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Il consumatore italiano, sempre più attento e documentato rispetto al proprio stile di vita alimentare, si mostra molto reattivo ai vari claim che ruotano attorno ai prodotti presenti a scaffale. Basti pensare, per citarne alcuni, ai vari “senza lattosio”, “senza zuccheri”, “senza olio di palma”, “senza glutine”, etc. In tale contesto, le dinamiche di acquisto risultano figlie di mode, trend e in taluni casi di vere necessità alimentari volte a uno di stile di vita più sano.

 

 

 

Nel corso degli ultimi due anni (anno terminante a maggio), il comparto benessere (che comprende prodotti salutistici in generale, integrali, biologici e gluten free) ha guadagnato circa il 2% a valore. All’interno di questo comparto il bakery senza glutine pesa il 7% sempre in termini di vendite a valore con un trend del +20% rispetto allo scorso anno, arrivando a sfiorare i 56 milioni di euro. Tale  crescita è trainata dal trend positivo di alcuni segmenti quali: merendine, fette biscottate e biscotti.Le fette biscottate, pur rimanendo un segmento minore con circa 3,4 milioni di euro, registrano un’importante crescita rispetto all’anno scorso (+36,6 % valore e +20% volume). Promosso anche il segmento delle merendine, che mostra un +37,2% in trend a valore e +45,4% a volume; anche in questo caso si tratta di un segmento che all’interno del senza glutine ha un peso ancora ridotto ma che sta guadagnando sempre più visibilità.

 

 

Nonostante la positività del trend, i biscotti senza glutine crescono meno della categoria: ne consegue che la loro quota valore scende di circa 1 punto, pur rimanendo il segmento con peso maggiore nel bakery (46,9% di quota). Lo stesso accade ai cereali, con una negatività maggiore (-9,4% valore e -7,8% volume). Anche i sostitutivi del pane, come i cracker, perdono terreno in termini di quota valore, con un trend che segna un calo del -9,1%.Segnali di sofferenza più evidenti riguardano invece la pasticceria senza glutine che perde circa il 12% in trend a valore.Per quanto riguarda il prezzo medio, quello del senza glutine risulta decisamente superiore rispetto a quello del comparto benessere in generale. Pasticceria, merendine e fette biscottate sono i segmenti per i quali la battuta di cassa è generalmente più elevata; per le fette biscottate in particolare si registra un aumento quasi del 14%. Per le merendine invece il prezzo medio sembra ridursi (-5,6% rispetto allo scorso anno).

 

 

Parlando del mercato del gluten free non si può non citare pane e pasta: si tratta di categorie per la quali il trend del senza glutine è iniziato prima e originariamente per rispondere a problematiche di salute reali e specifiche. Questi segmenti registrano una crescita sia a totale anno (terminante a maggio 2017) che osservando solo i primi mesi del 2017. Il segmento del pane, che attualmente vale circa la metà di quello della pasta, mostra la crescita più consistente: +30,7% in valore, +40,8% in volume sull’anno terminante e valori praticamente identici sul progressivo, che dimostrano la prosecuzione di questo trend. Si tratta ormai di 20,2 milioni di euro a valore, rispetto ai 15,5 dello scorso anno terminante, e 1,8 milioni in termini di volumi. Il prezzo medio, più elevato rispetto a quello della pasta, subisce una leggera contrazione: -7% circa.

 

 

+info: Nielsen Italy

 

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