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Continua la ricerca sul fronte ecosostenibile dell’azienda leader dell’acqua minerale. Acqua Sant’Anna lancia sul mercato il nuovo formato da un litro di Sant’Anna BioBottle, la prima bottiglia di acqua minerale con un packaging 100% vegetale che non utilizza neanche una goccia di petrolio ma è realizzata con uno speciale biopolimero che si ricava dalla fermentazione degli zuccheri vegetali.


bio_bottle_1_litro L’Azienda Fonti di Vinadio, che produce e commercializza l’Acqua Sant’Anna, uno dei marchi leader nazionali della minerale, dimostra di credere fortemente nel progetto della prima bottiglia ecosostenibile e amplia la gamma con un nuovo formato, appositamente creato per penetrare il mercato dei consumi fuoricasa. Per questo, il centro ricerca e sviluppo dell’azienda ha progettato e realizzato una forma assolutamente distintiva della bottiglia, dal design ergonomico, elegante e chic, che la differenzia dalla bottiglia da 1,5 litri, leader nel consumo domestico. La strategia 2010 dell’azienda punta infatti molto sullo sviluppo del mercato della biobottiglia, da un lato raddoppiando i punti vendita a livello nazionale nella distribuzione moderna, dall’altro penetrando un nuovo mercato, quello del fuoricasa, per il quale è stato creato un prodotto ad hoc. I numerosi test effettuati sul prodotto dimostrano che il biopolimero utilizzato per produrre Sant’Anna BioBottle ha un’altissima capacità nel preservare una purezza e freschezza dell’acqua paragonabile a quella imbottigliata in vetro, pur mantenendo tutta la praticità, leggerezza e maneggevolezza della plastica! L’impareggiabile plus ecosostenibile è dovuto al fatto che, una volta usata, BioBottle può essere smaltita in compostaggio e si dissolve completamente in meno di ottanta giorni senza lasciare traccia.
Si tratta di una rivoluzione epocale perché nessun’altra azienda ha investito tanto in una iniziativa di tale portata, con un prodotto ecosostenibile sviluppato in gamma per adattarsi ad ogni situazione di consumo con un atteggiamento eco-friendly. La produzione della speciale biobottiglia comporta notevoli risparmi per l’ambiente: il processo produttivo del biopolimero utilizza solo scarti di produzione vegetali che non necessitano di irrigazione artificiale; il processo di trasformazione del biopolimero nella preforma della bottiglia abbatte i consumi di energia del 60% in fase di essiccazione e del 70% in fase di raffreddamento; anche in fase di imbottigliamento, BioBottle consente notevoli risparmi di energia dovuti all’abbattimento delle temperature dalla fase di soffiaggio della bottiglia alla costruzione del fardello. L’azienda continua a portare avanti la ricerca legata a questo speciale prodotto: da un lato sta inoltre lavorando con la Facoltà di Agraria dell’Università ed il Parco Tecnologico Agroalimentare Tecnogranda ad un progetto di analisi sensoriale dell’acqua imbottigliata con il biopolimero; dall’altro si sta adoperando per rendere l’unità di vendita interamente compostabile, non solo la bottiglia, ma anche il tappo e la pellicola della confezione. Una pubblicazione ufficiale del WWF, distribuita nel corso della recente conferenza Mondiale sul clima di Copenaghen, auspicava la sostituzione dei processi petrolchimici con processi biologici e indicava il PLA come sostituto naturale di PET e PS al fine di produrre significativi benefits in termini di riduzione delle emissioni di gas effetto serra.

Annuario Bevitalia Acque Minerali, Bibite e Succhi Beverfood 2008/09

+INFO: STUDIO SUITNER/lt , Relazioni Pubbliche Tel 011 8196450, www.santanna.it

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