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Contenitore di forma cilindrica generalmente in metallo (alluminio o banda stagnata, da cui anche il nome di “lattina”), dotato del classico anello per l’apertura a strappo. Oggi l’apertura a strappo tradizionale tende ad essere sostituita con l’apertura a pressione per evitare di disperdere nell’ambiente la linguetta metallica.
Di recente sono state introdotte le lattine con “sovratappo igienico” per proteggere da polvere o germi la testata della confezione.
La lattina, grazie al forte impatto simbolico e al vivace richiamo grafico, è un contenitore che contribuisce a dare alla bevanda un’immagine moderna e giovanile e, poiché si beve generalmente “a canna”, consente un rapporto più diretto ed aggressivo con il prodotto. Questo tipo di contenitore è particolarmente utilizzato nei consumi fuori casa. L’immagine del prodotto, non potendo essere veicolata attraverso la personalizzazione del formato, è interamente giocata sugli aspetti grafici, che possono essere espressi a tutto tondo sull’intera superficie metallica del contenitore
Attualmente il tipo più diffuso è la lattina da 33 cl, che ha contribuito ad aumentare la dose media di assunzione delle bevande rispetto alla tradizionale dose in bottiglia da 20 cl. Nei distributori automatici è sovente utilizzata la lattina da 25 cl. Lattine di minor dimensioni (16-25 cl) sono in genere adoperate per le bibite energetiche e i succhi. Lattine di maggior dimensione (50 cl, più raramente anche 100 cl) sono diffuse nel settore della birra.
Di recente sono stati lanciati anche degli eleganti barattoli in cartone impermeabilizzato per il thè freddo.

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