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Con ca. 800 aziende coinvolte a livello produttivo e 3,9 miliardi di euro come valore complessivo della produzione (ricavi netti dei produttori), di cui ca. 1,3 miliardi di euro realizzati all’esportazione, l’industria italiana del caffè è uno dei settori industriali più brillanti del food & beverage del nostro Paese. L’Italia è il secondo più grande Paese in Europa (dopo la Germania) sia per i volumi totali di produzione, che per i volumi di esportazione di caffè torrefatto.

 

 

 

Il caffè che viene lavorato (torrefatto) in Italia è importato come caffè verde dai vari paesi produttori. Secondo i dati del Comitato Italiano del Caffè (AIIPA), le importazioni di caffè verde nell’anno 2016 hanno raggiunto i 581 Mn/kg, in forte crescita rispetto al 2015 (+10%). Se si considerano anche le importazioni (minoritarie) di caffè tostato, caffè solubile e preparazioni di caffè, il totale delle importazioni si porta a oltre 615 Mn/kg, per un valore complessivo di ca 1.400 Mn/€, in diminuzione rispetto ai valori del 2015. Ciò significa che nel 2016 i prezzi medi sono fortemente calati (2,3 €/kg). Oltre la metà delle nostre importazioni provengono da due soli paesi produttori: Brasile e Vietnam; seguono l’India, l’Uganda, l’Indonesia e la Colombia. Con riguardo al primo semestre 2017, l’AIIPA segnala un inversione di tendenza per le importazioni di caffè con una diminuzione dei volumi del 5% rispetto al 2016 ed una ripresa dei prezzi medi (2,5 €/kg).

 

 

Nel 2016 l’export di caffè torrefatto si è portato, secondo i dati del Comitato Italiano Caffè, a 237 Mn/kg di caffè verde equivalente, con un +14% rispetto al 2015. Analizzando i dati storici del Comitato Italiano del Caffè si può scoprire che negli ultimi 10 anni le esportazioni di caffè torrefatto si sono più che raddoppiate; l’export, in effetti, rappresenta il vero volano di crescita dell’industria italiana del caffè. A valore l’export italiano di caffè torrefatto ha superato nel 2016 i 1.300 Mn/€, con un prezzo medio di 5,4 €/kg. Le nostre esportazioni di caffè torrefatto sono costituite in gran parte da caffè macinato destinato soprattutto ad alimentare la crescita della domanda internazionale del caffè espresso all’italiana. Gli sbocchi più importanti per le esportazioni del caffè torrefatto italiano sono i Paesi comunitari che assorbono più del 60% delle esportazioni italiane (soprattutto Francia, Germania, Francia, Austria, Grecia e UK), oltre a Stati Uniti, Australia e Federazione Russa. Con riguardo al primo semestre del 2017, infine, il Comitato Italiano del Caffè mette evidenzia che le esportazioni di caffè torrefatto sono in forte caduta rispetto allo stesso semestre del 2016 (-7%).

 

 

Secondo le valutazioni del Comitato Italiano del Caffè i “consumi apparenti” di caffè (importazioni – esportazioni, al netto del movimento scorte) possono essere valutati per il 2016 intorno ai 362 Mn/kg di caffè verde equivalente, contro i 339 dell’anno precedente. Questo dato appare abbastanza gonfiato rispetto ai consumi reali; in realtà le indicazioni di vendita provenienti dai vari canali indicano un calo dei consumi nella distribuzione moderna e un leggero miglioramento negli altri canali. Questa “gonfiatura” è dovuta presumibilmente all’aumento delle scorte nei magazzini e, difatti nel primo semestre 2017 il Comitato Italiano del Caffè segnala un forte calo dei consumi apparenti rispetto al primo semestre 2016, dovuto al conseguente riequibrio delle scorte di magazzino. Finora abbiamo sempre indicato i volumi in termini di “caffè verde equivalente”.

 

 

Se parliamo però di consumi, dobbiamo far riferimento ai volumi in termini di caffè tostato. Poiché il passaggio da “caffè Verde” a “caffè Tostato” comporta un calo peso intorno al 20%, i consumi apparenti a fine 2016 possono essere indicati intorno a 290 Mn/kg, con un pro-capite di 4,8 kg/anno. Va infine specificato che i consumi interni di caffè sono costituiti per una piccola parte dall’impiego nella preparazione di altri prodotti a base di caffè (prodotti di pasticceria e gelateria, creme, yogurt e dessert vari, bibite al caffè, estratti, essenze e concentrati,…), mentre per la gran parte è rappresentato dalla vendita di caffè torrefatto destinato alla preparazione dell’omonima bevanda calda.

 

 

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