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Undici anni e non sentirli. È vero: “One Eyed Jack” fa ormai parte della cultura popolare fiorentina, è un’icona con una lunga, lunghissima storia alle spalle, ma allo stesso tempo resta comunque quel giovanotto sempre pieno di voglia di divertirsi e di far festa fino a tarda notte.

 

Nato ufficialmente il 27 luglio del 2009 come pub-birreria-cocktail bar in piazza Nazario Sauro, con un nome che va chiaramente ad omaggiare la serie cult “Twin Peaks”, il locale a due passi da Ponte alla Carraia è progressivamente diventato un autentico punto di riferimento per la vita notturna della città. Prima come birreria festaiola, rock e goliardica, più di recente anche come spazio votato alla miscelazione e a una maggiore ricerca della qualità. Da tutti i punti di vista, proprio come ci ha raccontato Fabio Martini, tra i volti principali del nuovo corso di “One Eyed Jack” e socio ormai dal 2011: “One Eyed Jack oggi è un locale a 360°: puoi goderti una birra alla spina, dalla più classica Pils alle più attuali IPA o Sour, mentre magari mangi un hamburger e guardi la partita in tv, oppure berti un buon drink mentre ascolti una live”, ci racconta Fabio con orgoglio quasi paterno.

Com’è cambiato il locale da quando lo avete preso in gestione tu, Alessio Losi e Lapo Ricci (i tre soci attuali)?
“È cambiato molto, perché abbiamo cercato di stare al passo dei nuovi trend di mercato, come nel caso della birra artigianale, ma anche per quanto riguarda la qualità degli alcolici e dei cocktail. Nonostante questi cambiamenti, volti a offrire ai clienti sempre qualcosa di nuovo e di buono, abbiamo voluto però mantenere lo spirito rock, amichevole e festaiolo di One Eyed Jack. La sua essenza non può essere certo snaturata”.

Tra le novità più interessanti che avete introdotto, troviamo sicuramente l’Old Fashioned Corner.
“Sono d’accordo con te. Un paio di anni fa, insieme alla nostra collaboratrice Sonia, barlady storica della scena fiorentina, abbiamo avviato il progetto dell’Old Fashioned Corner. Abbiamo cominciato a produrre bitter, ricercando minuziosamente zuccheri e spezie da abbinare a spirits differenti, non solo al classico bourbon, e far conoscere così a un pubblico sempre più ampio uno dei drink più buoni di sempre. Parallelamente, abbiamo iniziato anche a ospitare colleghi barmen, invitandoli per una serata dietro al bancone in cui presentare proprio un loro twist sull’Old Fashioned e, successivamente, inserendo quelle stesse ricette all’interno del nostro menù delle guest. Piano piano ho cominciato anche io a fare il contrario, recandomi in altri locali e illustrando il nostro progetto a un numero ogni volta maggiore di persone. E i risultati, diciamolo, ci stanno dando ragione”.

Oggi inizia un nuovo decennio per il “One Eyed Jack”: come festeggerete stasera?
“Sfortunatamente quest’anno non potremo fare baldoria né organizzare la consueta festa a tema, ce lo impongono le restrizioni per la sicurezza dovute al COVID-19, ma vorrà dire che l’anno prossimo allestiremo una festa ancor più grandiosa e memorabile. I nostri clienti non devono preoccuparsi, non ci scorderemo di questo undicesimo compleanno”.

Non si dovrebbe dire, ma quale sarà il desiderio da esprimere mentre soffierai le candeline?
“Consolidare il progetto Old Fashioned, oggi è questo il nostro principale obiettivo. Nella speranza, ovviamente, che per tutti possano presto tornare i tempi migliori tanto a livello lavorativo quanto di vita più in generale. Che dire di più? Auguri sinceri a tutti noi e ai nostri affezionati clienti, ma soprattutto all’One Eyed Jack!”.

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