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L’internazionalizzazione e la diffusione del caffè ha portato a luoghi e modalità di consumo, ma anche di preparazione, diversi e declinati secondo gli usi e costumi locali. Particolarmente interessante risulta dunque il confronto con queste tendenze per le aziende, le quali spesso realizzano all’estero fino al 70-80% del loro fatturato, e per gli operatori del settore.

Paese-che-vai
Uno sguardo globale, una sorta di bird’s eye view del mondo del caffè, ci viene come sempre dai blogger di BeMyHost, sempre attenti a tastare il polso del settore e cogliere i mutamenti nei comportamenti dei consumatori.

“In nessun’altra epoca l’uomo ha bevuto così tanto caffè come oggi – mette subito in chiaro ad esempio Nelson Carvalheiro, top food blogger e Host Ambassador in Spagna e Portogallo –. Una bevanda nata in determinate culture come necessità è diventata trendy, una specie di status symbol: lo testimonia anche il numero senza precedenti di torrefattori indipendenti, anche qui nella Penisola Iberica, che offrono diverse miscele e processi di estrazione del caffè sviluppati dalle aziende. Dal torrefatto nordico alle 15 opzioni di preparazione, fino al caffè turco o arabo, sempre più presenti accanto a espressi e cappuccini”.

 

 

Da un mercato frizzante come la Russia, un’altra top blogger e Host Ambassador quale Alena Melinkova ci racconta: “In Russia la degustazione avviene principalmente nei ristoranti e nei bar. Esistono diverse catene di caffetterie e in genere i russi preferiscono bere il caffè prima o durante i pasti, anziché dopo. A Mosca e a San Pietroburgo stanno affermandosi però coffee bar che offrono vari tipi di ‘nuovi’ caffè, come il tostato fresco di matrice nordeuropea”.

Nel Paese produttore per eccellenza come il Brasile l’accento non poteva che essere sulla torrefazione, come sottolinea la Host Ambassador in loco, Luciana Bianchi: “Oggi il barista è una figura professionale perfettamente riconosciuta, ma negli ultimi anni si è messa in luce anche una nuova categoria, l’‘artigiano-torrefattore’. Di solito è un fanatico del caffè e un barista esperto. Il caffè è la sua religione e realizzare una tostatura perfetta è la sua sfida quotidiana. È il primo giudice del suo prodotto e non teme il giudizio di altri appassionati del caffè”.

All’altro lato del mondo, nella patria che ha fatto del bere tè un rituale, il caffè, relativa novità, sta entrando nel cuore dei giapponesi grazie a boutique caffè stilosi e frequentatissimi, come Omotesando Koffee e Blue Bottle Coffee. Sempre più popolari sono anche le macchine per caffè espresso e le vending machine, che popolano le stazioni della metropolitana di Tokyo e sono, naturalmente, hi-tech, complete di touch screen e interattive, “un po’ come giganteschi smartphone” come ci racconta la blogger Melinda Joe dalla terra del Sol Levante.

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