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Hospitality 2020: nome nuovo, il successo di sempre per la fiera dell’ospitalità


L’universo dell’ospitalità, racchiuso in un polo fieristico su alcune delle rive più famose del mondo. Oltre quarant’anni di tradizione e lo spirito entusiasta delle realtà appena nate: è Hospitality, la fiera delle attività ricettive così rinominata dopo i fasti di EXPO Riva Hotel. Sono stati quattro giorni di pulsante scambio e discussione di novità, dal 2 al 5 febbraio al Quartiere Fieristico di Riva del Garda con un’identità nuova per la più completa fiera italiana dedicata al settore dell’ospitalità e della ristorazione. Ancora più contenuti rispetto al passato, con focus su birra, mixology, ristorazione e quant’altro si possa pensare per realizzare la ricetta italiana dell’ospitalità.

Enorme la soddisfazione per questa nuova edizione, nelle parole di Carla Costa, responsabile settore Fiere di Riva del Garda Fierecongressi: “Guardiamo al futuro con questa nuova denominazione. Puntiamo sulle nuove tecnologie del settore alberghiero, specialmente food and beverage. 170 aziende che lanciano le loro novità”. Rispetto allo scorso anno, un ancora maggiore affluenza per SoloBirra, con oltre cinquanta birrifici artigianali, e il palcoscenico importante di RPM per la mixology, con la presenza di bartender di fama internazionale e decani dell’ospitalità come Giorgio Fadda.

SOLOBIRRA – La birra artigianale, ad esempio, continua a cavalcare l’onda dell’esplosione avvenuta negli ultimi anni.

Il movimento è stabilmente in crescita e soprattutto in evoluzione, sempre incline a sperimentare nuove varietà di prodotto e sentori più complessi. Ne sa qualcosa, e ne è ben contento, Romano Gnesotto, ideatore e direttore di SoloBirra, la sezione di Hospitality dedicata all’industria brassicola, giunta alla quinta edizione: “Negli anni abbiamo visto aumentare il numero degli espositori e curare sempre di più l’aspetto degustativo. Oggi abbiamo in fiera proposte particolari, anche dall’estero, a testimonianza di come il mondo della birra in Italia sia in gran forma”.

Corollario dell’esposizione è da sempre il Contest tecnico, volto a decretare la miglior birra in ciascuna delle ben ventotto categorie organizzate, dalle IPA alle birre al miele, passando per IGA, Keller, Kolsch e quant’altro. Il premio come miglior birra in assoluto è andato alla Doppelbock del Birrificio Artigianale DARF. Da menzionare anche il concorso parallelo per la Best Label, la miglior etichetta, a certificare l’importanza dell’impatto visivo necessario per il successo di una buona birra: medaglia d’oro a Basile ADV di Andrea Basile per Boom Stout del birrificio Matti da Legare.

Presenti tutti i player più importanti anche del panorama birraio internazionale, con proposte storiche o innovative: Malastrana, la tradizionale birra ceca, ha presentato la sua Imperial Pils, realizzata al 100% con luppolo Saaz.

 

 

RPM – RIVA PIANETA MIXOLOGY – Le tre M del bere (meno, meglio e miscelato) si presentano con gli abiti migliori nell’evento dedicato alla mixology di Hospitality, il Riva Pianeta Mixology, noto come RPM.

Oltre alla presenza dei nomi più prestigiosi nel settore della distillazione e della distribuzione, una serie impressionante di masterclass e incontri educativi di livello altissimo: basti pensare a quella tenuta da Flavio Angiolillo, Re Mida dell’imprenditoria del bancone, che ha presentato il suo nuovo progetto editoriale, le novità della linea Farmily e l’ultimo distillato analcolico, il JNPR.

Oppure a Federico Ceccarelli e Giovanni Mastellari, bartender noti ovunque e responsabili della scuola DrinkFactory di Bologna. Non sono mancate le firme di uno dei prodotti più chiacchierati in miscelazione negli ultimi tempi: la grappa, distillato italiano per antonomasia che sta sgomitando per un posto di rilievo nel bere moderno.

Distilleria Nardini, la più antica grapperia d’Italia e tra i pionieri dell’utilizzo della grappa in miscelazione, propone una variante del Negroni.

Mazzetti d’Altavilla presenta invece una linea d’amari, bitter e gin perfetti per drink e cocktail, gli Original Mazzetti.

Per chi ha voglia di una novità assoluta, un prodotto destinato forse a far discutere: Secco Sativa, prosecco da uve Glera con l’aggiunta di hemp, canapa edibile.

 

 

BEVERAGE, ALCOOL FREE E TRADIZIONE – Fuori da SoloBirra e RPM anche un’altra ampia sezione dedicata al mondo Beverage a 360° con i top players. Ampio spazio, ovviamente al bere analcolico con particolare focus sulla sostenibilità e allo stile di vita sano.

Fonte Plose, che da sempre opera solo nell’Ho.Re.Ca esclusivamente con il vetro, debutta nel mondo della mixology con con la linea di bibite Alpex, perfette per creare drink rinfrescanti con un tocco di grinta.

“Il pianeta è nelle vostre mani” sarà il claim di Spumador per il 2020, sempre più impegnata sul tema della sostenibilità è del riciclo. Il progetto su cui sta lavorando è la conversione all’utilizzo di solo PET 100% riciclabile per tutte le bottiglie dei propri prodotti, tra i quali troveremo quelli a marchio Beltè, che Spumador ha recentemente acquisito da San Pellegrino.

Esordio per Holy: The Wellness Drink, startup milanese lanciata lo scorso anno per inaugurare una nuova e rampante tipologia di consumo: dissetante, rinfrescante ed energetico, in due varianti a seconda della necessità di rilassarsi o ricaricare le batterie.

Dal 1904 la qualità di Mezzacorona si ripropone senza mai accontentarsi, come racconta il Direttore Stefano Fambri, che poi descrive una delle punte di diamante: “La nostra eccellenza si traduce in Rotari Alpe Regis, bollicine per il meglio della ristorazione”.

La birra di qualità resta il focus più importante della fiera per quello che riguarda il settore beverage: presentissima anche Bitburger, con la novità stagionale della Winterbock, speziata e avvolgente.

Infine, non può mancare Distelleria Marzadro, che gioca quasi in casa. Alessandro Marzadro presenta i progetti e il calendario di eventi per 2020 che sono partiti proprio con Hospitality Riva.

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