Masi Agricola chiude il 2024 con ricavi in lieve crescita a 66,8 milioni di euro ma registra una perdita d’esercizio di 1,1 milioni di euro, segnando un anno complesso in linea con l’andamento generale del settore vinicolo. In un contesto globale segnato da incertezze economiche e geopolitiche, l’azienda veronese ha proseguito il proprio percorso strategico puntando su enoturismo, resilienza aziendale e innovazione di prodotto, mantenendo una solida presenza nei mercati internazionali e rilanciando l’attenzione sul valore dei suoi brand storici e sui nuovi progetti in Valpolicella e oltre.
Principali risultati 2024
• Ricavi netti consolidati 66,8 a milioni di euro (66,4 mln di euro nel 2023, +0,6%)
• EBITDA Adjusted 6,7 milioni di euro (7,2 mln di euro nel 2023)
• EBIT 1,8 milioni di euro (3,0 mln di euro nel 2023)
• Risultato del periodo -1,1 milioni di euro (0,7 mln di euro nel 2023)
• Indebitamento Finanziario Netto 27,0 milioni di euro (16,0 mln di euro al 31 dicembre 2023)
Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola
«Le vendite sono cresciute progressivamente nel corso dell’esercizio, atterrando alla fine in leggero positivo sul 2023. Abbiamo visto attenuarsi l’effetto-destock che ha penalizzato i ricavi sia nostri che di tutto il settore vinicolo fin dall’anno precedente. Permane però un generalizzato rallentamento dei consumi un po’ in tutti i mercati, che adesso riguarda non solo il vino, ma moltissime altre merceologie: troppe incertezze, anche per le tante criticità geopolitiche internazionali. A livello di redditività, rispetto al 2023 impattano costi per servizi non ricorrenti, collegati all’adozione dello status di società benefit e del paradigma ‘Masi Green Governance’, unitamente agli oneri finanziari conseguenti agli importanti investimenti in corso, primo tra tutti il nuovo visitor center Monteleone21 in Valpolicella, una vera e propria ‘brand house’ su cui puntiamo anche in chiave enoturistica, che dallo scorso Vinitaly è aperta per eventi collettivi e che a breve aprirà anche quotidianamente per clienti individuali. Continuiamo comunque a lavorare sul posizionamento di marca, l’omnicanalità distributiva, il direct-to-consumer, l’innovazione di prodotto e l’ampliamento di gamma».
Andamento del settore di riferimento
Dopo un 2023 complicato, anche il 2024 è stato indubbiamente un anno pesante per il settore vinicolo:
- Si è notata una generalizzata riduzione dei consumi di vini nei vari Paesi serviti. Tale fenomeno sembra derivare principalmente dalla diminuzione della capacità di spesa dei consumatori, a seguito dell’impatto dell’inflazione (sia effettiva che percepita) sui redditi;
- Soprattutto nel primo trimestre è continuato il fenomeno di de-stocking iniziato a fine 2022 da parte della rete distributiva, in particolare all’estero. Gli operatori della filiera distributiva hanno cercato in tutti i modi di comprimere i loro stock, preoccupati dalla caduta dei consumi, dall’incertezza indotta anche da una serie di accadimenti e rischi a livello geopolitico (conflitti bellici in essere e/o temuti, elezioni varie etc.), dagli elevati tassi di interesse, da una maggiore cautela delle banche nell’erogazione del credito;
- Si è accentuata la strategia comunicativa e legislativa contro il consumo di alcool – e del vino in particolare – posta in essere da molti Paesi europei;
- Oltre alla continua diminuzione dei litri di vino pro capite consumati nei principali Paesi del mondo, negli ultimi anni è aumentata la competizione nei confronti del vino da parte di bevande alcoliche alternative, come i cocktail o i c.d. “ready to drink”, soprattutto presso il pubblico più giovane;
- I vini di fascia premium e ultrapremium sono risultati maggiormente penalizzati di quanto non siano quelli nel segmento entry;
- I vini veneti, e prevalentemente i rossi, hanno sofferto in misura superiore alla media in particolari mercati, tra cui il Canada e la Scandinavia.
