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L’avventura tra le corsie di un supermercato, o ultimamente attraverso le pagine di uno store online, viene guidata da una miriade di fattori principali quando si tratta di scegliere un prodotto da consumare. Dal lato del produttore, sono tre le chiavi per rendere una confezione appetibile: una linea accattivante, un’idea di protezione del contenuto e la sostenibilità. Altrettanti sono i materiali principali che riescono generalmente a soddisfare questi requisiti: vetro, plastica e alluminio, tutti con un destino che sembra essere diverso.

 

 

VETRO TOP – Il vetro si conferma, e a quanto pare si confermerà ancora in futuro, come l’elemento più in crescita. Secondo il Future Market Insights di settembre, le bottiglie di vetro vedranno aumentare la loro richiesta nei prossimi cinque anni, fino a raggiungere nel 2022 un valore complessivo di 71 miliardi di dollari, con un incremento annuo del quasi 5%. A dispetto dei movimenti ecologisti moderni, anche l’industria delle bottiglie di plastica può aspettarsi un positivo consolidarsi, a causa di un fattore tutt’altro che scontato agli occhi dei più: è la materia preferita dei consumatori basso-spendenti, e nei prossimi anni fino al 2023 dovrebbe raggiungere un picco di valore di 13.7 miliardi di dollari. Al contrario, il mercato dei contenitori di alluminio e metallo è destinato a un declino inesorabile, per una sequela di motivazioni: principalmente, si consumano meno bibite gassate e la competitività della plastica sembra insostenibile.

PRIMA IMPRESSIONE – Per decidere che tipo di materiale utilizzare, i produttori di bevande valutano numerosi fattori. “I parametri più rilevanti riguardano la possibilità di rendere riconoscibile il prodotto”, racconta Franck Hancard, direttore dei processi packaging di Sidel, Octeville-Sur-Mer, Francia. “Poi il rapporto costi/benefici, la riciclabilità del materiale grezzo e l’impatto ambientale. Ultimo ma non per importanza, il grado di sicurezza nel contenere il cibo o la bevanda”. John Cullen, direttore vendite e marketing PET per la statunitense DAK Americas LLC, sottolinea l’importanza della prima impressione quando un’azienda sceglie il materiale del packaging: “Attirare l’attenzione di un consumatore è una materia complessa e la nostra sfida primaria. Deve essere immediato, e il materiale è un elemento critico nell’equazione”.

MEMORABILE – Il polietilene (PET) si presta benissimo per una prima impressione positiva, secondo Cullen: “È trasparente, luminoso, ha una superficie liscia ed è più accattivante della plastica. inoltre, è più sostenibile: quando riciclato opportunamente può essere riutilizzato più volte”. Il vetro, a sua volta, permette una moltitudine di soluzioni di design, si tratti di forme o colori, fino a effetti ottici e decorazioni che aiutano un brand a raccontare la propria storia su una bottiglia per instaurare una connessione anche emotiva con il consumatore. Senza contare la garanzia di qualità e protezione che al momento non è fornita da nessun altro materiale. Tradizionalmente è senza dubbio dell’alluminio e delle lattine il primato per quel che riguarda l’impatto visivo nella memoria del consumatore, basti pensare alle Campbell’s di Wahrol; la stessa forma della lattina, standard e riconoscibile, contribuisce a rendere il materiale in sé una vera e propria icona.

PERFORMANCE – L’industria del beverage si sta inoltre impegnando per tenere il passo con le nuove richieste dei consumatori, su tutte quella di prodotti più salutari. “Siamo testimoni dell’impatto che lo stile di vita dei consumatori può avere sul mercato e sulla produzione”, dice Hancard. “Il consumo on the go e quello salutare sono trend in fortissimo sviluppo, e questo costringe l’industria a proporre confezioni più piccole e maneggevoli, oltre alla riduzione della produzione di bevande gassate, ad esempio”. Cullen è d’accordo: “Un volume di contenuto minore permette al consumatore di gustare la sua bevanda preferito tenendo comunque d’occhio l’apporto calorico. Da considerare anche la performance del materiale: “Il consumatore ricerca una bottiglia con proprietà di protezione che tenga in salvo le caratteristiche del contenuto nel lungo periodo. Luce e ossigeno sono i due nemici principali di qualsiasi bevanda. L’alluminio per esempio è perfetto per tenere all’esterno gli elementi di disturbo e preservare la struttura”.

SOSTENIBILITÀ – Il mondo si sta sempre più accorgendo di quanto l’inquinamento stia impattando il pianeta, e la ricerca di packaging ecosostenibili è ormai l’imperativo, anche per rispettare i gusti di consumatori sempre più informati e schierati. Nel 2018, secondo G&S Business Communications, il vetro è risultato il materiale ritenuto più sostenibile dai consumatori statunitensi (57%), seguito da alluminio (38%), flessibili (37%) e plastica (34%). “I consumatori sanno che il vetro è riciclabile all’infinito, riutilizzabile e biodegradabile, tanto da aver fatto registrare nel 208 un’impennata nel mercato delle bottiglie riempite più volte. Il vetro ha il minor impatto ambientale, lascia la più bassa carbon footprint e utilizza meno materiale grezzo”. Le bottiglie riutilizzabili possono essere riproposte fino a 25 volte prima di essere ritirate dalla circolazione e riciclato in nuovi contenitori, e rilasciano fino a 66 volte meno diossido di carbonio rispetto ad altri contenitori.

PET E ALLUMINIO – Il PET si candida come secondo: “Molti produttori hanno deciso di ridurre l’impatto ambientale diminuendo drasticamente il peso della bottiglia, abbassando quindi il consumo di materiale grezzo”, racconta Hancard, la cui Sidel ha dimezzato il peso delle proprie bottiglie in PET da 1.5 litri. Il PET ha comunque dei lati negativi: “È facile per il consumatore associare il PET alla spazzatura o a una scarsa sostenibilità. La sfida principale è l’educazione della platea, informarla e guidarla”. Le lattine d’alluminio sono riciclabili all’infinito, e addirittura il valore intrinseco del materiale permette alle lattine riciclate di praticamente autofinanziarsi (1.000$ a tonnellata).

FUTURO – A prescindere dal tipo di contenuto, i produttori di packaging continueranno a innovarsi per incontrare e soddisfare le richieste dei consumatori. E la spinta maggiore arriverà come al solito dalla necessità di creare soluzioni riutilizzabili che non compromettano gusto e design. “Gli indicatori economici del settore sono chiari, e gli umori dei consumatori mostrano che il vetro rimane al top per quello che riguarda gusto, salute e sostenibilità”. Il futuro rimane roseo anche per la plastica, e si dovrà vedere in che modo le nuove ondate di consapevolezza ambientale potranno aiutare il mercato.

 

Fonte: www.bevindustry.com

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