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Continua a crescere la Sardegna del vino e lo fa sotto l’aspetto quantitativo ma soprattutto qualitativo. Ecco l’anticipazione dei premiati della nuova guida Vini d’Italia 2018.

È doveroso segnalare prima di tutto che quest’anno siamo arrivati a un numero record di aziende assaggiate (intorno a un centinaio) per circa 600 vini. È il risultato di un fenomeno regionale iniziato qualche anno fa. Molti giovani decidono di intraprendere la strada dell’agricoltura e della vitivinicoltura (e questo è un dato molto positivo), allo stesso modo alcuni vignaioli conferitori delle cantine sociali decidono di mettersi in proprio e iniziano a produrre le prime etichette. In tutto ciò entra in scena l’aspetto qualitativo. Sì, perché la strada intrapresa dalle nuove realtà è quella di produrre vini molto territoriali, rispettosi delle varietà tradizionali e ottenuti con procedure moderne, ma per nulla invasive e che dunque non vanno a scapito della tipicità.

 

 

Il risultato è chiaro se si osservano i numerosi vini che entrano in Guida, a prescindere dal punteggio ottenuto, a testimoniare le diverse etichette assolutamente consigliabili. Aggiungiamo inoltre che le ultime annate sono state calde ma non eccessivamente e la qualità delle uve in tante zone dell’Isola è stata ottimale. I territori sotto osservazione sono diversi e le soddisfazioni arrivano dalla Gallura per i rossi (i bianchi si sono affermati da tempo), da Usini, grande zona per Vermentino e Cagnulari, passando per il centro Sardegna con Oristano, Mandrolisai, Barbagia e Ogliastra (queste ultime grandi zone per il cannonau). Al Sud Serdiana si rivela un grande paese del vino con ben quattro aziende presenti in Guida, mentre il Sulcis è sempre una garanzia. Salgono sul gradino più alto del podio quattro Vermentino e quattro Cannonau, a confermare il prestigio delle due varietà più presenti nell’Isola: Il Tuvaoes di Cherchi e il Costarenas di Masone Mannu sono vere e proprie novità, ottime performance anche per Siddura e Pala.

Tra i bianchi non ottenuti da vermentino, la particolare Cuvée di Torbato firmata Sella & Mosca è tra i vini che hanno convinto di più. I Cannonau premiati arrivano da diverse zone, a partire da Mamoiada (grande territorio per l’uva rossa) passando per la Gallura e Serdiana, al Sud. Cantina Giba è, invece, nuovamente protagonista col rosso sulcitano ottenuto da uve carignano. Concludiamo con due vini da meditazione premiati, diversissimi tra loro per varietà, territorio da cui nascono e vinificazione, ma accomunati da assoluta bontà: sia il Latinia di Santadi sia la Vernaccia di Oristano Jughissa sono tra le migliori versioni di sempre.

 

I vini della Sardegna premiati con Tre Bicchieri

Alghero Torbato Terre Bianche Cuvée 161 ’16 – Tenute Sella & Mosca
Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Ris. ’14- Giovanni Montisci
Cannonau di Sardegna Mamuthone ’15 – Giuseppe Sedilesu
Cannonau di Sardegna Senes Ris. ’13 – Argiolas
Cannonau di Sardegna Sincaru Ris.’ 14 – Vigne Surrau
Carignano del Sulcis 6Mura ’12 – Cantina Giba
Latinia ’11 – Cantina di Santadi
Vermentino di Gallura Sup. Costarenas ’16 – Masone Mannu
Vermentino di Gallura Sup. Maìa’ 15 – Siddùra
Vermentino di Sardegna Stellato ’16 – Pala
Vermentino di Sardegna Tuvaoes ’16 – Giovanni Maria Cherchi
Vernaccia di Oristano Sup. Jughissa ’08 – Cantina Sociale della Vernaccia

 

Fonte: www.gamberorosso.it/it/vini/1045920-anteprima-tre-bicchieri-2018-sardegna

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