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Quali scegliere come ingrediente segreto per ricette accattivanti

Ci siamo, ci stiamo avvicinando alla bella stagione, i fiori si risvegliano e le piante anche. Chi vive in campagna o più semplicemente ha una casa con il giardino o con un terrazzo dove può tenere qualche erba preziosa può attingere direttamente dal proprio orto o dal proprio terrazzo per cucinare, e se nell’orto crescesse della cannabis light? Quest’idea prende un po’ spunto da un episodio vissuto e raccontato da una signora conosciuta con il nome di Nonna Marjuana. Questa donna ingegnosa è diventata celebre su youtube per aver condiviso, in un video, le sue ricette con la cannabis, prendendo le preziose piantine direttamente da un giardino nascosto (in California).

A questo aneddoto se ne possono collegare molti altri, che non fanno che confermare quanto, il settore della cannabis light sia, in Italia e nel mondo, sempre più proiettato ad essere declinato nel mondo della cucina, partendo da quella tradizionale fino ad arrivare a quella più innovativa.

Inserita da poco nei cosiddetti Novel food, il cbd e la cannabis light, possono considerarsi un alimento incline a varie interpretazioni e sperimentazioni. Diversi chef in giro per l’Italia e per il mondo cucinano utilizzandola nelle loro ricette, quest’erba dalle mille risorse, sta diventando sempre più nota nel settore enogastronomico per la sua capacità di dare un’impronta salutistica ai piatti gourmet e non. Se nel mondo, a seconda delle legislazioni in atto, si moltiplicano i ristoranti che trattano e declinano la canapa e la cannabis light nel piatto, avviene la stessa cosa sia in Italia che in Europa.

Molti chef, per esempio stanno diventando sempre più conosciuti su Instagram e per i palati dei più appassionati, per l’utilizzo che fanno della cannabis light, alcune ricette partono direttamente dalla lavorazione della materia prima. Ad esempio, è possibile trovare online diverse modalità per preparare le cosiddette “basi” per cucinare via via alimenti e pietanze più complesse. Per preparare delle crocchette di chorizo, per esempio, è necessario preparare il latte a base di cannabis light, che sarà il punto di forza del nostro piatto.

Dalle infiorescenze di cannabis light alle basi per una cucina che spiazza

Per preparare il latte con la cannabis light, è necessario munirsi prima delle infiorescenze di marjuana legale, poi di un grinder, di una bowl o un recipiente, un passino e naturalmente il latte, intero o parzialmente scremato, quello che si preferisce. Dopo aver tritato con il grinder la vostra cannabis light, dovete disporla sulla teglia da forno per tostarla con il calore, prima per 15 minuti a 95 gradi e poi a 110 gradi per 20 minuti. Dopo aver lasciato raffreddare le vostre infiorescenze tostate e prontissime a liberare tutte le loro proprietà benefiche, aggiungetele al latte e fate bollire il composto per una o due ore. Una volta che il composto starà più freddo filtratelo con il passino. Il vostro latte con la cannabis light sarà così pronto per diventare un ingrediente chiave per le vostre idee e per le vostre ricette.

Ora che abbiamo capito come si fa il latte con la cannabis light, questo può diventare la base di tanti piatti, oltre al chorizo, naturalmente, possiamo aggiungerlo alla preparazione dell’hummus, per esempio, per renderlo ancora più cremoso o addirittura macchiarci il cappuccino.

Per rendere il nostro hummus, un super hummus con la cannabis light, si può scegliere (nella preparazione del latte) una varietà di infiorescenza con degli aromi che pensiamo si abbinino bene insieme e nella nostra ricetta. La Bubblegum, ad esempio, è una varietà di infiorescenza di canapa light che, pluripremiata e conosciuta per il suo profumo distintivo, stupisce spesso con i suoi aromi dolciastri e per le note che ricordano i frutti estivi, quelli degli agrumi e della terra di bosco.

Questa varietà di marjuana legale, in particolare, può ritenersi particolarmente adatta nella preparazione di diversi piatti dalle note amare, per esempio. Le note dolci dei suoi aromi, in associazione all’acidità del lime aggiunto ai ceci e alla tahina, possono davvero dare al nostro piatto una marcia in più. È come quando si aggiunge un ingrediente segreto che non si svela. La cannabis light nei nostri piatti può diventare come il coriandolo o il dragoncello che, quando aggiunti come ingredienti inconsueti, sono capaci di ricreare al palato una sensazione inaspettata e alle volte piacevolmente folgorante allo stesso tempo.

Ad ogni genetica il suo aroma e il suo utilizzo

Come abbiamo accennato in precedenza ogni singola genetica di cannabis light ha delle caratteristiche peculiari, in cucina, ognuna può svolgere funzioni sensoriali, essenziali e diverse. Gli aromi di un’altra genetica di cannabis light come la Gorilla Glue (disponibile in negozi online come Justbob), per esempio, che si distingue dalle altre per il colore chiaro e le note erbacee che rimandano direttamente al pino e agli agrumi, può diventare un ingrediente segreto e vincente all’interno della preparazione di alcuni dolci come i muffin con i mirtilli. In questo caso le note di bosco e di pino si legano perfettamente con quelle dei frutti di bosco creando una combo dal know-how accattivante.

Il mondo del web e la fantasia di ognuno possono sicuramente dare spazio a nuovi impieghi e declinazioni di ricette, diciamo che se c’è voluto del tempo (e diverse normative) perché potessimo sbizzarrirci con la cannabis light nelle nostre preparazioni e nelle nostre tavole, ora possiamo approfondire il mondo del cbd, approfittando delle sue molteplici forme, per aggiungere un ingrediente (segreto, sicuramente per poco) ai nostri piatti.

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