- Specificamente l’Amarone, pur avendo incrementato i prezzi di vendita, denota un’accentuata pressione sulla marginalità derivante dai costi delle materie prime uva e vino, aumentati negli ultimi anni sia per le politiche della Denominazione, che per i costi di gestione del vigneto
Strategie per accrescere la resilienza aziendale
Fatte queste premesse, relativamente a un esercizio in cui possiamo peraltro immaginare che molta parte dei bilanci delle aziende del vino risulterà fortemente penalizzata, riteniamo che il nostro Gruppo abbia mitigato il décalage potenzialmente conseguibile grazie a una serie di strategie sviluppate da qualche anno e che consentono di accrescere la nostra resilienza aziendale, come ad esempio:
- La sempre maggiore apertura del portfolio a vini bianchi, rosati e spumanti: si veda ad esempio anche il recente sbarco in Oltrepò Pavese con l’acquisto della tenuta Casa Re e il conseguente lancio dello spumante Metodo Classico Moxxé del Re, come pure lo sviluppo di Canevel Spumanti a Valdobbiadene, che anche nel 2024 ha continuato a crescere, raggiungendo livelli di ricavi e redditività mai conseguiti finora;
- La convinta insistenza sul progetto Masi Wine Experience, volto a creare e mantenere un contatto sempre più diretto con il consumatore finale, con particolare riferimento all’enoturismo presso le tenute, attività che ha registrato una crescita anche nel 2024, e all’edificazione del nuovo visitor center Monteleone21 in Valpolicella;
Vale la pena ricordare che l’andamento dei ricavi consolidati nel corso dell’esercizio di bilancio ha avuto accelerazione crescente: partiti con un primo trimestre a -15,7% rispetto all’anno precedente, il primo semestre ha chiuso a -8,8%, dopo un secondo trimestre essenzialmente in linea; il secondo semestre ha quindi segnato un +10%, anche in questo caso con un quarto trimestre (+11,6%) meglio del terzo.
Commentando la ripartizione geografica, le Americhe hanno visto il Canada (storicamente il nostro più volumetrico mercato export) in grande recupero sull’esercizio precedente, in particolare nell’ultimo trimestre, grazie all’apertura delle vendite degli alcolici del canale private retail nella provincia dell’Ontario, finora ad esclusiva distribuzione monopolistica. Continua la crescita delle controllate Canevel Spumanti e Masi Wine Experience.
La solvibilità della clientela e l’incasso del credito non hanno dimostrato particolari criticità. Esaminando l’aspetto della stagionalità occorre ricordare che negli ultimi esercizi la maggioranza dei ricavi è stata realizzata nel secondo semestre.
Il margine industriale lordo, i costi per servizi depurati dagli oneri non ricorrenti collegati al progetto di evoluzione dell’assetto societario che ha portato, tra l’altro, all’adozione statutaria dello status di società benefit e del paradigma di governance Masi Green Governance
Novità di prodotto
Nel corso delle fiere Prowein di Düsseldorf e Vinitaly di Verona, il Gruppo Masi ha presentato ai mercati internazionali diverse novità-prodotto:
- Nuovo format del Rosa dei Masi 2023, significativamente rinnovato in termini varietali e di packaging per una collocazione in ambito sempre più lifestyle;
- Moxxé del Re Brut 2020, spumante Metodo Classico Pinot Nero Oltrepò Pavese DOCG, nato a seguito dell’acquisizione della tenuta “Casa Re”;
- Restyling del Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Setàge, punto di riferimento della produzione Canevel, con una nuova bottiglia personalizzata e distintiva e il logo con un lettering più leggero e contemporaneo, oltre ad altri aggiornamenti del packaging (collare e logo Setàge);
- Canevel San Biagio Brut Nature Valdobbiadene DOCG, spumantizzato “sur lie” come vuole la tradizione locale.
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Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del periodo
Il Presidente della Società, Dott. Sandro Boscaini, conosciuto internazionalmente come “Mister Amarone”, ha ricevuto il prestigioso “Lifetime Achievement Award of the Year 2024” dalla rivista americana Wine Enthusiast.
Il riconoscimento alla carriera è stato conferito durante la serata di gala del 25° anniversario dei Wine Star Awards, tenutasi il 27 gennaio scorso a San Francisco alla presenza di oltre 500 illustri rappresentanti del mondo internazionale del vino, tra cui produttori, importatori, distributori e altri protagonisti del trade.
Nella motivazione ufficiale del premio, Wine Enthusiast ha sottolineato che “Sandro Boscaini ha rivoluzionato il concetto di vino italiano nel mondo, senza mai smettere di sperimentare, innovare e guardare al futuro”, affermando che “l’innovazione è fonte di ottimismo”.
Sempre a gennaio 2025, per il secondo anno consecutivo il Masi Wine Bar di Monaco di Baviera si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento della Guida “Top Italian Restaurants” del Gambero Rosso, dedicata alle più autentiche esperienze enogastronomiche italiane all’estero.
Il Masi Wine Bar di Monaco è stato definito un autentico piccolo tempio del vino italiano, con oltre 50 etichette provenienti da molteplici regioni e una selezione di vecchie annate di Amarone.
L’atmosfera elegante si fonde con un design contemporaneo e, secondo la guida ai ristoranti italiani, è “il luogo ideale per una pausa all’insegna del relax, sorseggiando un bicchiere di vino o un cocktail”.
Guardando all’apertura del 2025, i mercati rimangono molto cauti: molte incertezze, anche collegate a criticità geopolitiche internazionali (ad esempio la “guerra dei dazi” tra USA e resto del Mondo, i conflitti bellici ancora pesantemente in corso in Ucraina e Palestina, la corsa al riarmo internazionale etc.) rendono molto prudenti sia i consumatori che la filiera distributiva. In particolare, a fine anno scorso si notava una certa positività da parte degli operatori, che si rifletteva in analoghe aspettative per l’anno in corso.
+INFO: www.masi.it/