori che sappiano comunicare l’assoluto valore dei nostri prodotti, per questo motivo la guida Viniplus sarà omaggiata a più di 800 ristoranti, una grande opportunità e vetrina per le 233 aziende recensite. In Lombardia si beve troppo poco vino del territorio, bisogna iniziare a invertire la tendenza a partire da Milano”. Quando si parla di di vino in Lombardia, la geo-localizzazione porta diretti in posti specifici. Per gli spumanti la regina è la Franciacorta, per i vini bianchi basta spostarsi di qualche chilometro per assaporare il Lugana sulle sponde delle rive del lago di Garda. Per i vini rossi protagonista la Valtellina con il nebbiolo di montagna è entrato nel cuore dei lombardi, mentre l’Oltrepò Pavese rappresenta con il suo territorio la più grande estensione mondiale di pinot nero seconda solo per dimensioni alla Borgogna, con la possibilità di trovare in zona anche vini interessanti come il Buttafuoco per esempio espressione degli autoctoni del territorio. In fatto di vini dolci, citazione a parte per il Moscato di Scanzo, la Docg più piccola d’Italia con un interesse crescente per il fine pasto ma anche come aperitivo. A Milano, il più grande mercato del vino in Italia allo stato attuale, si beve troppo poco vino lombardo. A dirlo sono i produttori stessi che abbiamo incontrato nel corso della presentazione di Viniplus, pubblicazione con 560 pagine, 233 cantine recensite, oltre 900 campioni degustati, che segnalano una difficoltà con un mercato dinamico e veloce come quello milanese dove le insidie sono sempre dietro l’angolo. A parte qualche eccezione tutti ammettono chiaramente margini di miglioramento nella piazza milanese, preferendo di battere altri mercati meglio presidiati. Ecco perché la presenza della guida Viniplus nei ristoranti potrebbe rappresentare un buon veicolo di comunicazione per tutto il comparto enologico lombardo, con l’obiettivo comune di valorizzare sempre più i prodotti agroalimentari. Negli ultimi quindici anni la Lombardia ha quasi raddoppiato i volumi esportati, quindi ci aspetta una presenza più massiccia anche nei territori di casa. Siamo stato alla presentazione di Viniplus e vi riportiamo alcune segnalazioni dal banco di assaggio.

 

BUTTAFUOCO FRANCESCO QUAQUARINI

Viene da Canneto Pavese, precisamente a Montevenoroso, l’azienda Francesco Quaquarini, uno dei comuni d’Italia più premiati dalle guide e ben rappresentato anche a Viniplus. Abbiamo voluto assaggiare il Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese Storico Vigna Pregana 2012. Un vino dal nome mitico che riesce sempre a emozionare e dare delle interpretazioni con utilizzo di vitigni autocotoni come croatina al 50%, barbera 35% e ughetta 15%. Terreni argillosi, la vendemmia viene fatta manualmente con una cernita dei grappoli. Fermentazione in acciaio, 6 mesi di affinamento in acciaio, 15 mesi in cemento, altri 16 mesi in botte piccola da 25 ettolitri e poi 12 mesi in bottiglia prima di essere messo sul mercato. Al naso alcune sfumature di frutti rossi, in bocca una bella persistenza per un vino simbolo del territorio.

www.quaquarinifrancesco.it

 

TENUTE SCERSCÈ

Giovane realtà valtellinese che si sta facendo largo nel panorama del nebbiolo di montagna grazie all’intraprendenza della proprietaria, Cristina Scarpellin. Bergamasca di origine e appassionata di nebbiolo, ormai è diventata valtellinese d’adozione tanto da essere scelta dal luglio scorso come Presidente di ProVinea, fondazione per il recupero e il mantenimento del patrimonio dei vigneti terrazzati. Abbiamo assaggiato lo Sforzato di Valtellina Infinito 2013, rese basse sui 65 quintali per ettaro, dopo la vendemmia manuale in cassetta viene fatto un appassimento naturale sui graticci. Affinamento 90% del vino 36 mesi in tonneau, mentre il restante 10% fa un passaggio di 36 mesi in barrique, prima di un affinamento di 6 mesi in bottiglia. Un vino che sta entrando come referenza in alcuni locali che a Milano contano, mentre per l’estero segnaliamo la presenza in Giappone, mercato interessante per i rossi valtellinesi.

www.tenutascersce.it

 

FRANCIACORTA CHIARA ZILIANI

Tante le eccellenze di Franciacorta premiate, ci ha colpito la cantina di Chiara Ziliani perché abbiamo potuto assaggiare in diretta ben due vini premiati con le rose d’oro. Il Franciacorta Satèn Riserva 2010 e il Franciacorta Pas Dosé 2012. Due diverse espressioni di Franciacorta, denominazione che giunta al 50° anniversario ormai è diventata la bollicina di riferimento per tutto il territorio italiano, non solo lombardo. Unica nel suo genere anche la cantina Chiara Ziliani, con una filosofia di trasformare l’amore per il vino e la coltivazione della vita in un progetto reale e concreto con comune denominatore quello della qualità.

www.cantinachiaraziliani.it

 

LUGANA CITARI

L’anno di fondazione della cantina Citari è il 1975, anche se sino a dieci anni fa producevano poche bottiglie. Oggi l’azienda invece può contare su una produzione di oltre di circa 250.000 bottiglie. Il cavallo di razza il Lugana Conchiglia 2016, una espressione classica del trebbiano di Lugana 100%, fermentazione in acciaio, il vino fa una parte di malaolattica e poi dopo la vinificazione fatta con la separazione dei mosti e 6 mesi di affinamento in acciaio viene messo in bottiglia. 30.000 le bottiglie prodotte per questa etichetta, molte delle quali prendono la via della Germania, da sempre territorio di riferimento per il Lugana.

www.citari.it

 

+INFO: AIS Viniplus
www.aislombardia.it/rubriche/viniplus.php

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