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Per molti è semplicemente una “birra bianca”, altri scelgono la più diffusa pronuncia alla francese, Blanche. C’è chi invece preferisce rifarsi al fiammingo Witte o Witbier dato che è stato proprio nelle Fiandre che questo stile è nato e si è affermato, parecchi secoli fa. Ecco la sua storia.

È nella città fiamminga di Lovanio che va collocata l’invenzione, nel tardo Medioevo, della birra di frumento in stile belga, la classica birra “bianca”, nome dovuto sia all’abbondante e candida schiuma che all’aspetto paglierino, quasi lattiginoso.

La tradizione medievale prevedeva l’impiego di frumento non maltato e di una particolare miscela di spezie e piante aromatiche detta Gruit, che proprio come il luppolo aveva una duplice finalità: dare profumo e carattere alla birra e permetterne la conservazione per lungo tempo, almeno per tutta la durata dell’estate.

Le Witbier di Lovanio godettero di grande fama per qualche secolo, fino a quando l’affermarsi delle Pils in tutta Europa non contagiò anche il Belgio e la regione del Brabante: il nuovo stile proveniente dalla Repubblica Ceca soppiantò tante tipologie brassicole storiche, facendo precipitare le birre di frumento nel dimenticatoio.

Dalla seconda metà degli anni Sessanta, però, la birra bianca è tornata di moda grazie al sapore delicato e poco amaro, alla piacevole ed appagante speziatura, al corpo scorrevole e rinfrescante. “Riabilitato” l’utilizzo del luppolo, la miscela di spezie vede il ricorso a coriandolo e buccia di arancia amara del Curaçao. Talvolta, inoltre, un terzo cereale rende il corpo ancora più leggero: l’avena, come nel caso della pluri-medagliata Blanche de Namur.

Oggi la Blanche è diventata un must anche al di fuori delle Fiandre e sono molti i birrifici nel mondo che scelgono di mettersi alla prova con questo peculiare stile di birra di frumento, contestualizzandolo nella propria cultura brassicola ma rimanendo sempre fedeli alle caratteristiche principali della tradizione belga.

Pensiamo agli Stati Uniti e alla loro craft beer revolution, che non significa sempre e solo IPA: emblematico è il caso di Blue Moon, il birrificio di Denver (Colorado) che dal 1995 vanta proprio una birra di frumento di chiara ispirazione belga come ammiraglia della propria gamma.

Persino alcuni monaci trappisti hanno deciso di andare oltre i classici stili d’abbazia e si sono dedicati alla produzione di una Witbier: siamo in Olanda e il merito di questa “innovazione” va attribuito all’Abbazia di Notre-Dame de Koningshoeven, dove vengono prodotte le autentiche birre trappiste marchiate La Trappe.

www.interbrau.it/birra-per-passione

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