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A febbraio 2017, il comparto dei Pani Industriali, composto dalle categorie del pane secco e del pane morbido confezionato a peso imposto, copre un giro d’affari di oltre 1,3 miliardi di euro; le due categorie si dividono quasi equamente il mercato, rispettivamente con 697 milioni di euro (52% del totale) e 646 milioni di euro. Per quanto riguarda le vendite a volume, invece, i pani morbidi hanno una quota del 58%, con 202 mila tonnellate di prodotto, a fronte delle 146 mila tonnellate dei pani secchi.

 

 

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Nell’anno terminante a febbraio 2017, il comparto mostra una crescita del +2,7% a valore, superiore alla performance del totale food confezionato (+0,9). La crescita è trasversale in tutte le Aree Nielsen, con un maggiore contributo da parte della 4 e della 2. Tra i canali, prevalgono i contributi dei super (trend +2,9% a valore) e discount (+4,5%). A eccezione dell’Area 1, l’assortimento continua a crescere con un incremento di 5 referenze medie nei supermercati. Gli iper (+2%) vedono crescere l’assortimento medio di 10 referenze; i liberi servizi di 1 (trend a valore: +1,2%); anche i traditional grocery crescono a valore (+0,7%) grazie all’aumento dei prezzi medi, a fronte di un calo dei volumi dello 0,6%. A totale Italia e nelle Aree 1, 2 e 4, il prezzo medio €/Kg è in contrazione.

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda i due principali segmenti del mercato, i pani secchi riprendono a crescere a volume (+2,4%) e a valore (+3,1%) rispetto all’anno scorso, con un trend positivo in tutte le aree (importante il contributo dell’Area 4). La motivazione va ricercata principalmente nelle performance di iper e supermercati. Anche i pani morbidi fan registrare buoni incrementi (+3,4% a volume, +2,2% a valore), grazie alla forte crescita dei discount. Il biologico continua il suo andamento positivo (+10,2% a valore) in misura maggiore al resto del mercato per entrambe le categorie grazie al contributo dell’Area 4 e dei supermercati. Crescono le tre categorie dei pani morbidi, in particolar modo le specialità e i pani da tavola. Il segmento classico dei pani a fette è positivo (+0,8% a valore) esclusivamente grazie al canale discount (+9%); tra i segmenti principali calano il pan carré e il pane per bruschetta, a fronte di una crescita del pane per tramezzini e del pane in cassetta.

 

 

 

 

Le performance positive per le specialità sono dovute principalmente alle piadine e ai panini, che crescono in quasi tutte le aree e canali (solo i panini calano in Area 1), mostrando un calo del prezzo medio (-1,6% e -2,4%); arabi e focacce mostrano una contrazione generalizzata, nonostante la flessione dei prezzi e l’aumento delle promozioni negli iper e super per l’arabo. Il pane a lunga conservazione (+11%) cresce nella distribuzione moderna e nei discount, con prezzi in calo e maggiore intensità promozionale. Il pane secco cresce a volume e a valore, con prezzi in leggero aumento e performance positive in alcuni segmenti. I cracker crescono esclusivamente grazie al segmento salutistici+speciali (+12,5%); in crescita nella distribuzione moderna e nel tradizionale con incremento dell’assortimento. Il trend positivo dei normali negli iper e super è contrastato dal calo negli altri canali; gli arricchiti hanno un trend positivo nei discount, grazie alla maggiore intensità promozionale. Calano, però, nella distribuzione moderna. I grissini invece crescono (+0,6% a valore) grazie a rubatà (in calo a volume), stampati e torinesi; i croccanti crescono solo in Area 3. I segmenti a spingere la crescita dei Pani Croccanti (+3.9% val) sono Panetti, Taralli, Friselle e Pani Piatti, soprattutto nelle Aree 3 e 4.

 

A cura di Fulvio Zorzetto Fonte: www.nielsen.com/it/it/insights/news/2017/the-daily-bread-of-italians.html

 

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