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Dalla temperatura dell’acqua alla giusta miscela, passando per il grado della fiamma: è facile scoprire come preparare la Moka perfetta se sai come farlo. Al bando gli automatismi: preparare un caffè con la Moka non è ripetitività meccanica, è un vero e proprio rito, in cui sono le piccole sfumature a fare una grande differenza.

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“Ti preparo un caffè”: quante volte abbiamo detto o ci siamo sentiti rivolgere questa frase. Sono appena quattro parole, ma dietro si cela un mondo. Che sia posta come domanda o affermazione, parla di piacere e condivisione, di voglia di donare tempo e attenzione agli altri. È la bontà nascosta del caffè, che lascia sentori di dolcezza.

Dietro questa frase si nascondono, però, anche un sapere un insieme di gesti quasi innati. Preparare un caffè con la Moka è una delle azioni che apprendiamo naturalmente fin da ragazzi. Non si tratta, però, di ripetitività meccanica: è un vero e proprio rito, in cui nulla va lasciato al caso e in cui sono le piccole sfumature a fare una grande differenza.

Scopriamo come preparare la Moka al meglio, valorizzando le potenzialità della caffettiera ed esaltando le proprietà del caffè.

1. Acqua in bocca: il segreto sta qui

Nella preparazione della Moka c’è un elemento dal grande peso specifico: l’acqua. Come tutti sanno, va versata nella caldaia, in quello che è il primo passo della preparazione del caffè. Vi sono tre elementi di cui tenere conto: tipologia, temperatura e quantità.

  • Per un corretto funzionamento della Moka, è meglio optare per un’acqua non troppo dura, cioè povera di minerali come calcio e magnesio. Altrimenti, con il tempo, tende a produrre calcare nella caffettiera. Ricorrere a un’acqua minerale naturale in bottiglia può essere una buona idea. Ciò purché il residuo fisso, ossia il livello di mineralizzazione indicato in etichetta, non sia elevato.
  • È consigliabile riempire la caldaia della Moka con acqua a temperatura ambiente. Questo consente un’estrazione regolare, graduale e ottimale del caffè.

Una questione da sempre dibattuta quando si parla di come preparare la Moka è quella riguardante la quantità di acqua da mettere nella caldaia, per un caffè a regola d’arte, ribadiamo che l’ideale è stare sotto l’estremità inferiore della valvola di sicurezza.

2. La giusta miscela e la macinatura ideale

Per vivere un’esperienza de gustativa di alto livello, è fondamentale optare per la miscela giusta. Il caffè per Moka ideale è figlio di una tostatura lenta e controllata e di una macinatura calibrata mentre la grana del macinato ideale è media e grossolana che permette un’estrazione ottimale evitando un sapore bruciato. Ricorda di conservare il caffè in un luogo fresco e asciutto, al riparo da aria, umidità e calore.

3. La fiamma: dolce e controllata

Analizzando come preparare la Moka, è opportuno spostarci ai fornelli o alla piastra a induzione, a seconda dei casi. Anche l’intensità della fiamma, infatti, ha un suo valore. È importante regolarla al punto giusto per consentire un’ebollizione lenta e non danneggiare il sapore finale della bevanda.

Sui fornelli, in particolare, la fiamma non deve mai superare la base della Moka. Questo anche per non danneggiare il manico. In questo modo, l’acqua risale lentamente e gli aromi vengono estratti al meglio. Insomma, vale la pena aspettare qualche attimo in più. Del resto, per un caffè perfetto serve il tempo necessario.

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4. Quando spegnere il caffè

Una delle peculiarità della Moka è il suo inconfondibile borbottio, che solletica l’udito “preallertando” il gusto: il caffè è pronto.

Già, ma quando va spenta la fiamma?
C’è chi dice che il fornello vada spento alle prime avvisaglie del borbottio. C’è chi, di contro, sostiene che si debba lasciare la caffettiera sulla fiamma più a lungo. Il momento giusto per spegnere il fornello è quando il famoso gorgoglio inizia a diminuire e il raccoglitore è quasi colmo di caffè.

Lasciando il caffè per più tempo sul fuoco, infatti, vi è la possibilità che assuma un sentore di bruciato. Spegnerlo troppo presto, di contro, interrompe la corretta fuoriuscita del caffè.

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5. Mescolare il caffè: sì o no?

Un ultimo accorgimento per un caffè omogeneo: prima di versarlo nella tazzina è bene mescolarlo con un cucchiaino già all’interno della Moka, non sempre lo si fa, eppure, riflettendo su come preparare la Moka, è una buona prassi da tenere a mente.

Grazie a questo semplice e veloce passaggio, infatti, si rende omogenea la bevanda, il caffè tende a essere più denso sul fondo, più morbido al centro, più liquido in superficie. Mescolando, le sostanze disciolte nel caffè si amalgamano al meglio e le proprietà organolettiche si distribuiscono in modo uniforme, esaltandosi.

Seguendo questi consigli, il rito della Moka diventa un’esperienza che esalta il piacere di un caffè autentico e perfetto.

Fonte: www.bialetti.com/it_it/

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